giuseppe conte carlo calenda matteo renzi

IL CAMPO LARGO È PIÙ INFUOCATO DEL MEDIO ORIENTE – GIUSEPPE CONTE ATTACCA I CENTRISTI CHE SI SONO SGANCIATI DALLA MANIFESTAZIONE PER GAZA DI OGGI A ROMA: “RENZI E CALENDA SPIEGHINO PERCHE’ NON HANNO SOTTOSCRITTO LA MOZIONE PRESENTATA IN PARLAMENTO DA M5S, PD E AVS VOLENDO MARCARE SIN DA SUBITO UNA DISTANZA” – PEPPINIELLO PICCONA IL CAMPO LARGO: “L'ALTERNATIVA A MELONI NON POTRÀ ESSERE UN'AMMUCCHIATA COME QUELLA CHE FECE ROMANO PRODI, BUONA PER VINCERE, NON PER GOVERNARE” – MELONI “IMBARAZZANTE”: “QUESTO GOVERNO HA OFFERTO AMPIA COPERTURA POLITICA AI CRIMINI DI NETANYAHU PER SUDDITANZA VERSO WASHINGTON”

Estratto dell’articolo di Alessandro De Angelis per “la Stampa” - Estratti

 

Presidente Conte, vista la manifestazione di Renzi e Calenda, le chiedo: perché non si poteva fare un'unica piazza?

giuseppe conte manifestazione contro le armi foto lapresse

«Lo spieghino loro. Sono loro che non hanno sottoscritto la mozione presentata in Parlamento da M5S, Pd e Avs volendo marcare sin da subito una distanza».

 

Mi dia il suo titolo della vostra manifestazione.

«Sarà la "piazza dell'umanità" contro la disumanità e di coloro che non hanno voltato la testa dall'altra parte per non vedere i crimini di Netanyahu. Contro chi cerca di zittire il dissenso con l'uso strumentale dell'antisemitismo, tacendo che sono proprio quei crimini ad alimentare una spirale d'odio e intolleranza in tutto il mondo. Contro la censura di una informazione a senso unico, tesa a nascondere la realtà».

 

Beh, alla fine il governo si è allineato alle parole di Sergio Mattarella.

matteo renzi aviva siegel carlo calenda manifestazione due popoli due stati un destino a milano foto lapresse

«Meloni e Tajani balbettano imbarazzati. Ho letto che per Guido Crosetto, con l'occupazione di Gaza, c'è il rischio profughi e terrorismo su larga scala. Poi però continua a mandare le armi a Israele, come ci dicono i dati della "rete per il disarmo". Questo governo ha offerto ampia copertura politica ai crimini di Netanyahu per sudditanza verso Washington».

 

Dica le richieste politiche che fate al governo.

«Minaccia reale di isolamento politico e militare di Israele, che sarebbe costretta a fermare immediatamente il genocidio. E quindi totale embargo delle armi e pesanti sanzioni economico-commerciali».

 

Le giro l'obiezione: così si colpisce un popolo e non un governo.

angelo bonelli giuseppe conte nicola fratoianni manifestazione contro il riarmo foto lapresse

«Al contrario, li aiuteremmo a liberarsi di un governo criminale che sta macchiando le pagine di storia con un indelebile abominio».

 

Tenete fermo il principio che senza la distruzione di Hamas non c'è possibile ricostruzione di Gaza?

«Teniamo fermo il principio dei "due popoli, due Stati" e per questo chiediamo il riconoscimento simbolico dello Stato di Palestina. Quel che sta accadendo non c'entra nulla con la legittima sicurezza di Israele. Siamo di fronte a un genocidio che non prospetta nessuna soluzione politica, se non la definitiva destabilizzazione di un'area da sempre martoriata. Una destabilizzazione che fa il gioco di chi, come Hamas, ha tutti da guadagnare da una spirale di odio e violenza».

 

La vostra piazza fissa un perimetro del campo largo, ovvero lei, Fratoianni e Schlein, punto e basta?

matteo renzi carlo calenda. manifestazione due popoli due stati un destino a milano foto lapresse

«La piazza enfatizza il dialogo in corso da tempo con il Pd e Avs anche su altri temi.

Per quel che ci riguarda, non può che essere il fulcro per costruire una alternativa di governo all'insegna di un progetto chiaro e condiviso. L'alternativa non potrà essere un'ammucchiata come quella che fece Romano Prodi, buona per vincere, non per governare».

 

Lei è favorevole che ci siano le bandiere di Israele al fianco di quelle della Palestina?

«C'è una spasmodica attenzione mediatica sulla questione delle bandiere. La verità è che scenderemo in piazza per fermare il massacro in corso a Gaza e invocare azioni concrete contro il governo di Netanyahu».

 

GIORGIA MELONI - BENJAMIN NETANYAHU

Non mi ha risposto. Allora le chiedo: condannerebbe chi brucia le bandiere di Israele?

«Sembra quasi ci sia la speranza da parte di qualcuno di un gesto isolato di un provocatore per poter bollare la manifestazione come antisemita e spegnere i riflettori sulla marea umana che solidarizzerà con Gaza. Non lasceremo che accada. E se dovessero esserci gesti di intolleranza e derive d'odio, sarò il primo a condannarli».

 

Trump e Netanyahu: tu mi lasci trattare sul nucleare con l'Iran e io ti do mano libera su Gaza. Il patto implicito è questo?

«Probabilmente, ma al fondo c'è una consolidata alleanza strategica con una forte penetrazione dei Deep State dei due paesi. Resiste anche all'evidenza di questi crimini contro l'umanità. Però danneggia la credibilità di chi vuole difendere la libertà sul fronte Occidentale e applica un doppio standard tra amici e nemici».

 

Un giudizio su questi primi mesi di politica estera di Trump.

«Sta consolidando un approccio pragmatico con estremo tatticismo, poco incline a seguire la grammatica della politica tradizionale. Si muove da imprenditore qual è, ma le sue mosse sono state spesso contraddittorie. La copertura a Netanyahu è inaccettabile, sul conflitto russo-ucraino stenta a guidare una prospettiva di risoluzione negoziale».

 

(...)

 

Torniamo all'Ucraina. Trump ha legittimato Putin come interlocutore con pari dignità, non concludendo nulla in termini negoziali.

giuseppe conte francesco boccia manifestazione contro il riarmo foto lapresse

«Putin si legittima da solo, purtroppo, con le conquiste sul campo, mentre credo che Trump dovrà rendersi conto che gli Usa, con un debito così alto e con vari fronti geopolitici aperti, non potranno permettersi di portare avanti le loro contraddizioni».

 

Accusate il governo di avere un doppio standard, tra Putin e Netanyahu. Anche voi lo avete: contro Putin una piazza non l'avete fatta.

«In Ucraina c'è una guerra da tre anni alimentata dalle armi dell'intero fronte Nato e accompagnata da pesanti sanzioni alla Russia. A Gaza non c'è un conflitto bellico tra due nazioni, ma uno degli eserciti meglio equipaggiati al mondo che da 18 mesi sta perseguendo una carneficina umana. Chi non vede la differenza è in malafede».

 

(…)

IL CAMPO LARGO - MEME BY EDOARDO BARALDI

 

Fissi l'asticella sul referendum. Con che cifra di partecipazione siete soddisfatti?

«Non do cifre. Le cifre le dà Giorgia Meloni quando elenca record farlocchi e quindi invita all'astensione: 9 per cento di lavoratori dipendenti full time in povertà, 6 milioni di persone che guadagnano al massimo 1.000 euro al mese».

 

Cosa risponde su Paragon? Secondo il Copasir fu il suo governo a intercettare Luca Casarini.

«Le intercettazioni preventive degli attivisti con il mio governo avvennero attraverso un'attività autorizzata nelle forme e nei limiti di legge, senza alcun utilizzo di spyware, il cui impiego arriva nel 2024 con il governo Meloni. Non c'entrano nulla con il caso Paragon, e le intercettazioni del giornalista Francesco Cancellato».

 

beppe grillo e giuseppe conte meme by edoardo baraldi

Beppe Grillo rivuole nome e simbolo. Vuole distruggervi?

«Distruggerci? Se promuoverà un'azione legale si autodistruggerà».

giuseppe conte beppe grillo

Ultimi Dagoreport

biennale di venezia antonio monda pietrangelo buttafuoco alessandro giuli alfredo mantovano

DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA LA PARTITA PER LA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA DEL 2026 - UNA POLTRONISSIMA, CHE DOVREBBE FAR TREMARE I POLSI (È IN CONCORRENZA CON IL FESTIVAL DI CANNES), CHE DA ANNI TRAVAGLIA LA VITA E GLI INCIUCI DEL GIORNALISTA MONDA, MAGNIFICAMENTE DOTATO DI UNA CHIAPPA A SINISTRA (“REPUBBLICA” IN QUOTA ELKANN); MENTRE LA NATICA DI DESTRA, BEN SUPPORTATA DAL FRATELLO ANDREA, DIRETTORE DELL’”OSSERVATORE ROMANO”, GODE DEI BUONI RAPPORTI CON IL PIO ALFREDO MANTOVANO - ALL’ANNUNCIO FATALE DI GIULI, SU INPUT DI MANTOVANO, DI CONSEGNARE LA MOSTRA DEL 2026 NELLE MANINE FATATE DI MONDA, IL PRESIDENTE DELLA BIENNALE BUTTAFUOCO, CHE NON HA MAI STIMATO (EUFEMISMO) L’AEDO DELLA FUFFA ESOTERICA DI DESTRA, AVREBBE ASSUNTO UN’ESPRESSIONE ATTONITA, SAPENDO BENE COSA COMPORTEREBBE PER LUI UN FALLIMENTO NELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA, MEDIATICAMENTE PIÙ POPOLARE E INTERNAZIONALE (DELLE BIENNALI VENEZIANE SU ARCHITETTURA, TEATRO, BALLETTO, MUSICA, NON FREGA NIENTE A NESSUNO)

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…