giuseppe conte beppe grillo davide casaleggio

"DISPIACIUTO DI QUELLO CHE È DIVENTATO OGGI IL MOVIMENTO 5 STELLE. LE FONDAMENTA NON CI SONO PIÙ" – DAVIDE CASALEGGIO, FIGLIO DEL FONDATORE DEL M5S, SUL MEA CULPA DI GRILLO DA FAZIO E’ GELIDO: "NON HO NULLA DA AGGIUNGERE"- POI SPARA BORDATE CONTRO IL MOVIMENTO GUIDATO OGGI DA CONTE: "AVERE I MONO CANDIDATI DA APPROVARE DAL BASSO O LE MONO LISTE GIÀ CONFEZIONATE NON È DEMOCRAZIA DAL BASSO, È UN UTILIZZO DI PURO MARKETING CHE PERÒ NON FUNZIONA” - E SUL FUTURO IN POLITICA SPIEGA CHE...

BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO

 (Adnkronos) "Io sono dispiaciuto di quello che è diventato oggi il Movimento 5 Stelle, perché non c’è più una partecipazione dal basso e quella che c’è è di facciata". Non usa giri di parole Davide Casaleggio per commentare con l'Adnkronos i lineamenti assunti dalla creatura politica ideata dal padre Gianroberto e dei principi di base che hanno subito diversi cambiamenti nel corso degli anni. Il fondatore dell'associazione Rousseau e socio fondatore del progetto Camelot interviene all'indomani del 'mea culpa' politico fatto da Beppe Grillo in tv.

 

"Ieri era il compleanno dei miei bimbi e l'ho visto in seconda battuta - ammette Casaleggio -. Ho ascoltato quello che è stato detto, posso dire che l'approvazione verso una gestione precedente è sempre apprezzata". Sul pensiero espresso da Grillo, però, non si sbilancia: "Io cerco di non interpretare le parole altrui - dice - Grillo ha parlato più di un’ora e credo che il suo pensiero lo abbia espresso benissimo da solo, senza aggiunte da parte mia". Ma sul Movimento guidato oggi da Giuseppe Conte Casaleggio muove più di una critica: "Avere i mono candidati da approvare dal basso o le mono liste già confezionate non è democrazia dal basso - sottolinea - è un utilizzo di puro marketing che però non funziona, perché poi i risultati elettorali si vedono".

GRILLO CASALEGGIO CONTE BY OSHO

 

"Ogni movimento, ogni comunità o partito deve avere delle fondamenta su cui basarsi - osserva ancora Casaleggio - e oggi le fondamenta sulle quali era stato costruito il M5S non ci sono più". Ad esempio, se la partecipazione è una di queste fondamenta "oggi non esiste - rileva - i candidati sono scelti da poche persone chiuse in una stanza, tra l’altro è quello di cui ci lamentavamo sempre con il M5S parlando di altri. E adesso sta succedendo in tutte le occasioni con il Movimento". Se in passato la creatura politica ideata dal padre si era battuta contro il finanziamento pubblico "oggi il finanziamento pubblico è diventato centrale nella strategia del M5S - fa notare Casaleggio -. Si parla di pacifismo e il Movimento ha votato più volte a favore dell'invio di armi in contesti di guerra, cosa contro la quale ci eravamo battuti. E' ovvio che se non ci sono le fondamenta non si può andare da nessuna parte".

 

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 1

Secondo Casaleggio, andrebbero ricreate altre fondamenta perché, "se questa comunità, piccola che sia, ha altre idee probabilmente dovrebbe affermare queste altre idee e dare loro corpo e forse anche un altro nome". Le lamentele sul conto del Movimento non finiscono qui: "Quello che vedo - rimarca - è che le persone che oggi stanno guidano il progetto non si basano sulle battaglie che abbiamo portato avanti negli ultimi 15 anni. Questo ovviamente fa sì che le persone siano disorientate e siano tornate sostanzialmente all'estensionismo. Alle scorse politiche 6 milioni di voti sono mancati all’appello, gli elettori erano disgustati".

 

Quanto alla presenza di Conte in piazza con il Pd "io penso che gli elettori valutino i fatti e le idee - commenta - se queste idee vengono raccontate e poi il giorno dopo viene fatto il contrario, come per l’invio delle armi, è ovvio che le persone non ci credono più". Il consiglio per Conte è quello di "dare un nome e delle fondamenta al suo progetto" e non di "prendere in prestito fondamenta che non condivide" come la partecipazione dal basso. "Le persone lo vedono che non stanno scegliendo i candidati alle regionali o alle europee - spiega Casaleggio -. Alle ultime europee 5mila persone hanno potuto candidarsi, e tutti gli altri iscritti, centinaia di migliaia, hanno potuto partecipare alla loro scelta. Oggi, lo vediamo con le Regionali, la scelta dei candidati è fatta completamente in stanze chiuse ed è un percorso che non funziona".

beppe grillo davide casaleggio 9

 

Ad esempio, in Trentino Alto Adige, dove per la prima volta nella sua storia il Movimento è rimasto fuori dai due consigli provinciali, perdendo tre quarti dei voti. "Abbiamo visto i risultati: l'1,8% contro l'11% della volta scorsa. C’è chi dice che nel locale il M5S non sia mai stato forte ma qui si sta parlando di dividere per 5 o per 10 i risultati del passato". Sull'ex grillino Alessandro Di Battista Casaleggio non si sbilancia: "Se dovesse tornare nel Movimento? Preferisco non parlare per altri - dice-. Lui farà le sue scelte, e penso non siano legate a un’organizzazione specifica ma a battaglie. La coerenza si vede anche da questo. Uno porta avanti le sue battaglie a prescindere dal contenitore in cui si finisce un giorno piuttosto che un altro".

 

Quanto al suo futuro in politica, interpellato sull'ipotesi di scendere in campo e fare qualcosa per il Paese Casaleggio scandisce: "Vedremo cosa succederà in futuro, mi sono sempre dedicato alla costruzione di piattaforme di partecipazione e questo è il tema in cui mi sto concentrando in questo periodo con il progetto Camelot".

beppe grillo davide casaleggio 5beppe grillo davide casaleggio 7

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....