
A DESTRA DEVONO STARE CALMI SULL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DI MILANO: IL DISEGNO DI LEGGE “SALVA MILANO” ERA UN'IDEA DI SALVINI E DELL’ALLORA CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, TOMMASO FOTI - LA LEGA TENTO’ IL BLITZ LA SCORSA ESTATE CON UN EMENDAMENTO AL DECRETO SALVA-CASA, CON L’OBIETTIVO DI CREARE UNO SCUDO CONTRO I RILIEVI DELLA PROCURA DI MILANO CHE AVEVA GIÀ MESSO GLI OCCHI SUI CAMBIAMENTI URBANISTICI DELLA CITTÀ, E LA COSTRUZIONE DI GRATTACIELI, BLOCCANDO ALCUNI CANTIERI – ALLA FINE IL DDL FU FERMATO DAI RILIEVI INFORMALI DEL COLLE, DA ALCUNE POLEMICHE INTERNE AL CENTROSINISTRA E SOPRATTUTTO DALLE INDAGINI, DEL MARZO SCORSO, SCATTATE A MILANO...
Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”
L’inchiesta di Milano sta facendo tremare la giunta di /centrosinistra guidata da Giuseppe Sala. Ma l’imbarazzo a destra è tangibile, anche se la Lega ha colto la palla al balzo per chiedere le dimissioni del sindaco. La linea garantista, dettata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è una sorta di atto dovuto per evitare ulteriori figuracce al suo partito. Il disegno di legge Salva-Milano è infatti una creatura legislativa nata e cresciuta a destra.
L’obiettivo è la creazione di uno scudo contro i rilievi della procura che aveva già messo gli occhi sui cambiamenti urbanistici della città, e la costruzione di grattacieli, bloccando alcuni cantieri. La magistratura sarebbe stata azzoppata dalla legge, proposta ufficialmente con la motivazione di dover rivedere la legge sull’urbanistica in un’ottica diversa. Lo scopo, dal punto di vista pratico, era quello di garantire una diversa interpretazione normativa sui «limiti di volumi e altezze delle costruzioni nell’ambito del territorio comunale».
Un passepartout in campo edilizio. La riforma è stata voluta principalmente dal partito di Matteo Salvini, che aveva chiesto e ottenuto una corsia preferenziale sul provvedimento, e con Tommaso Foti, attuale ministro del Pnrr e all’epoca solo capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, a metterci la faccia nelle vesti di relatore del ddl a Montecitorio. L’iniziativa è stata portata avanti in parlamento con rara determinazione da parte della maggioranza. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, prova ora a rivendicare la paternità dello stop.
«Ricordo che sono stato il primo, per non dire l’unico, a dire che non si poteva parlare di Salva Milano, ma di Salva Giunta Sala. Dopo questa mia definizione, il provvedimento che silenziosamente stava passando al Senato, dopo che alla Camera forse non l’avevano capito, fu bloccato», ha dichiarato la seconda carica dello stato e cofondatore di Fratelli d’Italia.
MATTEO SALVINI BEPPE SALA - INAUGURAZIONE LINEA M4 METRO DI MILANO
Ma la storia racconta altro: l’iter parlamentare è stato fermato prima da alcune polemiche interne al centrosinistra e soprattutto dalle indagini, del marzo scorso, scattate a Milano. Lo stesso Sala ha ritirato il sostegno al disegno di legge. Certo, dopo gli ultimi sviluppi delle indagini, è finito su un binario morto. Ma la paternità del contenuto è impossibile da disconoscere da chi oggi attacca Sala chiedendo il passo indietro, seppure non usando il grimaldello delle indagini. […]
bisogna fare un passo indietro e tornare all’estate del 2024. Alla Camera era in esame il decreto Salva-casa, sponsorizzato proprio da Salvini per individuare misure utili ad affrontare problematiche abitative. All’interno la maggioranza aveva provato a infilare l’emendamento ribattezzato “Salva-Milano”, la norma interpretativa ad hoc per neutralizzare i rilievi della procura milanese. […] La misura era troppo forzata, inserita in un provvedimento che parlava d’altro, provocando i rilievi informali del Quirinale.
Alla fine i partiti della maggioranza hanno evitato la forzatura e deciso di non presentare la proposta sotto forma di emendamento. Ecco che, come aveva raccontato Domani, a fine luglio è stata presentata una proposta di legge firmata dai quattro capigruppo di maggioranza in commissione Ambiente a Montecitorio la prima firma è stata infatti quella di Aldo Mattia (Fratelli d’Italia), il testo è stato sottoscritto da Gianpiero Zinzi (Lega), Piergiorgio Cortelazzo (Forza Italia) e Martina Semenzato (Noi moderati). Poco prima della pausa estiva il ddl Salva-Milano era quindi realtà. […]
A conti fatti, però, l’iniziativa non era bipartisan: nessuna delle opposizioni aveva firmato la proposta. Solo all’atto del voto Pd, Azione e Italia viva hanno votato a favore. […] in poco più di due mesi il “Salva-Milano” è stato approvato, sotto lo sguardo vigile di Foti, nominato relatore del ddl. […]
PROTESTE CONTRO LA GIUNTA DI BEPPE SALA - SALVA MILANO
DECRETO SALVA MILANO
decreto salva milano
sala schlein