grillo renzi campo dallorto

“DECIDERO’ DOPO AVER VISTO PADOAN”. CAMPOSANTO DALL’ORTO DOMANI VA AL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DECIDERE COSA FARE DOPO LA SFIDUCIA DEL CDA – “SI AVVICINANO LE ELEZIONI ED I PARTITI VOGLIONO UNA RAI CHE NON CREI PROBLEMI” – INVECE LA NOMINA DELLA GABANELLI NE AVREBBE CREATI – FRECCERO: “ANTONIO E’ PRIVO DI ASTUZIA. NON HA CAPITO COS’E’ VIALE MAZZINI”. POTREBBE RESTARE SENZA INCARICO FINO A SCADENZA DEL CONTRATTO

 

1. FRECCERO: E’ UN INGENUO IN UN COVO DI LUPI

 

Da la Stampa

 

FRECCEROFRECCERO

Il cda Rai mai così compatto ribatte agli attacchi che arrivano anche dal sindacato dell' Azienda. Stratega, Carlo Freccero che tratteggia una situazione da «Oltre il giardino», con un Dall' Orto-Peter Sellers, spaesato.

 

Freccero, ma che succede?

«Intanto dico che il dg deve restare perché ho paura di quello che verrà dopo, un domani dominato da elezioni politiche durissime nelle quali l' informazione sarà basilare. Preferisco ci sia uno buono».

LA MUSSOLINI TWITTA RENZI COME MR BEAN LA MUSSOLINI TWITTA RENZI COME MR BEAN

 

Non è un gran complimento.

«Io lo vedo privo d' astuzia, un ingenuo che non ha saputo gestire un' azienda imbevuta di politica che non è un male. Non ha la cultura per dirigere la Rai. A fine consiglio era mortificato, depresso, mi ha chiesto persino perché mi fossi astenuto. Non capisce i pericoli della politica. Io lo vedo come Mr. Bean in un covo di lupi, meglio, come lo straniero di Camus. Lui non conosce la mediazione, ma la mediazione è la Rai».

 

Peggio. Voi che rapporto avete?

«Le sue parole non offendono mai. Ripeto, è un ingenuo, troppo ingenuo e a chi occupa la sua posizione non è consentito».

 

Ha fatto troppi errori?

milena gabanelli (2)milena gabanelli (2)

«Innanzitutto quello di lasciare per mesi la direzione editoriale senza un direttore. Se la Gabanelli che tutti stimiamo la prendi come vice direttore, me lo devi dire che invece la vuoi fare direttrice. È appena finito, come è finito, il cda e il dg già si voleva fare uno stralcio sul digitale da approvare per poi rimandare il piano... e io sarei stato d' accordo lo vedevo come un cavallo di Troia per cambiare l' informazione Rai. Io il digitale l' avrei mandato avanti comunque. Ma la parte generalista trovo che sia affrontata in termini di marketing. Siccome l' informazione è di importanza capitale e detterà l' orizzonte prossimo della Rai, mi sono astenuto».

 

La sua idea era più ampia no?

«Volevo qualcuno che mi scompaginasse i tg che sono identici solo sistemati in orari diversi, che si rompesse l' unicità ma non è stato possibile. E chi ha lanciato l' agenzia che ci accusava nel bel mezzo dei lavori non l' ha certo agevolato».

[M. Tamb.]

 

 

 

2. "HO TENUTO LA SCHIENA DRITTA MA SI AVVICINANO LE ELEZIONI"

 

inchino padoan1inchino padoan1

Amedeo La Mattina per la Stampa

 

“Dimettermi? No, non ci penso proprio. Deciderò solo dopo aver incontrato il ministro Padoan”. Antonio Campo Dall' Orto vuole capire dall' azionista di maggioranza se gode ancora della sua fiducia. L' appuntamento è fissato per domani. Oggi il direttore generale sarà Palermo: vuole essere presente alla diretta di Rai 1 per commemorare Giovanni Falcone e alla presentazione del progetto digitale del maxi-processo. Mercoledì varcherà il portone di via XX settembre per un faccia a faccia con il ministro dell' Economia.

 

Il Direttore generale della tv pubblica vuole verificare quello che è chiaro da un po' di tempo ormai: Renzi, il suo sponsor che l' ha portato a viale Mazzini, lo ha scaricato e vorrebbe sostituirlo. E infatti ai suoi collaboratori lo dice chiaramente: «Si avvicina a grandi falcate il tempo delle elezioni e serve una Rai che non crea problemi. Io ho tenuto la schiena dritta, ho garantito alla Rai autonomia, siamo quasi sempre in testa nel prime time. E tutto questo nonostante non siamo mai riusciti a lavorare come Dio comanda. Un problema dietro l' altro».

 

RENZI CAMPO DALLORTORENZI CAMPO DALLORTO

Non è detto però che Padoan gli dia il ben servito. Anche perchè di mezzo ci sono problemi di contratto ancora non scaduto, penali da pagare in caso di rescissione anticipata. Allora una delle ipotesi che gira è che Campo Dall' Orto possa rimanere dipendente della Rai senza incarico fino alla scadenza naturale del suo contratto. Oppure Padoan potrebbe dirgli di tentare ancora un' intesa con il Cda sul piano dell' informazione.

 

Lui, il direttore generale di viale Mazzini, dirà al ministro dell' Economia e titolare del Tesoro che ci sono delle priorità, degli obiettivi da portare in porto: il piano news, innanzitutto, la messa in sicurezza delle politica sui tetti degli stipendi, la blindatura della programmazione di tutti i canali Rai. Poi c' è il contratto di servizio da rinnovare. Un' altra cosa che gli sta a cuore è la piattaforma digitale affidata all' ex conduttrice di Report Milena Gabanelli che Campo Dall' Orto ha incontrato ieri pomeriggio. Prima aveva incontrato Monica Maggioni, la presidente della Rai che gli ha fatto la guerra e si opposta alla Gabanelli.

 

mattarella maggioni campo dall ortomattarella maggioni campo dall orto

«Non penso di dimettermi», ha detto ai suoi collaboratori che lo hanno visto «sereno e determinato». Campo Dall' Orto non si sente sfiduciato dal Cda. «L' unica sfiducia può venire dal Tesoro. Sentirò cosa mi dirà il ministro Padoan e deciderò dopo una riflessione personale. Una cosa è certa: non ho nulla da rimproverarmi. Farò presente tutte le cose da fare e chiederò chi dovrà farle. Se sarò io, continuerò a confrontarmi con i consiglieri del cda».

 

Arturo Diaconale Arturo Diaconale

Non nasconde amarezza e sorpresa, soprattutto per l' atteggiamento di alcuni consiglieri d' amministrazione Rai. Ricorda infatti che dopo il 3 gennaio e le dimissioni di Carlo Verdelli in seguito alla bocciatura del suo piano sulle news, si è rimboccato le maniche e ha rivisto quel piano. E lo ha fatto in continuo contatto con il Cda. «Li ho informati passo passo e mi sembrava che fossero d' accordo, almeno molti di loro non mi hanno mai contestato il nuovo piano». Proprio quelli, confida Campo Dall' Orto, che ieri a viale Mazzini lo hanno fermato.

 

In sostanza i consiglieri più vicini a Matteo Renzi e al Pd. Mentre Arturo Diaconale è sempre stato contrario, ma in maniera aperta. Allora cosa è successo? Che da mesi, spiegano i suoi collaboratori, è montata «una polemica tutta politica», con attacchi continui degli uomini dell' ex premier come Michele Anzaldi e il sottosegretario Antonello Giacomelli. Anche Angelino Alfano ha chiesto espressamente le sue dimissioni. Per Campo Dall' Orto una cosa è sicura, arrivati a questo punto: «La Rai è ferma. Ostaggio della politica». Domani Padoan dovrà dirgli se andare avanti o fare gli scatoloni.

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO