MI PORTI UN NANOSILVIO A PANAMA - LO STATO CENTROAMERICANO È DIVENTATO “GRAZIE” A LAVITOLA, IL FULCRO DELLA POLITICA ESTERA ITALIANA - 4 INCONTRI IN 2 ANNI TRA IL BANANA E IL PRESIDENTE PANAMENSE, PER FAVORIRE APPALTI FINMECCANICA IN CUI VALTERINO È STATO “MUY INSTRUMENTAL” - SOLO CHE AI CONTRIBUENTI ITALIANI QUESTI “AFFARI” FINMECCANICA COSTANO DECINE DI MILIONI DI € IN REGALIE (NAVI, OSPEDALI E VISITE DI PIACERE)…

Vittorio Malagutti per "il Fatto quotidiano"

Grazie a Silvio Berlusconi e al suo amico e collaboratore Valter Lavitola, momentaneamente latitante, Panama è diventata la nuova stella polare della politica estera italiana. È un rapporto stretto, strettissimo, rafforzato da ben quattro incontri in soli due anni tra il nostro premier e il presidente panamense Ricardo Martinelli. A parte i Paesi della Ue e quelli che partecipano ai vertici internazionali tipo G8 e G20, si fa fatica a trovare un altro capo di governo nel mondo con cui Berlusconi abbia una frequentazione tanto assidua.

L'ultimo rendez-vous risale a un mese fa, quando Martinelli ha fatto visita in gran segreto "all'amico Silvio" in una località italiana imprecisata. Dell'incontro ha dato notizia uno stringato comunicato della presidenza panamense. La nota ufficiale porta la data del 20 agosto ed è stata diffusa soltanto dopo che un giornale locale aveva svelato la partenza a sorpresa del capo di Stato. Un viaggio di piacere?

Qualche giorno di relax nel Belpaese, magari in Costa Smeralda a casa del Cavaliere? Certo, calendario alla mano è difficile non pensar male. Martinelli è partito da Panama venerdì 19 agosto. Martedì 23 agosto (ci sono le foto) era a Schwanau, nella Germania del sud, in visita all'azienda tedesca che ha vinto l'appalto per il metro di Panama City.

È probabile, quindi, che l'incontro con Berlusconi risalga al weekend tra il 20 e il 21 agosto. Giusto un paio di giorni prima che scoppiasse lo scandalo Lavitola, con l'anticipazione dell'articolo del settimanale Panorama che rivelava l'indagine di Napoli sulla presunta estorsione ai danni del premier da parte dello stesso Lavitola e di Gianpiero Tarantini.

Lavitola scappa, e scappa proprio a Panama inseguito da un mandato di cattura. E intanto, in quegli stessi giorni, l'uomo più potente del piccolo Paese centroamericano incontra Berlusconi. Il cerchio si chiude il 24 agosto, quando, come risulta dagli atti dell'inchiesta di Napoli, il premier al telefono con Lavitola gli consiglia di stare alla larga dall'Italia. Particolare importante: Martinelli conosce bene Lavitola, anche se di recente ha cercato di prendere le distanze. "L'ho conosciuto quando sono venuto in Italia per vedere Berlusconi", ha dichiarato il presidente di Panama qualche giorno fa.

Insomma un incontro occasionale nell'ambito di una visita di Stato. Martinelli ha però ammesso che Lavitola è stato "molto d'aiuto" in alcune trattative d'affari tra i due Paesi. Una caso su tutti: il dono a Panama di ben sei navi guardacoste. Un regalo graziosamente elargito da Berlusconi, con i soldi dei contribuenti , che vale una cinquantina di milioni. Non basta. Il brasseur d'affaires italiano si è impegnato anche nella trattativa per un appalto da 160 milioni di euro vinto a Panama dal gruppo Finmeccanica.

Lavitola? È stato "muy instrumental", ha detto Martinelli al quotidiano La Prensa. Adesso però il presidente non sa proprio dove si trovi quel prezioso consulente. E neppure si vuole dilungare sulla sua ultima visita in Italia. L'unica spiegazione per quel viaggio che doveva rimanere segreto arriva da un comunicato ufficiale della presidenza panamense. L'incontro con Berlusconi sarebbe servito a definire il progetto di un nuovo ospedale a Santiago de Veraguas. Strana storia questa dell'ospedale. Se ne parla per la prima volta nel settembre 2009, quando Martinelli, eletto due mesi prima, sceglie l'Italia come meta del suo primo viaggio ufficiale in Europa.

Nel 2010, a fine giugno, Berlusconi con Lavitola al seguito rende la visita e partecipa alla cerimonia in cui viene presentato il progetto. Passa un altro anno e, a quanto pare, la vicenda ancora non si è chiusa. Il premier però ha promesso che l'Italia pagherà tutto. Un altro regalo. Questa volta del valore di 25 milioni di dollari (circa 18 milioni di euro). L'appalto per l'ospedale avrebbe dovuto essere affidato alle aziende italiane Impregilo, Astaldi e Ghella. Sono le stesse imprese che hanno partecipato alla gara per la costruzione della metropolitana di Panama. Solo che la commessa è stata affidata alla cordata guidata dai tedeschi. E l'ospedale adesso che fine farà?

 

LAVITOLA E BERLUSCONI INSIEME A PANAMABerlusconi - MartineliFRATTINI MARTINELLI BERLUSCONIlavitola

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