frontalieri svizzera italia

LA BREXIT SVIZZERA E LA ''CANTONATA'' CONTRO I FRONTALIERI - DOMENICA SI VOTA UN REFERENDUM ANTI-IMMIGRATI CHE COLPIREBBE ANCHE GLI ITALIANI: LA DESTRA VUOLE ABOLIRE SCHENGEN E RINEGOZIARE LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CITTADINI EUROPEI NELLA CONFEDERAZIONE. MOTIVO? IL 24% DELLE PERSONE ATTUALMENTE RESIDENTI NEL PAESE SONO STRANIERI, A LORO VANNO AGGIUNTI I FRONTALIERI (60MILA SOLO DAL NOSTRO PAESE) - IL TICINO HA POI AVVIATO UNA PUNTIGLIOSA VERIFICA SU TUTTI I PERMESSI RILASCIATI A ITALIANI

Claudio Del Frate per www.corriere.it

 

La Svizzera riprova a mettere un argine di legge all’immigrazione. A 50 anni esatti dalla prima consultazione che rischiava di determinare l’espulsione di 300.000 lavoratori italiani (1970: la proposta fu respinta con il 54% dei voti), domenica 27 settembre i cittadini elvetici torneranno a esprimersi su un progetto di legge chiamato «Per un’immigrazione moderata». Nella sostanza l’iniziativa chiede di abolire gli accordi sulla libera circolazione delle persone sottoscritti da Berna con la Ue. Se approvata, la proposta potrebbe innescare un «effetto domino» che si tradurrebbe in una sorta di «Brexit svizzera». Promotori del referendum sono i partiti della destra nazionalista; il governo ha invece espresso parere contrario alla revoca degli accordi.

frontiera italia svizzera

 

Una Brexit svizzera

Il quesito chiede di introdurre una modifica alla Costituzione svizzera che vieti qualsiasi trattato di libera circolazione delle persone. Ciò determinerebbe l’automatica decadenza dell’accordo in vigore con la Ue, che include anche la Svizzera nel cosiddetto «spazio Schengen» e che in pratica consente a tutti i cittadini comunitari di varcare liberamente i confini elvetici (e viceversa). Se domenica i sì prevalessero, Berna avrebbe 12 mesi di tempo per negoziare un nuovo accordo con Bruxelles, altrimenti le frontiere si chiuderanno automaticamente entro altri 30 giorni. Ma l’accordo con la Ue contiene una clausola in base alla quale, la fine della libera circolazione farebbe crollare altri 6 accordi riguardanti tra le altre cose l’accesso delle imprese svizzere ai mercati europei o la libertà dei trasporti.

 

CONFINE ITALIA SVIZZERA

Le ragioni del sì: immigrazione sproporzionata

L’Udc, il partito di destra sostenitore del referendum, sostiene che attualmente l’immigrazione in Svizzera abbia superato la soglia critica: il 24% delle persone attualmente residenti nel Paese sono stranieri, a loro vanno aggiunti i cosiddetti «frontalieri» (lavoratori pendolari che entrano ed escono ogni giorno dalla Confederazione, oltre 60.000 solo dall’Italia). Tutto questo, secondo l’Udc, ha come primo effetto un calo dei salari medi per gli svizzeri. «Mettiamo fine all’immigrazione incontrollata e sproporzionata» sostengono chiedendo che di fatto la Svizzera torni ad avere il controllo dei suoi confini. L’Udc è lo stesso partito che promosse il referendum del 2014 che chiedeva l’introduzione di «quote» di lavoratori stranieri: la richiesta passò ma si rivelò di fatto impraticabile.

 

Le ragioni del no: l’Europa è un vantaggio

Molto ampio e composito è invece il «fronte del no», a partire dal governo e dalle organizzazioni imprenditoriali: lo stop all’ingresso degli stranieri determinerebbe una forte crisi nel reperimento della manodopera e un calo del pil stimato tra il 3 e il 4% nel giro di una decina di anni. D’altro lato, si troverebbero con ogni probabilità in mezzo a una via i circa 500.000 cittadini svizzeri che oggi lavorano all’estero. «Grazie agli accordi bilaterali con l’UE - ecco la presa di posizione espressa dal governo sul sito ufficiale - le imprese svizzere, in particolare le PMI, hanno un accesso diretto al loro principale mercato. Senza questo accesso sarebbero meno competitive. Gli investimenti nella piazza economica svizzera diminuirebbero e la produzione verrebbe vieppiù trasferita all’estero. Il commercio con l’UE risulterebbe più difficile e i prezzi in Svizzera aumenterebbero». L’iniziativa finirebbe insomma per creare più problemi di quanti vuole risolverne.

 

Dai sondaggi pochi chances

prostitute italiane in svizzera le iene 4

Quante probabilità ha di passare una «Brexit svizzera»? I sondaggi non prevedono grandi chances di affermazione, anche se i numeri divergono. Un’indagine commissionata dal canale di lingua tedesca della tv di Stato il 20 agosto scorso assegnava ai no il 61% dei consensi. Un analogo sondaggio dell’agenzia «Tamedia» vede la partita risolversi 56 a 41 sempre a favore del no.

 

Il Canton Ticino alla «guerra»

Nel frattempo, sempre in tema di immigrazione, c’è un altro fronte aperto in Svizzera. Il governo del Canton Ticino ha avviato una puntigliosa e accanita verifica su tutti i permessi (di residenza o di lavoro) rilasciati a italiani. Una servizio della Rsi - il canale di lingua italiana della tv pubblica - ha rivelato che la polizia ha effettuato perquisizioni domiciliari, appostamenti, indagini sul passato dei possessori del permesso. Le revoche sono fioccate (magari per via di un consumo ritenuto troppo basso di energia elettrica domestica o per una condanna penale riportata 30 anni addietro) suscitando lamentele e ricorsi. Ma chi si è appellato al tribunale amministrativo chiedendo la restituzione del permesso, si è visto dare ragione in circa la metà dei casi.

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)