maria elena boschi al mare

PIU’ BOSCHI GIRI, PIU’ LUPI TROVI - DIETRO LA MADONNINA DEL VALDARNO, BATTE IL CUORE DI MAMMA BOSCHI: "QUANTE CATTIVERIE CONTRO LA NOSTRA FAMIGLIA”

Paolo Bracalini per “il Giornale”

 

MARIA ELENA BOSCHI STEFANIA BOSCHIMARIA ELENA BOSCHI STEFANIA BOSCHI

La figlia prima della classe (prototipo della secchiona), che dalla provincia trova posto negli studi legali più prestigiosi di Firenze, poi nei Cda delle municipalizzate, fino - sempre a velocità fotonica - alla poltrona di governo, subito da astro nascente (l'unico capace, si dice, di oscurare persino la supernova Renzi).

 

Dietro «la Boschi», una famiglia che non vuole apparire, anche se nelle cronache ci finisce suo malgrado (il decreto sulle banche popolari e papà Boschi che fa il vicepresidente della popolare Banca Etruria, dove lavorava anche il fratello della ministra).

 

Se «la Boschi» non disdegna interviste anche a riviste patinate, «i Boschi» finora restano in un riserbo poco accessibile. Eppure per capire la carriera fulminea di lady Boschi, è inevitabile guardare alla famiglia, al terreno di origine, all'aria respirata in casa. Cattolici, sia mamma che papà attivi nella politica locale, e tutti e due con lo stesso percorso, prima Dc poi Popolari poi Pd, corrente moderata, quella di Matteo Renzi per l'appunto (l'unica chance per un cattolico nella rossissima Toscana per sperare in una carriera politica fruttuosa, commentano i maligni).

 

maria elena boschi attends 56th biennale darte  venice 7560021maria elena boschi attends 56th biennale darte venice 7560021

La madre, Stefania Agresti, fa la preside di una scuola di San Giovanni Valdarno (Arezzo), ma fino a pochi mesi fa era anche vicesindaco Pd di Laterina, il paese dove Pieraccioni ha girato diverse scene del suo Ciclone.

 

«Poi ho scelto di non ricandidarmi più quando Maria Elena è diventata ministro, una decisione che molti hanno faticato a comprendere (tradotto: con la figlia alla ribalta nazionale mamma Boschi non avrebbe avuto problemi ad essere eletta sindaco, ndr ), diciamo che mi sono autorottamata per lasciare posto ai più giovani» racconta al Giornale mentre chiede cortesemente di non insistere per un'intervista perché la policy famigliare (condivisa con la figlia-ministro) è di rimanere dietro le quinte.

 

Forse per non alimentare la già vasta letteratura, specie sui social, sulla giovane ministra, che per giunta oltre ad essere rampante è anche carina. Su questo la Agresti confessa un rammarico («Si leggono non solo tante cose imprecise sulla nostra famiglia ma anche cattiverie»). I Boschi sentono addosso la pressione. E non comparire non basta per restare al riparo.

 

BOSCHI ITALICUMBOSCHI ITALICUMmaria elena boschi in legginsmaria elena boschi in leggins

Per un premio legato a Expo vinto dai ragazzi della sua scuola, la madre della Boschi è stata accusata - dai M5S - di favoritismo («Una cosa triste e offensiva per i bambini e i loro genitori»), mentre la vicenda del decreto sulle banche popolari e la speculazione scatenata sui titoli, in particolare proprio quello sulla Banca Etruria di papà Boschi, ha scatenato ogni genere di sospetti.

 

Sui trader amici di Renzi, sulle fortune da ricambiare, sui legami di papà Boschi. Senza risparmiare sugli ingredienti da spy story. Massoneria, banche, la P2 di Licio Gelli... Tutte cattiverie che oscurano, ma solo per un attimo, il bagliore dei successi per la figlia prima della classe.

 maria elena boschi 55fa164.0 maria elena boschi 55fa164.0BOSCHI BOSCHI BOSCHI BOSCHI BOSCHIBOSCHIPIER LUIGI BOSCHIPIER LUIGI BOSCHIMARIA ELENA BOSCHIMARIA ELENA BOSCHI

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…