volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

DAGOREPORT

VOLODYMYR ZELENSKY A GEDDA CON MOHAMMED BIN SALMAN

Il cessate il fuoco di 30 giorni non è andato giù a Vladimir Putin. Come abbiamo scritto, l’accordo è stato raggiunto grazie alla mediazione di Bin Salman con Trump, a cui si sono aggiunte varie telefonate del premier britannico Starmer al primo inquilino del manicomio Casa Bianca.

 

Un cessate il fuoco che ha origine dalla richiesta di Zelensky (che a differenza di ciò che scrivono i nostri giornali, non si è per nulla inginocchiato a Trump).

 

L’accordo infatti ricalcava ciò che dovevano sottoscrivere Zelensky e Trump a Washington, se non fosse finito col vergognoso pestaggio televisivo del presidente ucraino.

 

STUDIO OVILE - MEME BY EMILIANO CARLI

Putin all’annuncio dell’accordo Usa-Ucraina è rimasto di sasso: Mosca voleva i negoziati subito, non la tregua cara a Kiev. Se noi ormai siamo tutti abituati a sopportare il bipolarismo trumpiano (la mattina annuncia un dazio, il pomeriggio lo sconfessa), ‘’Mad Vlad’’ ora si è reso conto che c’è in circolazione uno più pazzo di lui. 

 

Così, dopo aver tuonato nei giorni scorsi di togliere l’intelligence della Cia all’Ucraina, ieri il Maga-folle ha rinculato sulla decisione: non solo metterà a disposizione la Cia ma anche le armi che erano state deliberate da Biden!

 

UCRAINA: PUTIN HA VISITATO FORZE RUSSE CHE COMBATTONO NEL KURSK

(Adnkronos) - Il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato i militari che combattono contro le forze ucraine nella regione del Kursk presso uno dei posti di comando. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

 

vladimir putin

PUTIN, 'BATTERE UCRAINI NEL KURSK IL PIÙ PRESTO POSSIBILE'

(ANSA) - Il presidente russo Vladimir Putin ha dato ordine di sconfiggere gli ucraini nella regione di Kursk "il più presto possibile". Lo riferisce la Tass.

 

Il presidente, in uniforme militare, ha fatto visita per la prima volta alle truppe impegnate nella controffensiva per espellere le forze ucraine presenti nella regione dall'agosto scorso.

 

A riceverlo è stato il capo di Stato maggiore, Valery Gerasimov, secondo il quale le forze ucraine sono circondate e vengono "distrutte metodicamente". I comandi militari hanno affermato che è stato liberato finora l'86% del territorio occupato, e 24 insediamenti solo negli ultimi cinque giorni.

 

Trump a Putin, 'accetta la tregua o sanzioni devastanti'

Alberto Zanconato per l’ANSA

 

LE TRATTATIVE DEI SAUDITI CON ZELENSKY - VIGNETTA BY NATANGELO

Dopo la scossa data dai colloqui di Gedda tra Usa e Ucraina, è il giorno delle riflessioni e dei dubbi.

 

Mosca fa sapere di non avere alcuna fretta di accettare la tregua proposta di 30 giorni, nonostante le pressioni di Donald Trump, che le chiede di "accettare il cessate il fuoco" minacciando in caso contrario sanzioni finanziarie "devastanti".

 

Anche Volodymyr Zelensky, che pure si è dichiarato pronto a trattative, afferma di non fidarsi dei russi mentre Putin ha fatto sapere di aver fatto visita, per la prima volta, alle truppe impegnate nella controffensiva nel Kursk.

 

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha esortato a "non correre troppo" sull'ipotesi di un cessate il fuoco, sottolineando che "per prima cosa" la Russia attende di ricevere dagli Usa informazioni dettagliate sui colloqui in Arabia Saudita.

 

volodymyr zelensky donald trump

"In questi giorni abbiamo pianificato dei contatti con gli americani, durante i quali contiamo di ricevere informazioni complete", ha aggiunto il portavoce.

 

A questo scopo i negoziatori americani "si stanno dirigendo in Russia proprio ora", ha annunciato Trump, dopo che Axios aveva parlato di un incontro in programma domani a Mosca tra l'inviato statunitense Steve Witkoff e Putin, il secondo nel giro di un mese, e la Casa Bianca che ha confermato che volerà in Russia "in settimana".

 

Un primo colloquio, fa sapere Mosca, c'è già stato nelle ultime ore tra il capo della Cia, John Ratcliffe, e quello dell'intelligence esterna russa (Svr), Serghei Naryshkin. Secondo i servizi russi, i due hanno deciso di continuare i "contatti regolari" tra loro "allo scopo di contribuire a garantire la stabilità e la sicurezza internazionale, nonché a ridurre le tensioni nei rapporti tra Mosca e Washington".

 

VOLODYMYR ZELENSKY A GEDDA CON MOHAMMED BIN SALMAN

Il Cremlino, inoltre, non esclude che possa essere organizzata una nuova telefonata tra Putin e Trump, come detto ieri da quest'ultimo. Ma ciò non basta a nascondere i segnali di tensione che emergono tra Mosca e Washington.

 

Come promesso, gli americani hanno ripreso subito le forniture di armi e di informazioni di intelligence a Kiev e il segretario di Stato Marco Rubio ha sottolineato che gli Usa "sollecitano fermamente i russi a porre fine a tutte le ostilità".

 

Il capo della diplomazia statunitense ha inoltre affermato che gli europei "dovranno essere coinvolti" nel processo negoziale. Un'ipotesi alla quale Mosca si è già mostrata contraria.

 

Rubio, citato dal Guardian, ha tuttavia aggiunto una frase che suona piacevolmente alle orecchie russe: i colloqui di Gedda hanno riguardato anche "concessioni territoriali". Presumibilmente quelle che dovrebbe fare Kiev, anche se non è chiaro se Mosca le giudicherà sufficienti.

 

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

Ma quello che per la Russia sarà più difficile da accettare è una sospensione delle ostilità senza che vengano posti dei precisi paletti per un trattato di pace.

 

Da parte dei più popolari blogger militari ed esponenti nazionalisti russi si è levata in coro la richiesta al Cremlino di respingere la tregua, che a loro avviso servirebbe solo a fermare l'avanzata in atto delle truppe di Mosca e a dare alle forze ucraine la possibilità di riorganizzarsi e riarmarsi per riprendere con più vigore i combattimenti.

 

aleksandr dugin

"Un cessate il fuoco non è un'opzione seria, specialmente mentre l'Ucraina sta chiaramente cominciando a perdere", ha detto il filosofo nazionalista Alexander Dugin, citato dal Moscow Time.

 

Mentre il canale Telegram Rybar afferma che "non vale la pena soccombere davanti alle esortazioni alla pace", perché gli Usa "alla prima opportunità dimenticheranno la pace, come hanno immediatamente dimenticato la sospensione delle forniture di armi e dei dati di intelligence" a Kiev.

 

Nemmeno da parte ucraina si respira ottimismo. "Nessuno di noi crede ai russi", ha detto Volodymyr Zelensky, chiedendo a Trump di "capire questo: che l'Europa, tutti, siano in un'alleanza per costringere la Federazione Russa a porre fine alla guerra". E se Mosca dovesse respingere la tregua, Zelensky ha detto di aspettarsi "misure forti" da parte di Washington contro la Russia e un "rafforzamento dell'Ucraina".

VLADIMIR PUTIN E DONALD TRUMP AL G20 DI OSAKA, IN GIAPPONE, NEL 2019putin trumpVLADIMIR PUTIN - DONALD TRUMP - VIGNETTA BY ELLEKAPPA SERGIO MATTARELLA WRESTLER CONTRO DONALD TRUMP E PUTIN - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROKVLADIMIR PUTIN COME PIETRO SAVASTANO

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?