big bechis 6 giugno

BECCATEVI BECHIS - L’UNICO MODO PER NON PAGARE IL SALONE ANGIOLILLO? INVITARE TITO BOERI - BOCCASSINI UNA E TRINA: FA LA “SINDACALISTA” DEGLI AMMINISTRATORI GIUDIZIARI - COME SONO CARUCCI BINI SMAGHI E LA MOGLIE VERONICA - DAMBRUOSO RINUNCIA AL VITALIZIO: PREFERISCE TUTTO E SUBITO

Franco Bechis per “Libero Quotidiano

 

TITO BOERITITO BOERI

Se c' è Boeri l' incontro diventa «istituzionale»

Abbiamo una nuova istituzione nella Repubblica italiana: Tito Boeri. Lui almeno la pensa così, e offre a chi lo riconosce un passaggio gratuito a palazzo Wedekind, sede storica del quotidiano Il Tempo e ora anche dell' ufficio di rappresentanza del presidente dell' Inps.

 

Da quando si è insediato al primo e secondo piano del palazzo accanto a Camera dei deputati e presidenza del Consiglio dei ministri, Boeri ha preso possesso anche del salone Angiolillo, che per rientrare delle spese dovrebbe essere affittato per eventi e presentazioni. In realtà in quasi un anno lì dentro si sono fatti convegni, conferenze stampa e presentazioni dell' Inps, che ovviamente non ha pagato l' affitto della sala.

Qualche privato si è però affacciato.

 

Stefano QuintarelliStefano Quintarelli

Come Stefano Quintarelli, ex deputato di Scelta civica (ora nel gruppo misto), che aveva intenzione di presentare lì il suo ultimo libro, Costruire il domani (Edizioni Sole 24 Ore). Boeri l' ha ricevuto, e ha messo subito le mani avanti: «La sala è libera per il 12 maggio, ma ha un affitto. Posso darla gratuita solo per eventi istituzionali».

 

Quintarelli ha provato a parare il colpo: «Ma questo è un evento istituzionale: io sono deputato e a presentare il libro ci sarà anche il ministro per le Riforme istituzionali, Maria Elena Boschi. In ogni caso la presentazione è a carico mio, non dell' editore. E non ho un euro da spendere...».

 

boschiboschi

Niente da fare, Boeri irremovibile: non era un ministero a chiederla, e quindi l' incontro non poteva essere considerato istituzionale. Bisognava pagare. Quintarelli ci ha pensato su, e gli si è accesa la classica lampadina: in fondo in una ventina di pagine del libro si parlava pure di pensioni.

 

Perché non invitare come relatore anche il presidente dell' Inps? Detto, fatto. Boeri ha subito accettato, e l' incontro magicamente è diventato «istituzionale», con sala in comodato gratuito. Certo, l' istituzione è lui: Boeri Tito, professorone ormai cardine dell' Italia repubblicana...

 

E la Boccassini si scopre sindacalista

ilda boccassiniilda boccassini

«Non l' aveva mai fatto prima di oggi. Ilda Boccassini, procuratore aggiunto di Milano, ha deciso di prendere carta e penna e scrivere al Senato, intervenendo sulla discussione in commissione giustizia delle nuove regole antimafia da inserire nell' apposito codice. Tre paginette, abbastanza tecniche, con due sorprese.

 

La prima è che Ilda la Rossa ha deciso di trasformarsi in sindacalista di una categoria molto particolare: quella degli amministratori giudiziari, i professionisti a cui i tribunali affidano provvisoriamente la gestione dei beni confiscati alle mafie. I senatori, scossi dal caso Palermo dove un giudice, Silvana Saguto, aveva affidato ad amici e amici degli amici i beni confiscati saldando loro parcelle milionarie, erano intenzionati a limitare l' intera categoria degli amministratori giudiziari.

ILDA BOCCASSINI IN TRIBUNALE ILDA BOCCASSINI IN TRIBUNALE

 

Così hanno messo un limite massimo di tre incarichi per amministratore, che così non potrebbero approfittare di canali privilegiati con giudici amici. Proprio qui la Boccassini si mette di traverso: no, che fate?

 

Non fatevi condizionare dalla cronaca sui giornali! «Appare evidente», scrive, «l' incidenza di recenti vicende giudiziarie perché è del tutto irrazionale la previsione del limite dei tre incarichi aziendali». Invito ai senatori: «Non mostrate pregiudizio nei confronti della categoria degli amministratori giudiziari che, se all' altezza del compito, sono di grande ausilio». Nemmeno Susanna Camusso avrebbe saputo fare di meglio.

 

E non è la sola sorpresa che riserva la Boccassini in quella lettera. Perché in altro passaggio infilza la decisione di assegnare in via privilegiata ad associazioni private senza scopo di lucro i beni confiscati alla mafia.

 

Boccassini IldaBoccassini Ilda

A fare la parte del leone in questo settore sono cooperative sociali e onlus che spesso gravitano nell' area rossa (Arci e compagnia), o in quella bianca del volontariato cattolico. Ma il procuratore aggiunto di Milano si dice perplessa e intima l' alt: «Non si comprende perché dette associazioni debbano essere privilegiate rispetto agli enti territoriali...». Ilda la sindacalista rossa. Prima degli amministratori giudiziari, poi di comuni e Regioni...

 

Lorenzo-Veronica: a colazione insieme per colpire divisi

bini smaghibini smaghi

È una delle più belle coppie dell' economia e della finanza italiana. Inizialmente satellite nella galassia di Matteo Renzi, poi con strade ormai divise. Lorenzo Bini Smaghi e Veronica De Romanis si preparano di primo mattino insieme, facendo colazione con la mazzetta dei giornali al bar Settembrini nel quartiere Prati di Roma.

 

Studiano insieme le notizie economiche fra un cornetto e un cappuccino. Poi colpiscono divisi. Lui è ancora il banchiere di fiducia del premier, e alla guida di Chianti Banca sta mettendo insieme uno dei gruppi più forti e solidi di ex Bcc.

 

lorenzo bini smaghi e veronicalorenzo bini smaghi e veronica

Lei non è più l' economista del cuore di Matteo, e di tanto in tanto sfodera il fioretto per infilzare la politica economica di Padoan, che non le va genio. È uno spettacolo vederli preparare insieme per obiettivi diametralmente opposti. Tanto più il sabato mattina, quando Bini Smaghi smette gli abiti del banchiere e gironzola casual con un paio di inguardabili luccicanti sneakers azzurro mare...

 

Web delle sue brame chi è il Matteo più fico del reame?

lorenzo bini smaghi con veronica de romanis nozze carrailorenzo bini smaghi con veronica de romanis nozze carrai

Quando Matteo Renzi, come ha ripreso a fare in questi mesi di campagna elettorale, si concede in diretta via Facebook live o Mentions al popolo di Internet, il nemico è sempre in agguato. Così a ogni sua parola seguono spesso insulti e sfottò che lui crede siano organizzati dagli avversari politici, grillini in testa.

 

Come fare dunque a sapere quale è la vera opinione del web su quello che lui dice e fa e sulle politiche del governo? Semplice: affidando la risposta a qualche professionista del settore, in grado di separare le reazioni genuine dai gruppi organizzati. Così a palazzo Chigi è partita una vera e propria gara fra gli esperti del web, che dovranno garantire anche «l' analisi testuale dei social network» sulla «opinione dei cittadini in merito alle attività e alle decisioni del governo».

 

Un lavoro neanche mal pagato: avrà durata di otto mesi, con la sospensione di due settimane sia nel periodo di Ferragosto che in quello di Natale, Capodanno ed Epifania. Sul piatto ci sono per quei 7 mesi effettivi di lavoro 65 mila euro più Iva.

 

stefano dambruosostefano dambruoso

Il sito della Camera e quell' errore sui contributi

Su 945 parlamentari in carica in questa legislatura uno solo alla fine non avrà né vitalizio né la nuova generosa pensione simil-contributiva che deputati e senatori si sono assegnati nel 2012, fingendo un radicale cambio di rotta rispetto al passato.

 

stefano dambruoso nancy dell oliostefano dambruoso nancy dell olio

Esclusi i senatori a vita, che avranno il loro stipendio-pensione fino a quando non chiuderanno per sempre gli occhi, 944 parlamentari vivranno ancora di vitalizio, di un mix fra vitalizio e pensione, o di pensione cumulabile con qualsiasi altra cui si abbia diritto una volta raggiunti i 65 anni di età ed avendo terminato il mandato parlamentare.

 

Uno solo non avrà nulla: Stefano Dambruoso, deputato di Scelta Civica e questore della Camera dei deputati. Potrà godere del trattamento previdenziale da magistrato, categoria a cui apparteneva fino al 2013, quando è stato eletto in Parlamento. Ma non aggiungerà l' onorevole pensione, per il solo fatto che dal primo giorno ha scelto di non versare i 920 euro di contributi (l' 8,80% della indennità lorda) necessari ad ottenere la pensione.

 

erminia mazzoni  stefano dambruosoerminia mazzoni stefano dambruoso

Dambruoso starà a secco, ma dal primo giorno può godere di una indennità di 920 euro lordi superiore a quella degli altri colleghi. È il solo anche perché è l' unico ad avere scoperto che questa rinuncia era consentita, a patto di optare per questa scelta dal primo giorno della legislatura. Perfino sul sito Internet della Camera viene detto il contrario: che il prelievo del contributo è operato d' ufficio, e quindi non sarebbe possibile optare. Lo era, ma a nessun altro collega ormai è consentito farlo...

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