osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

@rosarioiacovino0

È stato portato in trionfo dalla folla al suo arrivo all'aeroporto di Tripoli il generale Almasri, il capo della polizia libica accusato di crimini contro l'umanità scarcerato a Torino per un errore di procedura e rimpatriato su un aereo dei servizi italiani… Un arresto flash, poco meno di 40 ore alle Vallette di Torino. Poi è tornato in patria tra feste e applausi Najeem Osema Almasri Habish, conosciuto come Almasri, capo della polizia giudiziaria libica su cui pende (come per Putin e Netanyahu) un mandato della Corte penale internazionale. Crimini di guerra, torture e tratta di essere umani le accuse. Perché allora l'Italia lo ha rilasciato con tanto di volo di Stato.. Seguici anche su: www.lonesto.it

? suono originale - Rosario

 

 

 

 

DAGOREPORT

alfredo mantovano al copasir - foto lapresse

Il tiro al piccione contro il “Gatto e la Volpe” Nordio-Piantedosi è valso qualche titolone di giornale, ma tra qualche settimana, cosa resterà del caso Almasri?

 

Solo ''chiacchiere e distintivo''. Gli interventi in parlamento di Elly Schlein ("Il presidente del coniglio"), di Giuseppe Conte ("La presidente Meloni è senza onore, non si è presentata in Parlamento, scappa dopo aver

liberato con tutti gli onori di un volo di Stato uno stupratore di bambini") e di quel gigione di Matteo Renzi (“Meloni omino di burro”) hanno “punto” il governo, con giochi di parole e perifrasi anche efficaci, ma hanno preso male la mira.

 

protesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse

La vera questione da porre all’attenzione dell'opinione pubblica italiana, infatti, non era tanto, o non solo, la fuga della "Giorgia dei Due Mondi" dall’aula dove si discuteva del rilascio del torturatore-stupratore libico, ma le responsabilità dei nostri servizi cosiddetti segreti. E siccome il pesce, si sa, puzza dalla testa, avrebbero dovuto pretendere la presenza di Alfredo Mantovano, anziché di Nordio e Piantedosi.

 

L’ex magistrato e poi politico di An di Fini, un tipino tutto casa e chiesa, infatti, è il vero responsabile, in duplex con la premier Meloni, del pasticciaccio libico su Almasri.

 

È lui, in quanto autorità delegata alla sicurezza dello Stato, ad avere il controllo dell’intelligence, che tra spionaggi telefonici, dossierini e l'improvviso addio di Elisabetta Belloni dal vertice del Dis, dipartimento che ha il compito di coordinare le agenzie Aisi e Aise, sta causando non pochi rogne al Governo Meloni. Ed è a Mantovano, oltre alla latitante Meloni, che l'opposizione avrebbe dovuto lanciare i suoi strali. 

 

Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli

Perché la faccenda Almasri è stata gestita al massimo livello di inadeguatezza fin dall’inizio da Palazzo Chigi, invece di attaccare i magistrati di Roma (che l'hanno scarcerato)  e quelli del Cpi dell'Aja (che dovevano farlo arrestare in Germania).

 

Il generale libico, una volta fermato dalla polizia a Torino, non sarebbe mai dovuto essere finire in galera e poi espulso dall'Italia per la “sicurezza nazionale” e la sua "pericolosità sociale", di cui ieri cianciava alla Camera il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi.

 

giuseppe conte alla camera foto lapresse 2

 

Il generale libico, infatti, è strategico per l'accordo segreto messo a punto dal governo di Roma e dall'Intelligence tra Libia e Italia: nella prigione di Mitiga, è Almasri che controlla con il pugno di ferro, tiene sotto chiave (e sotto torchio) migliaia di disperati nordafricani che altrimenti sbarcherebbero a Lampedusa e dintorni.

 

Quando il "tenero" Almasri è stato fermato nel capoluogo piemontese su mandato della Corte penale internazionale (Cpi), la polizia ha avvisato il ministro Nordio che, a sua volta, ha trasferito la patata bollente libica all'attenzione di Giorgia Meloni e di Alfredo Mantovano.

ELLY SCHLEIN ALLA CAMERA TRA I CARTELLI DEL PD CONTRO GIORGIA MELONI

 

A quel punto, assicuratosi del silenzio degli agenti, su input del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, doveva intervenire l'Aise di Caravelli,  che avrebbe dovuto affittare un aereo privato, e rimpatriare il sanguinario militare africano nella più assoluta riservatezza.

 

GIOVANNI CARAVELLI - FOTO LAPRESSE

 

 

 

 

 

 

 

Al contempo (o in alternativa), Giorgia Meloni avrebbe potuto mettere subito il segreto di Stato e, come Dago-dixit, nessuno si sarebbe fatto male.

 

Perché non l'ha fatto? La premier ci ha pure pensato, ma nella sua testolina coltivava il timore che l’opposizione potesse speculare di fronte a un atto secretato che ha portato alla liberazione in pompa magna di uno stupratore e torturatore.

Osama Njeem Almasri

 

L’esito è stato catastrofico: l’immagine catodica di Almasri, festeggiato dai amici e parenti con alle spalle la bandiera italiana dell’aereo Falcon 900 dei servizi dell'Aise ha reso palese il “ricatto” della Libia e lampante la figuraccia del governo di Roma.

 

Una cosa mai vista prima, che sarebbe stato facile evitare se l’intelligence (l’Aise di Caravelli, che si occupa dei servizi esteri e ha rapporti consolidati con Tripoli) avessero imposto ad Almasri la massima riservatezza sul ritorno a casa, anziché squadernare il trionfo via etere.

 

alfredo mantovano posta l'avviso di garanzia

Ma di tutte queste falle e contraddizioni, ieri alle Camere non si è profferita parola, e Alfredo Mantovano non ci ha dovuto mettere la faccia. Elly Schlein, Giuseppe Conte e Matteo Renzi, si sono accontentati di parlare di “conigli”, Pinocchio, Gatti e Volpi, chiedendo la presenza della premier ma non di quella del suo principale corresponsabile del pasticciaccio Almasri…

LA DIFESA DI ALMASRI BY CARLO NORDIO - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli GIOVANNI CARAVELLI - FOTO LAPRESSENjeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoliNajeem Osema Al masri Habish CARLO NORDIO CHE CERCA DI IMPEDIRE IL RILASCIO DEL TORTURATORE LIBICO ALMASRI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

GIORGIA MELONI E IL CASO ALMASRI - MEME BY FAWOLLOalfredo mantovano inaugurazione anno giudiziario alla corte d appello di roma 2alfredo mantovano inaugurazione anno giudiziario alla corte d appello di roma alfredo mantovano al copasir - foto lapresse protesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse 1INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE. IL SUPPLIZIO DI SANTA MELONI - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANOBRUNO VESPA E IL CASO ALMASRI - VIGNETTA BY VAUROIL PASSAPORTO DOMINICANO DI ALMASRIINFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE 2protesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse 2protesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...