matteo salvini - mario draghi - enrico letta - matteo renzi - giuseppe conte - luigi di maio giorgia meloni quirinale

DAGOREPORT - AVVERSATO DA MACRON, USA E UE, SALVINI VUOLE SUL COLLE UN NOME CHE POSSA LEGITTIMARLO NEL CASO VINCESSE LE ELEZIONI DEL 2023 - BERLUSCONI AFFONDA E LICIA RONZULLI LAVORA PER SCIOGLIERE FORZA ITALIA NELLA LEGA - LA DIVISIONE DEL PD SU DRAGHI - I GRILLINI INCAZZATI CON CONTE: IL M5S E' IL PRIMO GRUPPO PARLAMENTARE MA NON TOCCA PALLA - RENZI CERCA "RIFUGIO" A DESTRA - GIANNI LETTA AL COLLE? HA UN BEL "SOFFRITTO DI INTERESSI": VIENE STIPENDIATO DA MEDIASET - GLI "ESTREMISTI" DELLA LEGA, BORGHI E BAGNAI, CONTRO AMATO - IL GRUPPO GEDI IN TILT SUL QUIRINALE - LA LETTERA DELL’EX GALEOTTO DENIS VERDINI, PUBBLICATA DAL “TIRRENO”, NELLA QUALE CHIEDE A BERLUSCONI DI LASCIARE IL RUOLO DI KING MAKER A SALVINI, L’HA FATTA USCIRE IL FIDANZATO DELLA FIGLIA FRANCESCA…

DAGOREPORT

 

MATTEO SALVINI MARIO DRAGHI

- Nel recente, lungo colloquio tra Draghi e Salvini, i due hanno concordato su un punto: non può esserci differenza tra i partiti dell’alleanza di governo e i partiti che eleggeranno il nuovo capo dello Stato. Un punto che fa fuori Silvio Berlusconi, un nome “irricevibile” sia dal Pd che dal M5S.

 

- Ognuno ha un sogno (sbagliato) nel cassetto: Renzi, Giorgetti, Franceschini covano la pia speranza di diventare premier spedendo Draghi sul Colle; Salvini smania di riprendersi la poltrona di ministro degli Interni; Berlusconi si fa le seghe al pensiero di passare 7 anni tra i corazzieri; il ghigno draculesco di Draghi si trasforma in un sorriso beato quando si immagina di attovagliarsi al Quirinale, scollinando rogne e scazzi di governare partiti in rampa di lancio per la campagna elettorale 2023.

draghi franceschini

 

- Avversato da Macron, inviso dall’Unione Europea, che ha in mano la cassaforte del Pnrr, sgradito alla Casa Bianca di Joe Biden per gli affari petroliferi della Lega con Mosca, Salvini vuole assolutamente mandare sul Colle un nome che possa garantirlo e legittimarlo nel caso vincesse le elezioni del 2023. Lo ha fatto presente in un colloquio con Enrichetto Letta: “Troviamo un nome col quale possiamo concordare un programma e possa essere di garanzia per l’Unione Europea”.

 

DRAGHI BERLUSCONI

- Un nuovo incontro tra i due king maker del Colle è in agenda dopo il summit del centrodestra. Un summit che si prefigura drammatico e che probabilmente sarà la pietra tombale per un Silvio Berlusconi senza voti, cui seguirà lo sfarinamento di Forza Italia.  Scrive Emiliano Fittipaldi su “Domani”: “[…] la consigliera di Berlusconi Licia Ronzulli… da sempre grande amica di Salvini (“lei è il cavallo di Troia di Matteo dentro Forza Italia”, dicono a Domani dall’entourage di Renato Brunetta, da sempre ostile al capo del Carroccio) insieme a Marina Berlusconi e Fedele Confalonieri… a mediare tempi e modi della campagna dell’ex Cavaliere. Con un occhio fisso allo scenario che Ronzulli ritiene inevitabile nel futuro prossimo venturo: la diluizione di ciò che resterà di Forza Italia dentro la Lega, in cui la senatrice di FI intende giocare – se Salvini glielo consentirà – un ruolo di primo piano”.

 

licia ronzulli vaccino

- Salvini ha un problema: come sfanculare Giorgia Meloni che, zitta zitta, sta erodendo il primato della Lega. E l’ex Truce del Papeete cerca sponda in Forza Italia per avere, dopo il voto del Colle, una nuova legge elettorale in chiave proporzionale, che lo liberebbe dall’abbraccio mortale con la Ducetta della Garbatella poiché gli permetterebbe di decidere dopo il voto con chi allearsi per una eventuale alleanza di governo, Pd compreso.

 

- Non è affatto vero che Luigino Di Maio sponsorizzi Draghi al Colle. Caso mai sono gli uomini di Mariopio, che smaniano il trasloco da Palazzo Chigi al Quirinale, che ogni santo giorno corteggiano l’ex bibitaro del San Paolo che mantiene un silenzio di tomba rifiutando qualsiasi dichiarazione o intervista. Ovviamente, in casa grillina, il nome di Draghi fa venire l’orticaria: da una parte c'è Conte che considera Draghi ancora l’usurpatore del suo trono; dall’altra i tantissimi peones che sanno benissimo che all’indomani della salita al Colle di Draghi, cadrà il governo, si apriranno le urne e buonanotte al vitalizio parlamentare (che scatterà solo dal 24 settembre 2022). Altro fatto che fa imbufalire i grillini sono i continui incontri di Letta con Salvini: “Non contiamo un amato cazzo! Ma Conte lo sa che siamo in Parlamento il partito di maggioranza relativa?”.

meme del presepe con matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi

 

- Anche nel Pd e in Forza Italia c’è un 50 per cento di parlamentari che vede Draghi come una jattura per il suo futuro economico. Nessuno di questi crede possibile un “accordo di legislatura” lanciato da Sotti-Letta per un governo senza il Grande Gesuita. Lo stesso Salvini, nel colloquio con il segretario del Pd, l’ha fatto presente: “un uomo di partito come premier nessuno lo vota: se è di destra, non lo vota la sinistra, e viceversa”.

 

- E’ circolato tra i candidati il nome di Gentiloni: un “coriandolo” che non è gradito non solo al centrodestra ma porrebbe un problema di equilibrio nello stesso Pd. Mentre il nome di Giuliano Amato crea un problema per Salvini ma solo riguardo la tenuta della Lega perché il “Dottor Sottile” è inviso agli “estremisti” del Carroccio, Borghi, Bagnai, Centinaio.

 

giuseppe conte luigi di maio foto di bacco (2)

- Sul voto per il Colle, si divide il gruppo Gedi. Se la “Repubblica” di Molinari tifa per Amato, la “Stampa” di Giannini sponsorizza Draghi.

 

- La fantastica lettera dell’ex galeotto Denis Verdini, pubblicata dal “Tirreno”, nella quale chiede a Berlusconi di lasciare il ruolo di king maker a Salvini, l’ha fatta uscire il fidanzato della figlia Francesca…

 

- E Renzi che fa, oltre a rilasciare interviste anche alla Gazzetta dell’Appetito? Detestato da tutti, in primis da Letta e Conte, stabile nei sondaggi a un comatoso 2% che vuol dire, nel caso di una nuova legge elettorale proporzionale con sbarramento al 5%, la dissolvenza di Italia Viva, il senatore di Rignano, per non scomparire, ha una sola ciambella di salvataggio: il centrodestra.

giuseppe conte enrico letta

 

Quindi, da una parte, come Salvini, mira ad annientare Berlusconi poiché spera di prendersi un po’ di voti di Forza Italia; dall’altra, punta a spaccare l’intesa Letta-Salvini che lo rende irrilevante. Infatti, una volta sepolto l’ex Satrapo di Arcore per mancanza di voti, per addolcirgli l’amaro calice della fine, lunedì Salvini potrebbe proporre Letizia Moratti. E Berlusconi non potrà fare altro che andargli dietro. Ma la petroliera “Mestizia”, a questo punto, ha bisogno intanto di intascare i 43 voti di Italia Viva, e in queste ore sta avendo contatti con Matteo Renzi.

 

- Il borsino quirinalizio di Gianni Letta sale, alla faccia di un conflitto di interesse grosso come Mediaset: infatti l’Eminenza Azzurrina intasca ogni anno un milione di euro dall’impero di Berlusconi.

gianni letta gennaro sangiuliano foto di bacco

letizia moratti e silvio berlusconiLETIZIA MORATTI FIGLIO 5

salvini renzi verdinifrancesca verdini matteo salviniGIULIANO AMATO

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…