ALTRO CHE CASALEGGIO, IL VERO DECISORE OCCULTO È FACEBOOK - UNO STUDIO PUBBLICATO DA “NATURE” DIMOSTRA COME LA DIFFUSIONE NEL SOCIAL NETWORK DI MESSAGGI “POLITICI” SULL’IMPORTANZA DEL VOTO, RIDUCA IL NUMERO DEGLI ASTENUTI GRAZIE ALL’INFLUENZA SOCIALE A CASCATA - SE QUEL CHE ACCADE ONLINE CONTA MOLTO NEL MONDO REALE, COSA SUCCEDEREBBE SE ZUCKERBERG INIZIASSE A SPEDIRE MAIL INVITANDO A VOTARE, IN ITALIA O NEGLI USA, PER UN CANDIDATO BEN PRECISO?...

Anna Meldolesi per il "Corriere della Sera"

La Rete è una grande agorà democratica. Anzi no, la web-politica è l'ecosistema ideale per manovratori occulti e senza scrupoli. Comunque la si pensi, è destinato a generare scalpore lo studio che oggi campeggia sulla copertina di Nature. A firmarlo è un gruppo dell'Università della California a San Diego e il risultato è clamoroso: un solo messaggio su un social network è in grado di modificare il comportamento elettorale di centinaia di migliaia di persone. È più di una possibilità teorica, è un fatto ed è già successo.

Due novembre 2010, l'America elegge il Congresso. Quel giorno gli statunitensi maggiorenni iscritti a Facebook che accedono al social network sono oltre 61 milioni. Tutti diventano gli inconsapevoli soggetti del più grande esperimento scientifico mai effettuato su influenza sociale e mobilitazione politica. Un gruppo di 600 mila utenti funziona da controllo e non trova alcun messaggio sulla scadenza elettorale tra i suoi aggiornamenti. Altrettante persone ne ricevono uno ricco di informazioni ma a basso contenuto «sociale».

«Oggi è l'Election Day» si legge, con tanto di indicazioni su come trovare il proprio seggio, un pulsante per dichiarare ai propri amici di aver votato e il numero degli iscritti a Facebook che lo hanno già cliccato. La stragrande maggioranza dei soggetti, 60 milioni e rotti, riceve lo stesso messaggio, ma corredato da alcune fotografie di amici che affermano di aver già votato.

I visi familiari, soprattutto quelli degli amici stretti con cui l'utente ha più interazioni online, fanno la differenza. Non importa che il destinatario si autodefinisca liberal o conservatore, democratico o repubblicano. Chi vede le foto clicca più spesso il pulsante con cui dichiara di aver votato (2% di probabilità in più) e va più a votare (0,39% in più), come risulta dall'analisi dei registri elettorali.

Le piccole percentuali non devono ingannare, perché le cifre sono ragguardevoli in termini assoluti: contando chi ha ricevuto personalmente il messaggio sociale e chi ne è stato influenzato viralmente (perché a riceverlo è stato un amico o un amico di un amico), si può dire che alle urne si sono recati 340 mila elettori che altrimenti non sarebbero andati. Per ogni voto indotto direttamente, il messaggio sociale ne ha generati altri quattro.

Come possono testimoniare Bush e Kerry, a volte le elezioni si vincono o si perdono per una manciata di voti. «Il nostro studio suggerisce che l'influenza sociale sia il modo migliore per aumentare l'affluenza. E, cosa altrettanto importante, dimostra che quel che accade online conta molto nel mondo reale», ha dichiarato l'autore principale, James Fowler. Questo giovane scienziato sociale ha già fatto parlare di sé per le sue ricerche sulla diffusione contagiosa di fenomeni e comportamenti come l'obesità e il buon umore.

In Gran Bretagna sia laburisti che tories hanno ammesso di essersi ispirati al suo lavoro. L'Italia è uno dei pochi Paesi in cui il suo libro «Connected» non è stato tradotto. Eppure il successo del Movimento 5 stelle dovrebbe essere un bello stimolo a indagare come e perché i «nodi» delle Reti possono essere facilmente influenzabili. Nel giugno di quest'anno il Consiglio nazionale delle ricerche ha lanciato un web-auditel, che fotografa la popolarità dei politici su Facebook, Twitter e YouTube. Beppe Grillo la fa da padrone, ma non si può certo dire che il fenomeno sia diventato materia di studio scientifico.

In America, le cose vanno diversamente. È dal 2000 che il Pew Research Center monitora l'andamento delle Presidenziali con un occhio speciale per la Rete. Prima c'erano solo siti e blog, oggi Obama usa ben nove piattaforme (Facebook, Google+, Pinterest, Tumblr, YouTube, Flickr, Instagram, Spotify, Twitter).

Chi sa servirsi delle nuove tecnologie viene percepito come un leader di nuova generazione, capace di interpretare il futuro. Roosevelt ha saputo usare la radio e Kennedy la televisione. Reagan ha sfruttato satelliti e videotape, nel 2008 Obama ha raccolto online milioni in piccole donazioni e oggi surclassa il suo avversario con il quadruplo dei contenuti web. Chiamatela, se volete, politica 2.0.

 

 

CASALEGGIO Al Gore john kerry 002SPILLA CON LA SCRITTA OGGI HO VOTATOFACEBOOKfacebook Zuckerberg

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO