zelensky erdogan putin

SIAMO MESSI MALE: CI TOCCA SPERARE NELLA MEDIAZIONE DEL "DITTATORE" ERDOGAN! DOMANI AD ANTALYA, IN TURCHIA, CI SARÀ L'INCONTRO TRA IL MINISTRO DEGLI ESTERI UCRAINO DMITRY KULEBA E L'OMOLOGO RUSSO SERGHEI LAVROV, MA BUTTA GIÀ MALE - KIEV HA FATTO SAPERE DI AVERE "POCHE ASPETTATIVE", ZELENSKY OFFRE UN "COMPROMESSO" SUL DONBASS, LA CINA SPINGE PER UN ACCORDO E INTERVIENE PURE LA DIPLOMAZIA VATICANA, ANCHE SE...

1 - UCRAINA: KULEBA, POCHE ASPETTATIVE SU INCONTRO CON LAVROV

(ANSA) - Il ministro degli esteri ucraino Dmitry Kuleba ha detto di non avere grandi aspettative sugli incontri di domani in Turchia con l'omologo russo Serghei Lavrov.

 

dmytro kuleba 7

"Ci stiamo preparando ai colloqui con la controparte russa, il ministro Lavrov. Si terranno domani", ha detto Kuleba in un video postato sul suo account Facebook, secondo quanto riporta l'agenzia Tass.

 

"Parlando francamente, io ho aspettative basse dai colloqui. Non vi ripongo nessuna grande aspettativa", ha aggiunto.

 

2 - LA DIPLOMAZIA L'OFFERTA DI ZELENSKY AI RUSSI: "COMPROMESSO SUL DONBASS". E LA CINA SPINGE PER L'INTESA

Francesca Sforza per “La Stampa

 

Saranno due giorni fondamentali, in cui l'evolversi della situazione sul territorio ucraino determinerà la qualità del negoziato previsto - e per adesso confermato - domani ad Antalya, sulla costa turca, sotto la mediazione del presidente Erdogan.

 

zelensky

Ieri per la prima volta, è uscita fuori la parola "compromesso" ed è stato Zelensky a pronunciarla, nel corso di un'intervista alla rete televisiva statunitense Abc: «Sono pronto al dialogo, non alla resa - ha detto -.

 

Penso che riguardo ai territori temporaneamente occupati (Crimea) e alle repubbliche non riconosciute (Donetsk e Luhansk), che non sono sostenuti da nessuno tranne che dalla Russia, possiamo discutere e trovare un compromesso su come queste aree continueranno ad esistere».

 

Sergei Lavrov e Vladimir Putin

A proposito dell'ingresso della Nato, Zelensky ha detto che al momento non ci sono le condizioni: «La Nato non è pronta ad accettare l'Ucraina, e noi non siamo un Paese che ha voglia di chiedere le cose in ginocchio».

 

Se queste sono le aperture che Zelensky è disposto a mettere sul tavolo, le probabilità di un accordo aumentano, anche se il portavoce del governo turco ieri ha registrato da Mosca la consueta intransigenza: «Le condizioni della Russia sono molto dure da far accettare, ma la diplomazia serve proprio a questo, a trovare una soluzione là dove non sembra ce ne possa essere una».

 

putin erdogan gustano un cornetto

Che il clima non sia ancora ideale per una trattativa si evince alle dichiarazioni del ministro degli Esteri ucraino Kuleba, che a proposito dei colloqui di Antalya ha dichiarato alla tv ucraina di essere pronto a un incontro con il suo omologo «sempre che il signor Lavrov sia dell'umore giusto per una discussione seria e sostanziale».

 

PUTIN ERDOGAN

E ha aggiunto: «Gli dirò: "Signor Lavrov, ritengo di avere un incontro con un complice e un co-organizzatore del crimine di aggressione contro l'Ucraina, ma se puoi fermare o almeno tentare di fermare questo crimine, parliamo seriamente, da diplomatici, altrimenti, se continui con la stessa assurda propaganda diffusa ultimamente, ti dirò la verità che meriti di sentire"».

 

PUTIN ERDOGAN

A distendere i toni è intervenuta ieri anche la diplomazia vaticana, che si è messa in contatto, tramite il cardinale Parolin, con il ministro degli Esteri russo Lavrov. «Le parti hanno espresso la speranza che il prossimo round di colloqui tra Mosca e Kiev abbia luogo presto e che venga raggiunto un accordo su questioni chiave», con l'obiettivo di cessare le ostilità, hanno affermato fonti russe.

 

L'entourage del ministro Lavrov ha spiegato che il ministro ha informato il cardinale Parolin «delle motivazioni russe in merito alle cause e agli obiettivi dell'operazione militare speciale condotta in Ucraina».

 

pietro parolin bergoglio

Il cardinale ha espresso la profonda preoccupazione di papa Francesco per la guerra in corso in Ucraina e ha ribadito quanto affermato domenica scorsa dal Papa all'Angelus. In particolare, ha ripetuto la sua richiesta di porre fine agli attacchi armati, di rendere sicuri i corridoi umanitari per i civili e i soccorritori e di negoziare invece della violenza armata.

 

La Santa Sede - ha concluso Parolin - «è pronta fare tutto il possibile per mettersi al servizio di questa pace». Ma è sul fronte cinese che si registrano i movimenti più significativi.

 

Nel corso di un vertice a distanza con il presidente francese Macron e il cancelliere tedesco Scholz, il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato la necessità di sostenere congiuntamente i colloqui di pace tra Russia e Ucraina, incoraggiando le due parti a mantenere lo slancio dei negoziati - che ieri in Bielorussia hanno registrato il terzo, scontato, nulla di fatto - e chiedendo la massima moderazione per prevenire una massiccia crisi umanitaria.

 

xi jinping

Al netto delle dichiarazioni ufficiali - in cui la Cina ha ribadito l'importanza di salvaguardare l'integrità territoriale della Russia e gli effetti negativi che le sanzioni avranno per le economie europee - l'impressione è che Pechino stia prendendo tempo e tessendo relazioni che possano, nel caso che un negoziato vada in porto, rafforzare l'immagine di una Cina equilibrata, equidistante, capace di essere un interlocutore ragionevole.

 

Se la mediazione turca dovesse funzionare, la Cina potrà dire di non averla ostacolata, ma anzi favorita; se diversamente dovesse fallire, avrà il tempo e il modo di candidarsi per raccogliere i cocci e rimetterli insieme.

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...