coprifuoco

E ANCHE IL COPRIFUOCO CE LO SIAMO (QUASI) LEVATO DAI COGLIONI - DA LUNEDÌ 17 MAGGIO SARÀ SPOSTATO A MEZZANOTTE, PER POI ESSERE ELIMINATO DEL TUTTO A METÀ GIUGNO - VISTO CHE I DATI SU VACCINI E CONTAGI VANNO BENE, SI PUNTA AD ANTICIPARE IL VIA LIBERA PER RISTORANTI AL CHIUSO E SERVIZIO AL BANCO NEI BAR. SPERANO DI RIPARTIRE PRIMA DI FINE MESE PURE PISCINE E PALESTRE - LE RESTRIZIONI ALLA MOBILITÀ SARANNO TOLTE PER NON COMPROMETTERE L’ARRIVO DEI TURISTI...

Marco Conti per “Il Messaggero

 

coprifuoco 3

Il coprifuoco alle 22 ha i giorni contati. Si va verso una sua graduale eliminazione cominciando da lunedì 17 quando sarà portato alle 24 per poi essere eliminato a metà giugno.

 

Anche se nel governo c'è chi vorrebbe solo un'ora in più, il positivo andamento dei dati dei contagi e dei vaccini, spinge per uno slittamento ancor più corposo in modo da non passare poi troppo repentinamente alla sua abolizione.

 

coprifuoco 2

IL RISCHIO

In pochi credevano che le misure dell'ultimo decreto potessero arrivare a naturale scadenza fissata, pessimisticamente, per il 31 luglio. A saltare per prima è la norma più controversa del rientro a casa alle dieci di sera che slitta e che verrà abolito anche per non compromettere la stagione turistica che già risente dell'incertezza dovuta al continuo cambio dei colori delle regioni e delle relative regole.

 

multe coprifuoco 5

L'appuntamento che Mario Draghi ha dato quando ha firmato l'ultimo decreto, entrato in vigore il 26 aprile, si avvicina e la cabina di regia del prossimo venerdì dovrebbe dare una spinta importante alle riaperture.

 

Il metodo del «rischio ragionato», che non piace a molti virologi, tiene conto non solo dell'andamento dei contagi e delle vaccinazioni, ma anche del peso che alcune categorie stanno sopportando da mesi.

 

speranza draghi

Lo slittamento del coprifuoco di due ore - oltre a rappresentare un segnale forte di ripartenza - permetterà a ristoranti e pizzerie di lavorare con un secondo giro di clienti e a cinema e teatri di programmare più a lungo.

 

Si ragiona anche della possibilità di anticipare di un paio di settimane la riapertura dei locali anche all'interno, magari sino alle 18. In questo modo i bar potranno servire caffè, cappuccino e cornetto al banco e non più solo in asporto.

 

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

Possibile anche un anticipo, rispetto alla tabella di marcia, per la riaperture di piscine, palestre e palazzetti dello sport che, per ora, potrebbero ripartire solo il 1 giugno e che invece potrebbero tornare a lavorare da metà mese seppur con appositi protocolli.

 

A premere è anche il settore che si occupa di matrimoni, fermo ormai da più di un anno e che per ora programma solo per i mesi estivi, così come in pressing sono i gestori di parchi tematici. Difficile invece che venga permessa da subito l'apertura dei centri commerciali anche nei fine settimana.

 

MATTEO SALVINI

LA CABINA

Toccherà a Draghi trovare la sintesi tra rischi e benefici di ogni concessione, ma ancor più complesso sarà mettere insieme la linea intransigente del ministro della Salute Roberto Speranza, con quella del leader della Lega Matteo Salvini che continua a chiedere riaperture e che però stavolta potrebbe sottoscrivere il decreto e non astenersi.

 

I dati sono comunque «incoraggianti», ha sottolineato ieri da Oporto Mario Draghi elencando i numeri dei contagi, dei ricoverati e delle vaccinazioni e dando per certo che la cabina di regia di venerdì «procederà ad altre aperture» sempre che i dati si manterranno positivi.

 

SPORT CORONAVIRUS

Una spinta, quella del presidente del Consiglio, che si lega anche al Green pass europeo che dovrebbe entrare in vigore a metà giugno e che permetterà la circolazione tra i paesi europei.

 

Ovvio, quindi, che l'obiettivo sia quello di arrivare a quella data con il Paese sostanzialmente riaperto in modo che i turisti possano prenotare senza rischiare di ritrovarsi a dover fare i conti con i diversi colori delle regioni e le conseguenti regole. A protestare sono ancora i presidenti di regione.

 

zona gialla ristoranti aperti

Ieri il più arrabbiato era il governatore siciliano Musumeci che contesta i dati e la collocazione in arancione della sua regione anche se l'indice Rt è inferiore ad uno solo da pochi giorni.

 

IL TASSO

Il bollettino continua a mostrarsi positivo anche se registra altri 224 morti ma solo 10.176 nuovi contagiati nelle ultime 24 ore, con un tasso si positività che scende al 3%. In calo sono i pazienti in terapia intensiva che a ieri sono 2.211, 42 in meno del giorno prima ed i ricoverati nei reparti ordinari: sono 15.799 (-552).

riaprono ristoranti anche la sera

 

Il nuovo decreto, che dovrebbe essere approvato il 14 e partire dal 17 maggio, qualora dovesse anticipare alcune riaperture dovrà anche contenere i nuovi protocolli per le attività al chiuso (ristoranti, palestre, piscine) e anche per le attività all'aperto come matrimoni, feste di laurea e grandi eventi.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?