LA GUERRA SPORCA DI OBAMA - UN DOCUMENTO RISERVATO SBUGIARDA BARACK: I DRONI POSSONO UCCIDERE ALL’ESTERO ANCHE I CITTADINI AMERICANI SOSPETTATI DI FIANCHEGGIARE AL QAEDA - E COSÌ IL PRESIDENTE, ACCUSATO DI ESSERE PIÙ SANGUINARIO E OMERTOSO DI BUSH, CAMBIA ROTTA: L’AMMINISTRAZIONE RIVELERÀ AL CONGRESSO I PRINCIPI LEGALI E STRATEGICI CHE GIUSTIFICANO GLI ATTACCHI DEI DRONI…

1- USA:OBAMA AUTORIZZA,A CONGRESSO DOCUMENTI RISERVATI SU DRONI
(ANSA) - Il presidente americano Barack Obama presenterà alle commissioni di intelligence del Congresso i principi legali e confidenziali del Dipartimento di Giustizia che autorizzano l'uso di droni per uccidere cittadini americani all'estero. Lo riporta la stampa americana citando un rappresentate dell'amministrazione. Obama cambia così rotta a poche ore dall'audizione di John Brennan per la conferma a direttore della Cia. Obama finora aveva sempre rifiutato di fornire i documenti classificati nonostante le pressioni del Congresso.

I documenti classificati in cui si discute la giustificazione legale per l'uso di droni contro cittadini americani all'estero che sono considerati terroristi saranno consegnati dal Dipartimento di Giustizia alle due commissioni di intelligence del Congresso. La decisione di Obama di autorizzare la consegna dei documenti è definita da alcuni rappresentati dell'amministrazione come "straordinaria" e punta a coinvolgere il Congresso nella messa a punto di una cornice legale per l'uso dei droni, come si è impegnato a fare lo stesso Obama lo scorso anno.

"Oggi, nell'ambito dell'impegno del presidente a consultare il Congresso sui temi di sicurezza nazionale, il presidente ha chiesto al Dipartimento di Giustizia di fornire alle commissioni di intelligence del Congresso l'accesso ai documenti classificati" afferma un rappresentante dell'amministrazione Obama con la stampa americana. L'American Civil Liberties Union ritiene la decisione di Obama un "piccolo passo nella giusta direzione". Il pubblico - secondo l'associazione dei diritti civili americana - dovrebbe poter accedere a una versione anche limitata dei documenti più rilevanti.


2- SUI DRONI OBAMA È A DESTRA DI BUSH
Roberto Fabbri per "il Giornale"

In principio fu Guantanamo, la prigione per terroristi messa in piedi dal presidente George W.Bush nella base militare americana sull'isola di Cuba, proprio con lo scopo di aggirare gli ostacoli posti dalle leggi federali in tema di diritti dei prigionieri. Nella sua prima campagna elettorale che lo portò alla Casa Bianca nel 2009, Barack Obama fece propria l'indignazione degli elettori liberal e promise di chiuderla: mai accaduto. Anzi, Obama ha fatto recen-temente capire che Guantanamo non la chiuderà affatto perché in fondo serve gli interessi degli Stati Uniti.

Ma questo è solo il primo capitolo di un certo imbarazzante revisionismo del presidente de-mocratico riguardo i temi che furono cavalli di battaglia del suo «guerrafondaio» predeces-sore repubblicano. Si parla di droni, adesso, di quei piccoli aerei senza pilota che servono egregiamente a colpire (ma diciamo meglio: a uccidere) senza troppa pubblicità i terroristi nelle kill list americane.

Un documento confidenziale dell'amministrazione Obama reso noto da Nbc News evidenzia che il governo Usa può ordinare l'uccisione di cittadini americani all'estero se so-no ritenuti alti dirigenti di Al Qaida o affiliati, e questo anche in mancanza di un complotto diretto per colpire gli Stati Uniti.

Materiale imbarazzante per un'Amministrazione che si era sempre detta impegnata a superare la «violazione delle garanzie» voluta da Bush dopo l'11 Settembre 2001 per meglio combattere il terrorismo. Emerge invece nero su bianco che Obama ha tutta l'intenzione di continuare a usare quegli stessi metodi, mutuando nei documenti segreti il medesimo lin-guaggio utilizzato dai repubblicani salvo cercare di nasconderlo in pubblico.

Oggi questi e altri nodi verranno al pettine quando John Brennan, indicato da Obama al vertice della Cia, si presenterà in Senato per ottenere la conferma della sua nomina. Brennan è il consigliere di Obama che ha concepito la campagna con i droni, che fino a oggi in centinaia di attacchi condotti in Pakistan, Somalia e Yemen ha portato all'eliminazione di oltre tremila persone legate al terrorismo islamico, evitando l'impiego diretto di truppe americane. L'audizione sarà un'occasione praticamente unica per ottenere sulla politica dei droni quelle informazioni che l'Amministrazione Obama ha fin qui tenuto nascoste.

Ma non è tutto. Il programma di attacchi mirati con i droni è stato fin qui reso possibile dall'esistenza nei territori di Paesi alleati di una rete di basi segrete a disposizione della Cia e dei reparti speciali americani. Ieri il New York Times ha squarciato il velo della segretezza su una delle più importanti di queste basi, che si troverebbe in Arabia Saudita e dalla quale sarebbero partiti e partirebbero gli attacchi dei droni contro Al Qaida nel confinante Yemen: la più rilevante di queste missioni omicide fu portata a termine nel 2011 contro l'imam estremista Anwar al- Awlaki, che era cittadino americano di origini yemenite. Una rivelazione che renderà più difficile la prosecuzione di tali azioni.

 

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