MA COME E’ “CASTA” LA DIVA BOLDRINI! - DALLE DENUNCE SUI “PORTABORSE D’ORO” SPUNTANO I COGNOMI ECCELLENTI NELLO STAFF DELLA PRESIDENTA

Lia Quilici per espresso.repubblica.it

Una volta era il semplice «dàgli alla casta». Adesso, in un crescendo più tragicomico che drammatico, più Guerra dei Roses che Rossini, si è iniziata a consumare a Montecitorio la faida incrociata: casta contro casta, detto anche «tu sei più casta di me». Una meraviglia. Nel mirino, stavolta, la scarsa trasparenza su 50 (cinquanta!) milioni di euro che a quanto pare se ne vanno in cinque anni di legislatura per i cosiddetti portaborse, vale a dire quel 'personale politico' che lavora con i deputati.

E chi è che punta il dito? I dipendenti della Camera, per bocca di uno dei suoi sindacati (l'Osa), ribellandosi all'operazione maquillage del tandem Boldrini-Sereni, che in nome della trasparenza, ha sbattuto sul sito internet gli stipendi d'oro degli amministrativi, ma ha 'dimenticato' di fare altrettanto con i collaboratori. Pienamente esplicativo già il titolo del bollettino che circola per i corridoi: «Amnesia selettiva? Vi aiutiamo. Non è tutto trasparente quello che luccica».

La rabbia è per lo stuolo di portaborse (in gergo li chiamano «decretati») che, a vario titolo, lavorano (con contratti a termine) con i vertici politici del Palazzo, vedendosi riconoscere (appunto per decreto) una retribuzione pari o superiore a quella dei dipendenti ma, a differenza di questi, senza sottostare all'obbligo della pubblicazione on line dei compensi.

E non si tratta di pochi spiccioli: «colpisce l'importo delle spese connesse - si legge nel paragrafo al fiele «il segreto delle segreterie - oltre i 50 milioni di euro per Legislatura, un importo che, vista l'entità e i tempi che corrono, giustifica ampiamente la richiesta di maggior chiarezza».

Funzionari e commessi, insomma, non ci stanno a esser stati trattati come mostri da prima pagina e sottolineano, con orgoglio corporativo, che, per lo meno, i decretati non andrebbero computati dai media tra i costi dell'Istituzione, ma dei partiti o dei gruppi parlamentari: «La natura del rapporto fiduciario tra il titolare di carica e la persona selezionata viene infatti spesso a premiare attivisti del partito o movimento politico di riferimento dell'eletto, attivisti che così vengono «scaricati», come costo, sulle spese di un bilancio comunque finanziato dallo Stato».

Già, perché poi non si tratta di poche persone: «I decretati sono un numero piuttosto consistente, che ha già suscitato polemica all'inizio della Legislatura in merito alla nomina di nomi eccellenti e di figli e figlie di nomi eccellenti nelle segreterie», si spiega in un periodo che è un'iperbole di veleno.

Il riferimento alle «polemiche di inizio legislatura», infatti, è a quando, subito prima dell'insediamento delle nuove camere, sfumò un blitz dell'ultimo ufficio di presidenza per assumere a tempo indeterminato 30 portaborse 'eccellenti»', alla modifica cifra di 3 milioni d'euro. In modo indiretto, quel figli e figlie di nomi eccellenti sfiora anche la presidente Boldrini, che vanta nel suo staff di 'decretati' una Loiero e una de Zulueta.

Come dire, tra un accenno e l'altro: o i sacrifici li facciamo tutti insieme o non taceremo di fronte ad alcun futuribile tentativo di incamerare a palazzo i vostri protetti. Insomma, un bel siluro sulla serena prosecuzione dei rapporti sindacali, che si sarebbe dovuto riattivare già nei prossimi giorni. E la guerra, salvo un brusco fine legislatura, è ancora all'inizio.

 

LAURA BOLDRINI CON IL FRATELLO UGOboldrini kyenge b Laura Boldrini x ENRICO LETTA ALLA CAMERA TRA ALFANO E BONINO ENRICO LETTA PARLA ALLA CAMERAinc13 tana dezulueta marito

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?