luca palamara giuseppe creazzo lotti renzi

CONSIGLIO SCOMPOSTO DELLA MAGISTRATURA - IL VOTO PER IL NUOVO PROCURATORE DI ROMA DIMOSTRA CHE IL CASO PALAMARA È ANCORA VIVO E LOTTA CONTRO LE TOGHE. SALGONO LO VOI E CREAZZO, SU CUI PERÒ PESA IL SOSTEGNO DI MANCINETTI, CRITICATO DAI COLLEGHI PERCHÉ PALAMARA, INTERCETTATO, DICEVA DI AVER RICEVUTO DA LUI LA RICHIESTA DI FAR ENTRARE IL FIGLIO A MEDICINA - SE CREAZZO LASCIA FIRENZE, RENZI GODE: È LUI IL PM CHE MANDA AVANTI LE INDAGINI SULLA FAMILY

 

Giacomo Amadori per “la Verità

francesco lo voi

 

La nomina del procuratore di Roma sta causando all' interno del Csm un vero e proprio stallo alla messicana, dove tutti si tengono sotto tiro a vicenda e nessuno può sparare il primo colpo. Ieri in quinta commissione, quella che decide gli incarichi direttivi e semidirettivi, i sei membri si sono divisi. Una spaccatura che si può comprendere solo riavvolgendo il nastro e ricordando quanto è successo a maggio, quando la Procura di Perugia intercettò il pm Luca Palamara, indagato per corruzione, mentre insieme con i due parlamentari renziani Cosimo Ferri e Luca Lotti e alcuni consiglieri del Csm (poi costretti alle dimissioni) spingeva per la nomina di Marcello Viola e per l' allontanamento da Firenze di Giuseppe Creazzo, considerato troppo ostile alla famiglia Renzi.

 

In effetti il 23 maggio il procuratore generale di Firenze Viola, raggranellò in commissione ben quattro voti (diventando il favorito), Creazzo uno solo, come il procuratore di Palermo Franco Lo Voi, considerato dagli orfani dell' ex procuratore di Roma Giuseppe Pignatone suo erede naturale (e per questo votato in commissione da Area, il cartello delle sinistre, particolarmente impegnato nel dare continuità alla gestione capitolina). La pubblicazione sui giornali, quasi in tempo reale, delle intercettazioni mandò all' aria il piano di Palamara&C.

 

GIUSEPPE CREAZZO

Otto mesi dopo il Csm, però, non è ancora pacificato e il voto in commissione per il procuratore di Roma sta lì a dimostrarlo. In otto mesi non si è trovato un nome di alto profilo e super partes capace di mettere tutti d' accordo.

Ieri la consigliera di Magistratura indipendente Loredana Miccichè, anziché votare per il precedente cavallo (Viola) ha scelto Lo Voi, che è iscritto alla sua stessa corrente. Il laico di Forza Italia Michele Cerabona ha fatto la stessa scelta, lasciando supporre che i moderati in occasione del plenum potrebbero convergere sul procuratore di Palermo. Ma l' appoggio di Mi potrebbe trasformarsi nel classico bacio della morte per Lo Voi.

 

Non sarà facile per Area prendere la stessa decisione dei magistrati conservatori, dopo che le due correnti si sono letteralmente scannate in questi mesi. Inoltre gran parte dei consiglieri di Autonomia e indipendenza difficilmente voteranno per Lo Voi, per questioni interne all' antimafia siciliana e anche per alcune allusioni di Palamara alla sua nomina a procuratore di Palermo, passata attraverso una discussa sentenza del Consiglio di Stato.

 

Un altro segnale da tenere in considerazione è il fatto che il progressista Mario Suriano (che a maggio diede il suo suffragio a Lo Voi) e il laico dei 5 stelle Alberto Maria Benedetti si siano astenuti in commissione. Tale scelta potrebbe far pronosticare un accordo sottobanco a favore di Michele Prestipino, attuale reggente della Procura di Roma, votato in commissione dal capo di Ai Piercamillo Davigo.

marcello viola procuratore generale firenze 2

 

Ma perché i commissari di Area e dei 5 stelle non si sono espressi? Prestipino è certamente la scelta prediletta dagli aggiunti di Roma, ma esporlo troppo prima del plenum non sarebbe ritenuto saggio, visto che il candidato manca di un importante requisito: al contrario dei concorrenti, non ha mai guidato un ufficio giudiziario (Creazzo quelli di Palmi e Firenze, Lo Voi Palermo e Viola Trapani) e la sua nomina potrebbe essere impallinata dai ricorsi al Tar.

 

In questo gioco di veti incrociati non è escluso che la spunti l' outsider Creazzo, il magistrato con il curriculum più completo. Da giorni uno dei laici dei 5 stelle sta facendo campagna per lui tra i consiglieri non togati (otto con il vicepresidente David Ermini) in nome dell'«unità dei laici». Sulla candidatura del procuratore di Firenze potrebbero confluire anche tutti i tre membri di Unicost e quei consiglieri vogliosi di dare un segnale di discontinuità totale rispetto alle trame dei congiurati intercettati a maggio.

luca palamara

 

Ma la nomina di Creazzo rischia di avere un effetto paradossale: quello di allontanarlo da Firenze, l' obiettivo dei renziani. Qualcuno ribatterà che a Roma è in corso il processo Consip contro Luca Lotti, ma l' ex ministro è da tempo uscito dalle grazie del fu Rottamatore.

Un altro ostacolo per Creazzo potrebbe essere rappresentato dal sostegno di Marco Mancinetti, membro della quinta commissione in quota Unicost ed ex grande amico di Palamara.

 

Nelle ultime ore è sottoposto a un fuoco di fila di critiche per il presunto aiutino che avrebbe chiesto a Palamara per consentire al figlio di superare i test di medicina a Roma. Caso sollevato da un' intercettazione che abbiamo pubblicato in esclusiva. Il magistrato, dopo essersi rifiutato per giorni di dare spiegazioni ai cronisti e ai colleghi, ieri ha pubblicato sulla chat dell' Associazione nazionale magistrati uno scarno comunicato che differiva le risposte a ipotetiche controversie giudiziarie:

lotti renzi

 

«In relazione agli articoli di stampa pubblicati in questi giorni sul quotidiano La Verità comunico di aver dato mandato al mio legale di tutelarmi nelle opportune sedi giudiziarie, non corrispondendo al vero la ricostruzione dei fatti fornita dal predetto organo di stampa». Sulla mailing list dell' Anm il collega Felice Lima lo ha biasimato «per il solito generico mandato al legale [] che usano i politici» e Andrea Reale, gup a Ragusa, lo ha infilzato:

 

«Il solo dubbio che tu, per ragioni familistiche, abbia potuto scomodare un (all' epoca) consigliere del Csm per favorire l' ingresso di un parente in una università a numero chiuso, come ben comprendi, oltre a paventare condotte anche di carattere penalmente rilevante, getta una ombra enorme sulla trasparenza del tuo operato e sulla tua onestà. Soprattutto quando si riveste un posto così importante nella commissione la cui attività è quella che rende più appetibili le forme di condizionamento correntizio o "politico". Credo che tu abbia l' obbligo di smentire con fatti, nomi e date precise [] quanto vi viene attribuito».

 

michele prestipino e giuseppe pignatone (1)mario suriano, marco mancinetti, piercamillo davigo

Attendiamo la prossima puntata.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…