renzi fassino bassolino marchini malago

LE COMUNALI RISCHIANO DI DIVENTARE L'ARMAGEDDON RENZIANO - MATTEUCCIO VUOLE FARE LE PRIMARIE SOLO DOVE GLI PARE A LUI, TIPO A NAPOLI PER LIBERARSI DI BASSOLINO E A BOLOGNA PER SOSTITUIRE MEROLA - UDITE I NOMI ''COPERTI'' PER ROMA: BOLDRINI E MADIA! (MEJO ER CECATO). MA IL VOTO POTREBBE SLITTARE A FINE GIUBILEO...

Carmelo Lopapa per “la Repubblica

 

RENZI  FASSINO  RENZI FASSINO

Basta un colloquio di pochi minuti con Matteo Renzi, nella reggia piemontese di Venaria, e il risultato è che tutti i vertici del Pd adesso danno per scontato la ricandidatura di Piero Fassino a Torino. Ma il capoluogo piemontese è un’isola felice nella corsa a ostacoli (e trappole) in cui si sono trasformate le amministrative per il Partito democratico. Napoli (complice il caso Bassolino ma non solo) è un buco nero destinato ad allargarsi.

 

CHIARA APPENDINOCHIARA APPENDINO

A Roma, dopo lo tsunami Marino, in Largo del Nazareno hanno deciso di rinviare la discussione. Sempre che nella Capitale si voti, nell’anno del Giubileo. Già, perché a Palazzo Chigi sono tornati a chiederselo, in questi giorni di allerta sicurezza crescente. Uno slittamento delle urne di qualche mese, magari a fine 2016, torna dunque nel novero delle possibilità. Mentre la data di domenica 12 giugno resta cerchiata in rosso sul calendario del premier per il primo turno elettorale.

 

RENZI SALARENZI SALA

TORINO. Con molta probabilità, le primarie che il Pd ha già fissato per tutta Italia il 20 marzo, almeno nel capoluogo piemontese non si terranno. È vero che Sinistra italiana presenterà quasi ovunque candidati alternativi, e qui sarà Giorgio Airaudo, ma Fassina e Vendola in ogni caso sono già usciti dallo schema del centrosinistra e allora addio. Fassino che nei giorni scorsi qualche perplessità l’aveva espressa, alla fine dovrà concentrarsi sul voto, in cui la vera insidia sarà la grillina Chiara Appendino.

 

MILANO. In attesa del sì di Mr Expo, Giuseppe Sala, la domanda invece è primarie sì o primarie no. Per Sant’Ambrogio è atteso il via libera del commissario. E a quel punto? Il deputato dem Emanuele Fiano farebbe un passo indietro in nome dell’unità. In linea teorica farebbe la stessa cosa il consigliere regionale del Patto civico Umberto Ambrosoli. In caso di primarie però, i giochi si riaprirebbero.

belen luigi de magistris napolibelen luigi de magistris napoli

 

NAPOLI. È il bubbone del Pd assieme alla Capitale. Con l’ex sindaco Antonio Bassolino che annuncia la sua corsa, l’uscente Luigi De Magistris ricandidato e il partito di Renzi che non sa a che santo votarsi. La disponibilità di Umberto Ranieri (già sconfitto alle primarie farlocche poi annullate nel 2010), non entusiasma gli animi al Nazareno.

 

Appartiene alla scuderia di Franceschini invece l’altro nome che inizia a girare sulla giostra, quello del deputato Leonardo Impegno. Il regolamento delle primarie, già in cantiere, con molta probabilità falcidierà, qui come altrove, tutti gli ex con voglia di rivalsa.

bassolino foto lapressebassolino foto lapresse

 

ROMA. Renzi crede molto nelle potenzialità del governatore Nicola Zingaretti per uscire dal tunnel di questi anni. Sarà difficile convincerlo a lasciare la Regione. E allora un politico o un civico per far dimenticare Marino? Sotto la prima casella il premier tiene in serbo il nome di un amico ritenuto di grande richiamo, come il presidente del Coni Giovanni Malagò. Sotto la seconda, quello di due donne. La presidente della Camera, Laura Boldrini (benché esterna al Pd), e della ministra Marianna Madia, che già nel 2013 aveva lanciato il suo j’accuse sul pd romano («Associazioni a delinquere»).

Nicola Zingaretti Nicola Zingaretti

 

BOLOGNA. In Emilia ci sarebbe il sindaco uscente Virginio Merola, già “consacrato” dalla direzione locale pd per la riconferma, ma gradito poco nel quartier generale renziano. Le primarie dunque lì si terranno e non viene esclusa la candidatura della vicepresidente in Regione, la politologa (invece assai gradita) Elisabetta Gualmini. Di targa bersaniana quello che al momento è solo un outsider, l’ex governatore Vasco Errani.

 

Virginio MerolaVirginio Merola

Ma i riflettori per adesso sono puntati sulla grana Napoli, come lascia intendere il sottosegretario alla Presidenza Luca Lotti. «Bassolino? Immagino ci saranno anche tanti altri candidati. Quel che conta è che il Pd faccia le primarie», dice a margine di una iniziativa nel Fiorentino. Primarie che saranno comunque disciplinate. «Una direzione del partito ci dovrà essere, per definire le regole - dice -. Il problema, semmai, è che in passato il Pd non ha fatto niente per selezionare la classe dirigente». Più serena la situazione di Milano, dove «Sala ha fatto un ottimo lavoro all’Expo ».

RENZI 
LOTTI
RENZI LOTTI

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."