donald trump giorgia meloni

DAZI NOSTRI/2 – PER L’ITALIA IL CONTRACCOLPO DELLE TARIFFE DI TRUMP POTREBBE ARRIVARE A QUOTA 10-12 MILIARDI DI EURO: IL NOSTRO PAESE ESPORTA 67,4 MILIARDI DI EURO DI MERCI ALL’ANNO NEGLI STATI UNITI, CHE RAPPRESENTANO IL SECONDO DESTINATARIO DELLE NOSTRE PRODUZIONI, DOPO LA GERMANIA E PRIMA DELLA FRANCIA – IL 98% DELL’EXPORT RIGUARDA BENI MANIFATTURIERI. IL LATO POSITIVO? SULLE PRODUZIONI ALTAMENTE SOFISTICATE GLI USA NON SARANNO IN GRADO DI RIMPIAZZARE LE FORNITURE ITALIANE…

Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”

 

GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - MEME BY EDOARDO BARALDI

La spada di Damocle dei nuovi dazi americani pende sui bilanci di 44 mila imprese italiane. Meccanica, sistema moda, agroalimentare e farmaceutica sono i settori più esposti.

 

Stando a Prometeia le nuove sanzioni doganali che a breve l'amministrazione Trump potrebbe comminare all'Europa, e quindi anche all'Italia, potrebbero costarci da un minimo di 4 ad un massimo di 7 miliardi di dollari in più all'anno, da 6 a 9 miliardi conteggiando i dazi applicati già nel 2023 al Made In Italy. Altre stime però si spingono anche oltre arrivando sino a quota 10-12 miliardi.

 

Il contraccolpo sull'export e di riflesso anche sul nostro Pil sarebbe significativo, salvo che Giorgia Meloni in virtù del suo feeling col nuovo presidente Usa non riesca a metterci una toppa. Confartigianato ipotizza che, ad un aumento dei dazi del 10%, le esportazioni potrebbero calare del 4,3%. Se poi dovessero aumentare del 20% il calo delle esportazioni potrebbe arrivare anche oltre il 16%.

 

GLI EFFETTI SULL ITALIA DEI POSSIBILI DAZI DI TRUMP

Tutta colpa dello squilibrio dei rapporti commerciali degli Usa verso il resto del mondo che Trump ora vorrebbe riequilibrare. La bilancia commerciale americana anche nei nostri confronti è infatti strutturalmente in deficit mentre quella italiana, in base agli ultimi dati disponibili, quelli del 2023, è arrivata a toccare 42 miliardi di attivo.

 

A fronte di 67,3 miliardi di euro di esportazioni italiane, dato che fa degli Usa il secondo destinatario delle nostre produzioni (dopo la Germania e prima della Francia), si contano infatti appena 25,2 miliardi di importazioni.

 

[…] Il peso dei nuovi dazi? Sono due gli scenari che ipotizza Prometeia: il primo prevede un aumento di 10 punti solo sui prodotti che già sono sottoposti a dazi, in tutto circa 3,000 referenze, ed in questo caso la stima per il nostro Paese è di un costo aggiuntivo di oltre 4 miliardi essenzialmente a carico del sistema moda che arriverebbe a sfiorare il miliardo e mezzo di dollari di maggiori costi, seguita dalla meccanica che arriverebbe ad un miliardo, dall'agroalimentare e da autoveicoli e moto.

 

guerra commerciale stati uniti cina

Il secondo scenario simula invece un aumento tariffario generalizzato di 10 punti dei dazi con un costo aggiuntivo che supererebbe i 7 miliardi. In questo secondo caso sarebbe la meccanica a pagare i costi maggiori arrivando poco sotto quota 2 miliardi, quindi moda, agroalimentare, prodotti intermedi, farmaceutica e auto.

 

Elettronica ed elettrotecnica si vedrebbero praticamente raddoppiare l'onere arrivando attorno a quota 400 milioni, mobili e chimici per il consumo si attesterebbe attorno ai 150 milioni per settore, ma partendo praticamente da zero ed anche questo insomma sarebbe un bel salasso. […]

 

JOE BIDEN - DONALD TRUMP - GIORGIA MELONI - MEME BY VUKIC

Rispetto agli altri grandi paesi europei, solo la Germania, che oggi è il primo esportatore europeo verso gli Usa, subirebbe un impatto maggiore del nostro con un aggravio stimato in 7,5/15,3 miliardi di dollari a seconda degli scenari. A Francia e Spagna sarebbe invece richiesto un onere più basso del nostro, rispettivamente pari a 2/5,5 miliardi e 1,2/2,3 miliardi di dollari.

[…]

 

Secondo un report di Banca Fucino però, al di là dell'impatto immediato dei dazi, analizzando le categorie di prodotti sulle quali è concentrato l'export italiano verso gli Usa (al 98% beni manifatturieri) «accanto a prodotti tipici del made in Italy come i prodotti alimentari e l'abbigliamento, si trovano categorie con un peso anche maggiore come macchinari, mezzi di trasporto e articoli farmaceutici che costituiscono le vere e proprie colonne portanti dell'industria e dell'export italiani».

 

GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - IMMAGINE CREATA CON GROK

Si tratta, viene sottolineato, «di nicchie di mercato difficilmente contendibili e produzioni in gran parte altamente sofisticate, e dunque con un alto grado di specializzazione, e quindi è presumibile che Usa nel breve medio termine non saranno in grado di rimpiazzare le forniture italiane su queste categorie di prodotti». Si tratta, infatti, di produzioni tutte ad alto valore aggiunto che non solo richiedono ingenti investimenti ma anche tempi prolungati di messa a punto. Aspettando Trump però è bene aver presenti tutti i numeri per preparare le nostre difese.

DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO

DAZI E NAZI - TRUMP E MUSK VISTI DA ELLEKAPPA guerra commerciale europa cinaDAZI COMMERCIALIguerra commerciale stati uniti cina

DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI NELLA LOGGIA NERA - MEME BY EDOARDO BARALDI DONALD TRUMP ACCOGLIE GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGOGIORGIA MELONI ALL INAUGURATION DAY DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."