
“PUTIN E’ IL NEMICO PUBBLICO NUMERO UNO DELL’UE E LA RUSSIA STA PREPARANDO UN ATTACCO ALL’EUROPA NEI PROSSIMI 3-4 ANNI” - Il COMMISSARIO EUROPEO ALLA DIFESA, IL LITUANO ANDRIUS KUBILIUS: “L’ATTACCO RUSSO IN POLONIA E’ UN MODO PER TESTARE LE CAPACITA’ DI RISPOSTA DELLA NATO E DELL’UE. I SERVIZI DI INTELLIGENCE, COME QUELLO TEDESCO, DICONO CHE PUTIN SARÀ PRONTO A TESTARE L'ARTICOLO 5 DELLA NATO ENTRO TRE O QUATTRO ANNI. GLI 007 DELLA GERMANIA HANNO PROVE CHE AL CREMLINO STANNO DISCUTENDO QUESTO TIPO DI PIANI. IN CASO DI AGGRESSIONE RUSSA I PAESI DEVONO AVERE LE FORZE PER RESISTERE NEI PRIMI 10 GIORNI SECONDO I PIANI NATO. POI L'ALLEANZA ARRIVERÀ CON LE SUE RISORSE. I RUSSI CI STANNO ATTACCANDO CON TUTTI I MECCANISMI DI GUERRA ELETTRONICA. DISTURBANDO I SEGNALI GPS. PIÙ DEL 40% DEI VOLI IN EUROPA SUBISCONO IL DISTURBO O LA FALSIFICAZIONE DEL SEGNALE DI NAVIGAZIONE. IN LITUANIA, SOLO AD AGOSTO, ABBIAMO REGISTRATO MILLE INCIDENTI DI QUESTO TIPO. E OVVIAMENTE SI TRATTA DI AZIONI RUSSE”
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
Putin è il «nemico pubblico numero uno dell'Ue». La Russia sta preparando un attacco all'Europa «nei prossimi 3-4 anni» e quel che accaduto in Polonia è stato un «test» non un incidente. Per questo «dobbiamo prepararci» sapendo che chi non investe in difesa danneggia tutti gli altri. Il commissario europeo alla Difesa, il lituano Andrius Kubilius, non usa mezzi termini e lancia un allarme chiaro e netto. La guerra, almeno quella ibrida, è già in corso.
Che idea si è fatto dell'attacco russo in Polonia?
«Penso che la Russia stesse semplicemente testando le capacità non solo della Polonia, ma di tutta la Nato e dell'Ue. Voleva capire come avremmo reagito e come siamo in grado di proteggerci. […] Ma abbiamo capito anche un altro aspetto meno positivo».
vladimir putin con i soldati russi
Ossia?
«Che il sistema di protezione anti-droni non è ben sviluppato. Gli ucraini sono in grado di distruggere l'80 o il 90% dei droni utilizzando le moderne tecnologie. Dobbiamo imparare da loro. […] i paesi in prima linea stavano chiedendo: uno scudo di difesa del confine orientale. Con due componenti principali: il classico anti mobility e un muro anti-droni».
Cosa intende per muro anti-droni?
«Un sistema che prima di tutto ci permetta di "vederli" per fermarli. Gli ucraini hanno costruito un'intera rete di sensori acustici perché con i radar tradizionali i droni non si individuano».
VLADIMIR PUTIN CON LA MIMETICA
Un muro Nato o Ue?
«È un progetto da sviluppare tutti insieme. Dobbiamo però capire che paesi come la Finlandia, gli Stati baltici, la Polonia e anche l'Ucraina, stanno difendendo non solo se stessi, ma l'intera Unione europea. Ecco perché dovrebbe esserci un progetto europeo».
Ma lei è davvero convinto che Putin voglia una guerra contro l'Europa?
«Beh, posso citare ciò che i servizi di intelligence dicono. Ad esempio, quello tedesco: dicono che Putin sarà pronto a testare l'articolo 5 della Nato entro tre o quattro anni.
Recentemente ancora i servizi tedeschi ci hanno riferito di avere prove che al Cremlino stanno discutendo questo tipo di piani. […]».
VLADIMIR PUTIN CON I SOLDATI RUSSI
E qual è la risposta?
«Dipende anche da noi. Se costruiremo molto rapidamente e aumenteremo le nostre capacità di difesa, ciò che abbiamo nei nostri piani Readiness 2030, allora saremo pronti a scoraggiare qualsiasi aggressione. […]».
Ma quanti anni ci servono per essere davvero pronti?
«I servizi di intelligence dicono che Putin sarà pronto nei prossimi tre o quattro anni. La nostra risposta è Readiness 2030. Dobbiamo essere pronti entro quell'anno. […]».
VLADIMIR PUTIN CON I SOLDATI RUSSI
E quando potremo avere un esercito comune d'Europa?
«Ora abbiamo un esercito comune della Nato che consiste di eserciti nazionali. La nostra sicurezza e la nostra difesa si basano sulla difesa collettiva».
Cosa è la difesa collettiva?
«In caso di aggressione russa i paesi devono avere le forze per resistere nei primi 10 giorni secondo i piani Nato. Poi l'Alleanza arriverà con le sue risorse. Chi in Europa non investe nelle sue capacità di difesa, indebolisce non solo se stesso ma tutti».
Dopo l'attacco in Polonia, la Nato sta preparando una no-fly zone tra Polonia e Ucraina. È una buona idea?
VLADIMIR PUTIN BRINDA CON I SOLDATI
«Non conosco questi piani. La no-fly zone rappresenterebbe un forte sviluppo. È stata una richiesta dell'Ucraina fin dall'inizio della guerra. Ma non so se questa sia la scelta dell'Alleanza atlantica».
Lei continua a pensare che sia un dovere dell'Europa difendere l'Ucraina?
«Certo perché l'Ucraina sta proteggendo noi. In tre anni abbiano dato circa 60 miliardi di euro, la stessa somma degli americani. Ma 20 miliardi di euro l'anno rappresentano meno dello 0,1% del nostro Pil. La nostra risposta agli attacchi russi contro l'Ucraina e alle provocazioni verso la Polonia dovrebbe essere un investimento nella produzione di droni ucraini. Così Putin capirà che non otterrà nulla con la guerra. E che anzi l'Ucraina potrà attaccare obiettivi russi».
vladimir putin al cremlino parla ai soldati
In questo contesto quanto conta la cybersecurity? È già in corso una guerra cyber?
«[…] I russi ci stanno attaccando con tutti i meccanismi di guerra elettronica. Disturbando i segnali GPS. Ne ha subito le conseguenze anche la presidente della Commissione. Non sono casi o incidenti. Più del 40 per cento dei voli in Europa subiscono il disturbo o la falsificazione del segnale di navigazione. Nel mio paese, la Lituania, solo ad agosto, abbiamo registrato mille incidenti di questo tipo. E ovviamente si tratta di azioni russe».
Anche la tecnologia spaziale avrà un ruolo?
putin incontra le madri dei soldati 2
«Di sicuro. Il posizionamento delle armi, i droni e così via, dipendono molto dai nostri sistemi nello spazio. Per questo dobbiamo rafforzare i nostri sistemi Galileo e Copernicus. Servono investimenti aggiuntivi. Anche per non dipendere dall'americano Starlink». […]