giorgia meloni carlo nordio sergio mattarella francesco lo voi

DAGOREPORT – IL MIRACOLO DEL GOVERNO MELONI: HA UNITO LA MAGISTRATURA – LE TOGHE SI SONO COMPATTATE NEL SOSTEGNO BIPARTISAN AL PROCURATORE DI ROMA, FRANCESCO LO VOI. SOLIDARIETÀ A CUI SI UNIRÀ ANCHE IL CAPO DELLO STATO, SERGIO MATTARELLA: IL "CASO LO VOI" SARA' DISCUSSO AL CSM DI CUI LO STESSO SERGIONE È PRESIDENTE...

DAGOREPORT

GIORGIA MELONI - MEME

L’esposto presentato a Perugia sul caso Almasri contro il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, ultimo atto della guerra dichiarata del Governo contro le toghe, ha avuto l’effetto di compattare i magistrati.

 

Di fronte al conflitto tra potere politico e giudiziario, pm e giudici si è uniti a supporto di Lo Voi: pieno sostegno all’ex capo della procura di Palermo, finito nel mirino del centrodestra dopo aver indagato Giorgia Meloni, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Nordio e Piantedosi.

 

Un sostegno bipartisan (anche perché Lo Voi non è affatto una “toga rossa”, ma è iscritto da sempre alla corrente di destra, “Magistratura indipendente”) a cui si unirà anche la solidarietà di Sergio Mattarella, visto che la questione sarà dibattuta al Csm, di cu il capo dello Stato è Presidente...

 

ESPOSTO CONTRO LO VOI IL FASCICOLO DA CANTONE

francesco lo voi

Estratto dell’articolo di Valeria Di Corrado per “il Messaggero”

 

Sul tavolo del procuratore di Perugia Raffaele Cantone ieri è arrivata la denuncia presentata il 31 gennaio scorso ai carabinieri della Capitale dall'avvocato Luigi Mele contro il suo collega Luigi Li Gotti e il procuratore di Roma Francesco Lo Voi, in merito al caso politico-giudiziario legato alla scarcerazione del generale libico Osama Almasri Nijeem.

 

Cantone oggi deciderà se l'apertura del fascicolo venga fatta a modello 45, vale a dire senza ipotesi di reato o indagati. Si potrebbe trattare di un passo preliminare che potrebbe preludere all'archiviazione.

 

ALFREDO MANTOVANO. - GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - MATTEO PIANTEDOSI - FOTO LAPRESSE

Ma è anche possibile che i pm perugini - competenti per i reati commessi o subiti dai magistrati della Capitale - decidano di scorporare le due posizioni.

 

L'avvocato Mele, infatti, ha chiesto di indagare su Li Gotti per i reati di calunnia aggravata, attentato contro organi costituzionali e vilipendio delle istituzioni, in merito alla denuncia che aveva presentato contro la premier Giorgia Meloni, i ministri della Giustizia Carlo Nordio e degli Interni Matteo Piantedosi, e il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano.

 

alfredo mantovano inaugurazione anno giudiziario alla corte d appello di roma

Mentre per Lo Voi ha ipotizzato i reati di omissione di atti d'ufficio aggravata e oltraggio a un corpo politico, perché ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati i 4 membri dell'esecutivo (senza fare da "filtro", secondo Mele) e di inoltrare le carte al Tribunale dei ministri. Non ci sono invece altre denunce nei confronti di Lo Voi arrivate a Cantone in merito alla vicenda Almasri.

 

[…] Secondo quanto denunciato dall'avvocato Li Gotti, scarcerando Almasri (ricercato dalla Corte dell'Aia), Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano avrebbero favorito la sua fuga e, mettendogli addirittura a disposizione un volo di Stato, avrebbero sperperato denaro pubblico. Lo Voi, come atto dovuto, ha poi deciso di iscriverli sul registro degli indagati per quegli stessi reati.

 

luigi li gotti 33

L'avvocato Mele ritiene che Li Gotti abbia presentato una denuncia priva di indizi di colpevolezza, ma soltanto ritagli di giornale. Per questo sostiene che si configuri nei confronti del suo collega la calunnia aggravata, per aver accusato di specifici reati - «pur sapendoli innocenti» - la presidente del consiglio, due ministri e un sottosegretario.

 

I reati di attentato contro organi costituzionali e vilipendio delle istituzioni indicati da Mele sono riconducibili al fatto che la denuncia di Li Gotti avrebbe prodotto una pressione psicologica tale da impedire l'esercizio delle prerogative del governo. Mentre a Lo Voi contesta di aver omesso una preventiva valutazione sugli elementi probatori in essa contenuti.

 

nordio piantedosi

Intanto oggi pomeriggio il sottosegretario alla presidenza del consiglio Mantovano sarà sentito davanti al Copasir sulla vicenda di Gaetano Caputi, il capo di Gabinetto della premier, sul conto del quale l'Aisi aveva cercato informazioni accedendo ad alcune banche dati.

francesco lo voi avviso di garanzia con saluto alla premier meloniil servizio del tg1 sui voli di stato di francesco lo voi

 

 

francesco lo voiil servizio del tg1 sui voli di stato di francesco lo voi

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?