paolo corsini libro quel braccio alzato. storia del saluto romano massimo arcangeli

CORSINI E RICORSI STORICI – ALCUNE VECCHIE PERLE DEL DIRETTORE DEGLI APPROFONDIMENTI EIAR (PARDON, RAI): “ABBASSO IL NATALE, VIVA LA BEFANA FASCISTA!”; “25 APRILE? BUONA PASQUETTA!” – I VECCHI POST FACEBOOK IN CUI CORSINI, INNEGGIAVA A MUSSOLINI E PUTIN, SFOGGIAVA CAMICIE NERE, E POSTAVA VIDEO E IMMAGINI DEI CONCERTI DEI “270BIS” DI MARCELLO DE ANGELIS, CHE DEFINIVANO GLI EBREI “RAZZA DI MERCANTI” E INTONAVANO UN CLASSICO DEL LORO REPERTORIO NOSTALGICO: CLARETTA E BEN – RUOTOLO: "UNO SCANDALO, CORSINI SI DEVE DIMETTERE" - UN ESTRATTO DAL LIBRO DI MASSIMO ARCANGELI, “QUEL BRACCIO ALZATO. STORIA DEL SALUTO ROMANO” - IL VIDEO DI CORSINI CHE CHIAMA "INFAME" FORMIGLI

 

RAI: SALUTI ROMANI E FRASI DUCE, PD PUBBLICA POST CORSINI 'SI DEVE DIMETTERE’

i post di paolo corsini su facebook 4

(LaPresse) - Una foto del padre bambino che fa il saluto fascista, citazioni di Benito Mussolini e frasi di sostegno a Putin. Sono alcuni dei contenuti di vecchi post di Paolo Corsini, direttore di Rai Approfondimenti, pubblicati nel libro di Massimo Arcangeli 'Quel braccio alzato. Storia del saluto romano', uscito oggi.

 

A rilanciarli su Facebook è Sandro Ruotolo, europarlamentare e responsabile Informazione nella segretaria nazionale del Pd, nel giorno in cui lo stesso Corsini finisce nella bufera per la polemica con la trasmissione di La7 Piazzapulita e il suo conduttore Corrado Formigli.

 

"Abbasso il NATALE, plutocratico e borghese! Viva la BEFANA, popolare e fascista!", si legge in un post pubblicato da Corsini nel dicembre 2009; "Con un proletariato riottoso, malarico, pellagroso non vi può essere un elevamento dell'economia nazionale. B.M. (Dal discorso dell'Augusteo di Roma, 9 Novembre 1921)", il discorso del duce pubblicato nel 2011; "Putin: un grande!", scriveva poi Corsini nel 2013, che nel 2019 ha pubblicato una foto che ritrae il padre bambino nel 1938 a Tripoli, "Figlio della Lupa" che fa il saluto romano, e commenta con la frase: "...con ali e fiamme la Giovinezza va".

SANDRO RUOTOLO

 

"Per quell''infame' al giornalista Corrado Formigli abbiamo chiesto, come Partito Democratico, le dimissioni di Paolo Corsini, direttore degli approfondimenti giornalistici della Rai. Dopo aver letto il libro uscito oggi di Massimo Arcangeli 'Quel braccio alzato. Storia del saluto romano', la Rai non deve perdere più tempo. Pubblichiamo alcuni dei post di Paolo Corsini dove l'apologia del fascismo è evidente.

i post di paolo corsini su facebook 3

 

E' una vergogna che Paolo Corsini resti al suo posto - scrive Ruotolo su Facebook - Chiederemo in commissione di vigilanza Rai di sentire i vertici aziendali". "Corsini per noi deve fare le valigie domani mattina, poi sarà qualcun altro a valutare se ci sono i presupposti per il licenziamento - aggiunge Ruotolo parlando con LaPresse - E' uno scandalo".

 

 

FRATELLI D’ITALIA, L’ITALIA S’È DESTRA

Estratto da “Quel braccio alzato. Storia del saluto ‘romano’”, di Massimo Arcangeli (Castelvecchi editore)

 

[…] Arriviamo al degno epilogo delle vicende qui brevemente riassunte. Siamo sempre su Facebook. «Abbasso il NATALE, plutocratico e borghese! Viva la BEFANA, popolare e fascista! AUGURI». «Non sono fascich?». Sarà l’ennesimo politico nostalgico, si potrebbe subito pensare. Invece no.

 

paolo corsini cambia immagine profilo 2013

Chi ha prodotto questi esempi è Paolo Corsini, che è a capo dei programmi d’informazione di approfondimento della Rai. Le sue simpatie e affiliazioni sono cosa risaputa, ma la gravità del quadro allestito di seguito va ben oltre il (poco) già noto, comprensivo della doppia partecipazione a un concerto nazirock di cui diremo più avanti e di un post con la foto del papà “figlio della lupa” Paolo Corsini è quello che, parlando di “orgoglio italiano” nel corso dell’ultima kermesse di Atreju, ha rivendicato pubblicamente, senza neanche un filo d’imbarazzo, la sua affiliazione al partito di Giorgia Meloni. In quell’occasione (14 dicembre 2023) ha dichiarato di essere tuttora militante di Fratelli d’Italia, definendolo «il nostro partito».

quel braccio alzato - massimo arcangeli

 

Paolo Corsini è quello del monologo sulla Festa della Liberazione che il 20 aprile 2024 Antonio Scurati avrebbe dovuto leggere in prima serata su Raitre a Chesarà... (l’intervento fu invece censurato), ed è lo stesso che si è divertito più volte a provocare gli utenti di Facebook, nei suoi post del 25 aprile, dicendo di essere al lavoro – nel 2016 ha sfoggiato anche una bella camicia nera – o nel 2011, tanto per approfittare della doppia festività, augurando Buona Pasquetta e rispondendo in questo modo alla reazione piccata di un utente (se può permettersi di scrivere una tale sciocchezza, fa notare il commentatore, «è anche grazie a quelli che il 25 aprile 1943 decisero di morire, per darci la libertà»): «Ah, gia’, ma perche’ oggi che festa e’ per... Gli americani?!».

paolo corsini saluta con alala

 

Paolo Corsini è quello che al tempo della pandemia, a commento di una celebre poesia di Trilussa sul saluto romano (scrive: «...Di questi tempi sempre più attuale!»), schiaffa su un post del 25 febbraio 2020 tre figurette col braccio teso (fig. 25). È quello che ama citare frasi di Mussolini, come in due post (figg. 26-27) del 10 febbraio 2011 («Con un proletariato riottoso, malarico, pellagroso non vi può essere un elevamento dell’economia nazionale») e del 9 ottobre 2012 («Il giornalismo non è per noi un mestiere ma una missione: non siamo giornalisti per lo stipendio, in questo caso non ci sarebbero mancati posti migliori.

 

paolo corsini cita mussolini

Il giornalismo non è per noi un foglio che voglia essere riempito settimanalmente con quello che capita. No, il giornale è per noi un partito, è una bandiera, è un’anima») e in un commento a un post (figg. 28-29) del 2 giugno 2012 («A chi la gloria? A noi! ...E da 3 secoli»).

 

È quello che per ben due volte, il 4 e il 24 novembre 2016, va a sentire al Piper di Roma i 270bis di Marcello De Angelis (figg. 30-32), che non mancarono allora di eseguire, nella selva delle braccia tese dei presenti, un classico del loro repertorio nostalgico: Claretta e Ben. I destinatari dei ringraziamenti di Corsini dopo il primo concerto, in un post del giorno successivo, sono tutto un programma.

 

Paolo Corsini è quello che il 26 aprile 2013 esalta Vladimir Putin (fig. 33). È quello che il 14 luglio 2013 posta una frase dello scrittore e filosofo colombiano reazionario Nicolás Gómez Dávila («Le aristocrazie sono i parti naturali della Storia, le democrazie gli aborti») per sbeffeggiare gli ideali che guidarono la Rivoluzione francese (fig. 34). È quello che il 21 dicembre – lo fa tante volte – augura il Buon Solstizio a celebrazione del Natale nazista (figg. 35-39).

paolo corsini celebra il natale pagano nazista

 

È quello dei gridi di guerra del Ventennio («Alalà!», figg. 40-41) e quello che riporta due versi di un canto repubblichino, piegandoli a un motivo di estenuazione e di sfogo («“Vince sempre chi più crede / chi più a lungo sa patir”... ma mi sarei anche un po’ rotto»), e tra un like e un complice sghignazzo una nutrita rappresentanza di giornalisti della Rai pare apprezzare (fig. 42).

 

Nessuno che gli mostri un atto, un moto, una parola di disappunto. Anzi una di loro, Silvia Grassi, commenta: «Resistere, resistere, resistere!».

 

Potrei proseguire a lungo, ma è sufficiente aggiungere pochi altri tasselli al mosaico per far capire fino in fondo di chi stiamo parlando, per scolpirne il profilo a tutto tondo.

paolo corsini posta un articolo di giuliano ferrara

Il 28 novembre 2013, come immagine di aggiornamento del suo profilo, Corsini posta una foto (figg. 43-44) che lo ritrae seduto al suo studio di vicedirettore del Giornale Radio della Rai tra il balilla a destra che si è portato da casa, un poster attaccato al muro nella cameretta di un tempo – ce lo dice lui stesso in un commento a un altro post (fig. 48) –, e due bei fasci littori a sinistra a incorniciare il suo nome e cognome (Barbara Carfagna commenta: «Bella! Molto», fig. 47); tre anni dopo, condividendo quello scatto in qualità di ricordo (fig. 45), commenta spavaldo per sollecitare l’attenzione dell’uditorio sull’ambientazione fascista: «Vabbe’, ma da voi mi aspettavo qualche com- mento sul... contorno!» (fig. 46).

 

paolo corsini cita mussolini 2

Infine, da buon rappresentante di un’estrema destra invariabilmente sessista e omofoba, Paolo Corsini posta un articolo del «Foglio» (fig. 49) che è un assist perfetto (titolo: Oggi froci) per sproloquiare sui soliti beceri luoghi comuni («Il fastidio non è per cosa fai a letto (o dove meglio credi): cazzi tuoi! ma perché devi farne una questione di Stato?») oppure scherza sulla cultura dello stupro (fig. 50): dopo aver postato una notizia un po’ singolare («La Norvegia lancia un corso con finanziamenti pubblici su come vivere da vero vikingo...Stupro e saccheggio escluso») avalla con un like il bel commento di un amico («E allora dove starebbe il divertimento?»).

 

fotografie neofasciste di paolo corsini

Solo un’Italia che non abbia fatto ancora seriamente i conti col Ventennio può tollerare che a decidere degli approfondimenti giornalistici del servizio pubblico possa esserci chi inneggia senza mezzi termini al nazifascismo in atti, parole e comportamenti inaccettabili.

i post di paolo corsini su facebook 2i post di paolo corsini su facebook 1

post repubblichino di paolo corsini paolo corsini inneggia a putin e gennaro sangiuliano mette likepaolo corsini post sui veri vichinghi post di paolo corsini del 2009 inneggiante alla befana fascista paolo corsini cambia immagine profilo 2013 il commento di corsini ai lacci rossi post di paolo corsini 2022 paolo corsini e i 270 bisuna foto di paolo corsini diciassettenne di accompagnamento a un suo post post di paolo corsini per il 25 aprile 2016post di paolo corsini per il 25 aprile ali e fiamme, la giovinezza va post di paolo corsini 2 marzo 2019 paolo corsini cita trilussa e inneggia al braccio teso post di paolo corsini per il 25 aprile paolo corsini contro la rivoluzione francese post del 2013

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…