peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

SOLO UNA COSA PUÒ FERMARE LA “PAYPAL MAFIA”: L'AUTO DISTRUZIONE – PETER THIEL E ELON MUSK VOGLIONO ELIMINARE GLI APPARATI STATALI, MA CON I LORO IMPERI DI CYBERSICUREZZA, RAZZI E SATELLITI FONDATI SUI SOLDI PUBBLICI, ORA SONO LORO IL “DEEP STATE” – ADESSO CHE SONO A WASHINGTON, E GESTISCONO IL POTERE, QUANTO CI VORRÀ PRIMA CHE I GALLI NEL POLLAIO SI SBRANINO A VICENDA? - LA TEORIZZAZIONE DEL MONOPOLIO DI THIEL, IL DISPREZZO PER LA SILICON VALLEY E GOOGLE, L’ASSE CON ZUCKERBERG E PALMER LUCKEY DI “ANDURIL” (THIEL PRODUCE IL SOFTWARE, LUI L’HARDWARE)

https://www.dagospia.com/business/puo-fermare-paypal-mafia-auto-distruggersi-peter-thiel-elon-musk-423864

 

 

DAGOREPORT

TITOLO PALANTIR - 10 GENNAIO - 10 FEBBRAIO 2025

Pochi giornali si sono accorti che negli ultimi tempi il titolo della società di cybersciurezza Palantir, creata dal vero guru della tecno-destra, Peter Thiel, ha raggiunto quotazioni record. Nell’ultimo mese, è del 65%, (il 39 nella scorsa settimana).

 

È l’ulteriore conferma, se ce ne fosse bisogno, che la sua forza all’interno dell’amministrazione Trump, per quanto occulta, prende piede.

 

Quel che però sfugge, in questi strani tempi di tecnocrazia dilagante, e vale per Thiel come per Musk, Bezos, Zuckerberg e tutti gli altri, è che l’ego, e soprattutto gli interessi, dei grandi player della tecnologia della Silicon Valley, prima o poi finiranno per confliggere e scontrarsi l’uno con l’altro.

 

donald trump peter thiel

Una piccola crepa la si è già vista nello scontro tra Elon Musk e Sam Altman sul fondo Stargate da 500 miliardi di dollari. Creato da Trump insieme a Larry Ellison di Oracle e, appunto, Altman, il fondo si è attirato le ire di Musk (che ha la sua società di intelligenza artificiale in concorrenza con OpenAi, di cui pure era stato fondatore).

 

Ora, un secondo round mette davanti uno scontro a distanza tra Peter Thiel e Mark Zuckerberg.

 

I due si conoscono da una vita, e Zuckerberg deve tutto al “Cavaliere nero” della Silicon Valley: Thiel è stato infatti il primo finanziatore di Facebook, nel 2004, con mezzo milione di dollari (che nel 2012, alla quotazione in borsa, erano diventati 1,25 miliardi). Ma in questi giorni, “Zuck” ha fatto uno sgarbo indiretto al suo ex guru: è stato il gruppo Meta a scoperchiare lo scandalo dello spyware di “Paragon”.

 

SCAZZO TRA ELON MUSK E SAM ALTMAN SU STARGATE

Le persone vittima di spionaggio per tramite del software “Graphite”, della società israeliana (in procinto di diventare americana: è oggetto di un'offerta da mezzo miliardo di dollari del fondo "AE Industrial partners) , sono infatti state avvertite tramite Whatsapp, da dove venivano “osservate”.

 

Una sputtanescion che non può aver fatto piacere a Thiel, impegnato con la sua Palantir in misteriose attività di hacking e spionaggio, tramite l’intelligenza artificiale, e che aveva stretto accordi con Paragon. Accordi che adesso rischiano, se non di saltare, di compromettere la reputazione di Thiel.

 

Elon Musk, altra creatura di Thiel (i due sono i “capoccia” della PayPal Mafia, il gruppo di creatori della società di pagamento digitale ritrovatisi, negli anni, prima a creare altre app e aziende cruciali della Silicon Valley, e ora finiti alla Casa Bianca con vari livelli di responsabilità), continua a fare il mattatore a Washington.

 

Dopo essere stato messo da parte, sul progetto di acquistare TikTok, ha ricevuto un regalo enorme, in cambio, da Donald trump: la possibilità, in ragione del suo ruolo di direttore del dipartimento “Doge” per l’efficienza governativa, di monitorare i conti del Pentagono, e dunque anche la lista dei fornitori e dei relativi contratti stipulati. Si tratta di informazioni che possono dare un enorme vantaggio competitivo alla SpaceX di Musk, che campa grazie ai ricchissimi contratti con la Difesa (tra razzi e connessione internet satellitare)

 

peter thiel, elon musk fondatori di paypal

CHI CONTA A CAPITOL HILL, TUTTO IL POTERE DI THIEL

Estratto dell’articolo di Maria Teresa Cometto per “L’Economia – Corriere della Sera”

 

Il miliardario della Silicon Valley che ha avuto più influenza nello spingere Donald Trump alla vittoria e la cui filosofia ha tuttora un peso importante sulle politiche del presidente americano, non è Elon Musk […]. Il suo nome non è popolare come quello del fondatore di Tesla e SpaceX, ma la sua fama nel mondo hi-tech è altrettanto leggendaria: è Peter Thiel, co-fondatore proprio con Musk di PayPal, il primo servizio di pagamenti online, e investitore in SpaceX.

 

mark zuckerberg

Anche lui miliardario e con la stessa età di Musk, 53 anni, Thiel ha piazzato diversi suoi uomini alla Casa Bianca, a partire dal vice presidente JD Vance, di cui è stato mentore e sostenitore sia per la carriera professionale sia per quella politica.

 

Nella leggenda della Silicon Valley Thiel è entrato come il primo finanziatore di Facebook nel 2004, con mezzo milione di dollari: un investimento che nel 2012, quando il social network ha debuttato in Borsa, è arrivato a valere 1,25 miliardi. Ora la sua ricchezza personale è stimata da Forbes in 2,6 miliardi, grazie all’ottimo andamento a Wall Street di Palantir, la società di cui è presidente, fondata nel 2003 insieme ad Alex Carp, l’attuale ceo.

 

Palantir

Palantir prende il nome di una sfera di cristallo ne «Il signore degli anelli», il romanzo culto dei libertari come Thiel e che è anche molto amato dalla premier italiana Giorgia Meloni. Il suo prodotto è un software capace di analizzare grandi quantità di dati, sviluppato inizialmente come strumento di lotta al terrorismo. I suoi principali clienti sono infatti le agenzie dell’intelligence Usa a partire dalla Cia e dal Pentagono, ma ora conta anche diversi clienti aziendali come la compagnia aerea United Airlines e il gruppo petrolifero Bp.

Quotata a Wall Street nel 2020 ed entrata nell’indice S&P500 lo scorso settembre, Palantir ha visto quintuplicare il valore delle sue azioni nell’ultimo anno, da quando ha lanciato una sua piattaforma di intelligenza artificiale.

 

alex karp di palantir con volodymyr zelensky a kiev

La sua capitalizzazione di mercato è arrivata a 191 miliardi di dollari, più di un colosso della difesa come Lockheed Martin, alimentata dall’entusiasmo dei suoi fan, i moltissimi piccoli azionisti individuali che apprezzano i suoi valori pro-America, come il suo rifiuto di operare in Cina e in Russia.

 

La filosofia di Thiel è molto rispettosa delle libertà individuali, comprese quelle in campo sessuale. Si è dichiarato apertamente gay dal palco della convention repubblicana nel 2016, quando era in campagna per la prima candidatura di Trump alla presidenza. L’anno dopo si è sposato con Matt Danzeisen, un ex manager della sua società di investimenti Thiel capital.

 

sam altman elon musk 3

È stato Thiel a introdurre Trump nella Silicon Valley otto anni fa, organizzando incontri fra il neo presidente e tutti i ceo del Big Tech. Ma ben presto le sue aspettative per il primo mandato trumpiano andarono deluse e l’imprenditore si disinteressò alla politica. Nel 2023 ha poi annunciato che non avrebbe finanziato la nuova corsa di Trump alla Casa Bianca e nemmeno avrebbe dato il suo appoggio ufficiale. Ha cambiato idea quando Trump ha scelto Vance come suo numero due. «JD è intelligente e carismatico», ha detto Thiel. Lo stesso Thiel aveva introdotto Vance a Trump nel 2021, caldeggiandone poi la nomina a vicepresidente.

 

Thiel conosce Vance dal 2016, quando l’aveva assunto nella sua società di venture capital Mithril. Da allora l’ha sempre sostenuto e consigliato, anche spiritualmente. Tanto che Vance ha detto di essersi convertito al cattolicesimo, nel 2019, ispirato dal suo mentore.

peter thiel

 

Per la campagna di Trump nel 2016 Thiel aveva donato un milione di dollari, per quella di Vance, candidato nel 2022 a senatore dell’Ohio, ne ha donati 15. E quando Vance è stato candidato alla vicepresidenza, Thiel ha subito detto di essere sicuro che la coppia repubblicana avrebbe vinto con un netto margine.

 

Oltre a Vance, al top del nuovo governo Trump ci sono due membri della cosiddetta «PayPal Mafia»: il già citato Musk e David Sachs. Per «PayPal Mafia» si intende il gruppo di imprenditori e manager di quella startup nata alla fine degli anni Novanta, che poi hanno creato e gestito numerose altre startup, dalla Tesla a LinkedIn. Sachs, 52 anni, era il responsabile operativo di PayPal, ora è lo zar dell’Intelligenza artificiale e delle criptovalute.

 

JD VANCE PETER THIEL

Inoltre, tre uomini di Thiel sono stati chiamati da Trump a ricoprire un ruolo nella sua amministrazione: Jacob Helberg, consulente di Palantir, come sottosegretario alla Crescita economica, energia e ambiente; Jim O’Neil, ex ceo della Fondazione di Thiel, come viceministro della Salute; e Trae Stephens, partner del Founder fund di Thiel, come viceministro della Difesa.

 

Thiel e i suoi sono uniti dallo stesso approccio alla tecnologia, a favore della massima libertà di sperimentazione, minima regolamentazione, minima invadenza governativa. Un segno dell’influenza politica del gruppo è la decisione di Trump di aprire al pubblico le migliaia di documenti finora segreti sull’assassinio di John F. Kennedy: Thiel l’aveva suggerito nel suo articolo dello scorso 10 gennaio sul Financial Times, intitolato «L’ora della verità e della riconciliazione». I prossimi segreti da svelare, secondo Thiel? Tutte le omissioni e censure sull’origine del Covid-19….

sam altman elon musk 2TITOLO PALANTIR - 3-10 FEBBRAIO 2025palantir technologies billion

 

peter thiel 3

Ultimi Dagoreport

pietrangelo buttafuoco phica.net fimmini

DAGOREPORT - FANNO SCANDALO L’AUDIO SOTTRATTO A RAOUL BOVA E IL SEXY-TAPE RUBATO A STEFANO DE MARTINO. SE NE ESCE CON AFFANNO LEGGENDO DI PHICA.NET E DELLA PAGINA FB “MIA MOGLIE”, INFARCITE DI COMMENTI SCORREGGIONI ANCHE PER IL PIÙ ZOZZO CESSO PUBBLICO - È IMPRESSIONANTE PERÒ, COME NEL CORSO DEL TEMPO, LA PERCEZIONE DELLA SESSUALITÀ DA PARTE DELLA MASCHIETUDINE, SIA CAMBIATA. QUANTO TEMPO È PASSATO DA SILVIO BERLUSCONI CHE AFFERMAVA CHE “LA PATONZA DEVE GIRARE”? - NESSUNO SOLLEVÒ IL SOPRACCIGLIO DELL’AMORALITÀ QUANDO NEL 2009 MONDADORI PUBBLICÒ UN LIBRO DI PIETRANGELO BUTTAFUOCO, DAL TITOLO “FIMMINI”, SOTTOTITOLO “AMMIRARLE, DECIFRARLE, SEDURLE”, IN CUI  L'ATTUALE PRESIDENTE DELLA BIENNALE DI VENEZIA AFFERMAVA: “I FIANCHI MORBIDI, E CON QUESTI I SENI DELL’ORGOGLIO MAMMIFERO, SONO ESCHE ESIBITE PER LA RACCOLTA DI SPERMA” – CHISSÀ COSA NE PENSANO I MASCULI INFOIATI DI PHICA.NET DELLA SUA INTERPRETAZIONE DELL'ARCANO MONDO FEMMINILE: “LA DONNA NON VUOLE ESSERE COMPRESA, BENSÌ PRESA’’? - VIDEO

tiziana rocca giulio base venezia alberto barbera mollicone federico

CIAK, VENEZIA S'E' DESTRA! - IL MIGLIOR FILM (DA RIDERE O DA PIANGERE) ALLA MOSTRA DEL CINEMA L’HA SCODELLATO L’INARRESTABILE COPPIA DI POTERE GIULIO BASE E TIZIANA ROCCA SUL PALCO DELL’ITALIAN PAVILLION, SPAZIO FINANZIATO DAL MINISTERO DI GIULI E DA CINECITTÀ SPA DELLA CACCIAMANI - SI VIENE COSÌ A SAPERE CHE BASE, GIÀ A CAPO DEL FESTIVAL DI TORINO, È STATO NOMINATO, NELLA SORDINA AGOSTANA, DIRETTORE DEL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO DI MADRID – DAL CANTO SUO, LA ROCCA SI È DATA DA FARE PER ALIMENTARE LA SUA RETE DI RELAZIONI INVENTANDOSI “FILMING ITALY VENICE AWARD” E DISTRIBUENDO PREMI ALLA QUALUNQUE, CON LA BENEDIZIONE DI MOLLICONE E ALBERTO BARBERA... - IL VIDEO-POMPA DEL TG1

gian marco chiocci giampaolo rossi alfredo mantovano giorgia meloni giovambattista giovanbattista fazzolari tg1

DAGOREPORT- CHE FRATELLI D’ITALIA, DOPO TRE ANNI DI PALAZZO CHIGI, NON SIA PIÙ IL PARTITO MONOLITICO NELLA SUA DEVOZIONE E OBBEDIENZA A GIORGIA MELONI È DIMOSTRATO DALL’ULTIMO SCAZZO NEL POLLAIO RAI TRA CHIOCCI E ROSSI - COL DIRETTORE DEL TG1 CHE SPUTTANA IN PIAZZA, CON APPOSITO COMUNICATO, I SUOI CONTATTI RISERVATI CON LA DUCETTA: ‘’NEI GIORNI SCORSI LA PREMIER MI HA SONDATO INFORMALMENTE PER CAPIRE UNA MIA EVENTUALE, FUTURA, DISPONIBILITÀ NELLA GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE” - CON MASSIMO CINISMO E MINIMO RISERBO, CHIOCCI AGGIUNGE: “UNA CHIACCHIERATA, COME TANTE ALTRE IN QUESTI MESI...” - S'AVANZA "FRATELLI SERPENTI", UN PARTITO VITTIMA CRESCENTE DI INTRIGHI DI POTERE, CHE VIVE SCHIZOFRENICAMENTE LA PROPRIA EGEMONIA COME SABOTAGGIO DEL CAMERATA RIVALE - DALLA NOMINA DI FOTI A MINISTRO AL MURO DI IGNAZIO LA RUSSA A PROTEZIONE DI SANTANCHÉ FINO AL SUO ENDORSEMENT PER MAURIZIO LUPI PER IL DOPO-SALA IN BARBA AL MELONIANO FIDANZA, DAGLI SCAZZI CROSETTO-MANTOVANO A LOLLOBRIGIDA “COMMISSARIATO”, DALLA NOMINA DI GIULI ALLO SCONTRO SCHILLACI-GEMMATO. ESSI': A VOLTE IL POTERE LOGORA CHI CE L’HA….

antonio barbera giulio base monda buttafuoco borgonzoni mantovano

FLASH! – BIENNALE DELLE MIE BRAME: IL MANDATO DI ALBERTO BARBERA ALLA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA TERMINA FRA UN ANNO MA DA MESI SI SUSSEGUONO VOCI SULLE ASPIRAZIONI DI ANTONIO MONDA (SPONSOR MANTOVANO) E DI GIULIO BASE, SUPPORTATO DALLO STRANA COPPIA FORMATA DALLA SOTTOSEGRETARIA LEGHISTA LUCIA BORGONZONI E DA IGNAZIO LA RUSSA (GRAZIE ALLO STRETTO RAPPORTO CON FABRIZIO ROCCA, FRATELLO DI TIZIANA, MOGLIE DI BASE) - IL PRESIDENTE ‘’SARACENO’’ BUTTAFUOCO, CHE TREMA AL PENSIERO DI MONDA E BASE, NON VUOLE PERDERE LA RICONOSCIUTA COMPETENZA INTERNAZIONALE DI BARBERA E GLI HA OFFERTO UN RUOLO DI ‘’CONSULENTE SPECIALE’’. RISPOSTA: O DIRETTORE O NIENTE…

peter thiel narendra modi xi jinping donald trump

DAGOREPORT - IL VERTICE ANNUALE DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE DI SHANGHAI (SCO), SI AVVIA A DIVENTARE L’EVENTO POLITICO PIÙ CLAMOROSO DELL’ANNO - XI JINPING ATTENDE L’ARRIVO DEI LEADER DI OLTRE 20 PAESI PER ILLUSTRARE LA “VISIONE CINESE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE – ATTESI PUTIN, L’INDIANO MODI (PER LA PRIMA VOLTA IN CINA DOPO SETTE ANNI DI SCAZZI), IL BIELORUSSO LUKASHENKO, IL PAKISTANO SHARIF, L’IRANIANO PEZESHKIAN E IL TURCO ERDOGAN - SE DA UN LATO IL SUMMIT SCO RAPPRESENTA IL TRIONFO DEL DRAGONE, CHE È RIUSCITO A RICOMPATTARE MEZZO MONDO, DALL’INDIA AL BRASILE, MINACCIATO DALLA CLAVA DEL DAZISMO DI TRUMP, DALL’ALTRO ATTESTA IL MASSIMO FALLIMENTO DELL’IDIOTA DELLA CASA BIANCA – L’ANALISI SPIETATA DELL’EMINENZA NERA, PETER THIEL, A “THE DONALD”: "A COSA SONO SERVITI I TUOI AMOROSI SENSI CON PUTIN PER POI RITROVARTELO ALLA CORTE DI PECHINO? A COSA È SERVITO LO SFANCULAMENTO DELL’EUROPA, DAL DOPOGUERRA AD OGGI FEDELE VASSALLO AI PIEDI DEGLI STATI UNITI, CHE ORA È TENTATA, PER NON FINIRE TRAVOLTA DALLA RECESSIONE, DI RIAPRIRE IL CANALE DI AFFARI CON LA CINA, INDIA E I PAESI DEL BRICS?” – "DONALD, SEI AL BIVIO’’, HA CONCLUSO THIEL, "O SI FA UN’ALLEANZA CON LA CINA, MA A DETTAR LE CONDIZIONI SARÀ XI, OPPURE DEVI ALLEARTI CON L’EUROPA. UNA TERZA VIA NON C’È…”