FORMINCHIONI AL TAPPETO, I CONTI DELLA REGIONE LOMBARDIA IN ARIA - LA REGIONE HA STANZIATO PER IL MEETING DI RIMINI POCO MENO DI 2 MILIONI - IL CELESTE GOVERNATORE SPENDE CIRCA UN MILIONE E MEZZO L'ANNO PER MANTENERE TRE SOTTOSEGRETARI ALLA PRESIDENZA - E INTANTO UN LOMBARDO PAGA IN MEDIA 3,06 EURO PER RICETTA, IL DOPPIO DI UN PIEMONTESE E PIÙ DEL DOPPIO DI UN EMILIANO….

Giuseppe Oddo per "Il Sole 24 Ore"

Le inchieste giudiziarie hanno buttato al tappeto Roberto Formigoni. La giunta lombarda dovrebbe dimettersi entro un paio di settimane. Se però scorriamo il bilancio della Regione più grande e ricca d'Italia, sembra di stare nel migliore dei mondi possibili. Tra realtà e numeri c'è uno scarto indecifrabile.

La stessa opposizione è costretta ad ammettere, a denti stretti, che il rendiconto del Pirellone a fine 2011 risponde a principi di prudenza e attenzione al debito: nessun ricorso all'esposizione finanziaria, investimenti in calo ma coperti con risorse proprie, disavanzo di gestione in lieve diminuzione, rispetto del patto di stabilità, situazione di cassa positiva, fornitori pagati in 90 giorni, saldo patrimoniale in miglioramento.

Non parliamo della Corte dei conti: mai un rilievo, un appunto, una velata critica. Anche nella relazione di quest'anno, lodi sperticate: «La Sezione non ha rilevato elementi di particolare criticità...alla luce del difficile contesto macro-economico»; «valutazione complessivamente positiva della gestione finanziaria»; «merita apprezzamento il significativo sforzo profuso dall'Amministrazione regionale nella fase istruttoria della presente relazione». Poi si scopre che due componenti della magistratura contabile lombarda sono designati rispettivamente dal Consiglio regionale e dal Consiglio delle autonomie locali. I controllati che controllano il controllore.

Le entrate della Regione Lombardia sono per la maggior parte costituite da tributi propri: bollo auto, Irap e addizionale Irpef, per un totale di quasi 23 miliardi. La quasi totalità delle uscite è destinata a spesa corrente. Solo il 7% va agli investimenti. La spesa impegnata per il sostegno alle attività produttive non raggiunge i 265 milioni, una goccia nell'acqua rispetto ai 17,5 miliardi assorbiti dalla Sanità, fiore all'occhiello del sistema formigoniano e modello d'efficienza che attrae malati da ogni parte d'Italia.

Poi il San Raffaele cade in dissesto con un "buco" da un miliardo e mezzo, la magistratura apre un'inchiesta, mette sotto torchio un faccendiere, Pierangelo Daccò, e si scoprono gli altarini: la Regione spende in modo discrezionale un miliardo l'anno per le cosiddette funzioni non tariffabili (attività sostenute dalle strutture sanitarie e remunerate al di fuori delle tariffe per le prestazioni rese ai malati) e una quota rilevante di questa somma finisce a istituti a carattere scientifico e a case di cura privati.

In particolare, tra il 2008 e il 2010, 147 milioni sono stati incassati dal San Raffaele e 72 dalle strutture della Fondazione Maugeri di Pavia grazie ai buoni uffici di Daccò, con cui Formigoni va spesso a cena e in vacanza. Il governatore è indagato per corruzione.

Dietro la facciata di un bilancio in ordine, il "modello" di governo lombardo scricchiola pericolosamente. Le magagne vengono a galla. Formigoni è l'esponente più in vista di Comunione e liberazione e in dodici anni la Regione ha stanziato per il meeting di Rimini poco meno di 2 milioni: la denuncia è dei consiglieri del Pd. Il governatore spende circa un milione e mezzo l'anno per mantenere tre sottosegretari alla presidenza e intanto i cittadini lombardi sono costretti a pagare un'addizionale Irpef dell'1,4%, il massimo consentito, e ticket sanitari tra i più alti d'Italia per un totale di 237 milioni, contro i 147 del 2007.

Un lombardo paga in media 3,06 euro per ricetta, il doppio di un piemontese e più del doppio di un emiliano. Finlombarda, la società finanziaria della Regione, ha speso nel 2011 oltre 1,2 milioni per consulenze contro i 79mila euro del 2009 e tra queste spicca un incarico a favore di Carlo Masseroli, assessore allo Sviluppo del territorio del Comune di Milano durante la giunta Moratti.

I costi di funzionamento del Pirellone sfiorano i 353 milioni, sono in calo del 5,7% rispetto al 2010 e rappresentano appena l'1% del bilancio regionale. Questa è un'altra medaglietta della giunta formigoniana. I dipendenti sono scesi a 3.094 unità contro le 3.251 del 2007 e il loro costo del lavoro - 176 milioni nel 2011 - è diminuito di quasi l'11% rispetto all'anno precedente. Attenzione, però. Formigoni ha trasferito funzioni strategiche dell'amministrazione a società ed enti partecipati, che abbondano di personale.

Finlombarda, centro nevralgico del sistema di potere ciellino-formigoniano, occupa 117 persone ed ha incorporato di recente il Cestec (un'altra Spa regionale) con i suoi 91 dipendenti. Lombardia Informatica occupa 603 dipendenti. A Infrastrutture Lombarde, che gestisce appalti per centinaia di milioni, fanno capo 88 addetti.

Le Ferrovie Nord Milano, quotate in Borsa, di cui la Regione possiede la maggioranza assoluta del capitale, hanno 1.312 dipendenti. La Expo 2015, di cui la Regione detiene il 20%, ha 135 dipendenti. La Eupolis, una specie di Istat regionale, ha 69 dipendenti. Senza parlare dei 1.052 dipendenti dell'Arpa. Altro che Regione leggera. Alla luce di questi dati i costi di funzionamento andrebbero completamente riscritti.

 

ROBERTO FORMIGONI ROBERTO FORMIGONI IN CONFERENZA STAMPAROBERTO FORMIGONIILLUSTRAZIONE SARX PIRELLONE CARCERE IL PIRELLONEPIERANGELO DACCO'LOGO FONDAZIONE MAUGERISAN RAFFAELE MAURO MORETTI MARIO MONTI AL MEETING DI CL DI RIMINI

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...