donald trump robert francis prevost timothy dolan

COMPLOTTO! DONALD TRUMP HA DONATO 14 MILIONI DI DOLLARI AL VATICANO. VOLEVA INFLUENZARE IL CONCLAVE E TIRARE LA VOLATA A UN CANDIDATO AMERICANO? L’ASSEGNO SAREBBE STATO STACCATO IN OCCASIONE DEL FUNERALE DI PAPA FRANCESCO, E LA COINCIDENZA CON L’ELEZIONE DEL PRIMO PONTEFICE NORD-AMERICANO (GRAZIE ANCHE ALLE PRESSIONI DEL “COLLEGA” CONSERVATORE TIMOTHY DOLAN, IL PORPORATO PREFERITO DI TRUMP) È QUANTOMENO SOSPETTA – CERTO, IL TYCOON FORSE HA PUNTATO SUL CAVALLO SBAGLIATO: PAPA LEONE XIV, IN PASSATO, HA CRITICATO FEROCEMENTE LE SUE POLITICHE, SOPRATTUTTO SULL’IMMIGRAZIONE

 

LA DONAZIONE DI TRUMP PER INFLUENZARE IL CONCLAVE? 14 MILIONI PER TIRARE LA VOLATA A PREVOST

Estratto dell’articolo di Nina Fabrizio per www.quotidiano.net

 

ROBERT FRANCIS PREVOST - PAPA LEONE XIV - VIGNETTA BY VUKIC

Dollari, dollari e ancora dollari. Sembra quasi un déjà-vu rispetto al Conclave del 1922 quando furono proprio i dollari americani a salvare la realizzazione dell’elezione del Papa.

 

In quel caso, dopo quattordici scrutini, venne eletto papa il cardinale Achille Ratti, che prese il nome di Pio XI.

 

Che il Vaticano sia in deficit non è una novità ma certo è stato ben accolto l’assegno di 14 milioni di dollari staccato da Donald Trump in occasione del funerale di Papa Francesco, quando ha avuto il colloquio a quattr’occhi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

 

IL TWEET DI ROBERT FRANCIS PREVOST CONTRO JD VANCE

Una donazione molto generosa per un Vaticano che ha un deficit di circa 70 milioni di euro e che tira la volata a qualche candidato gradito proprio al presidente americano che è pur sempre impegnato in un grande sforzo di pacificazione mondiale.

 

Un’interferenza, un’indebita intromissione, un possibile caso di simonia? Le domande sono legittime, ma storicamente gli Stati Uniti sono insieme con la Germania tra i maggiori contributori della Santa Sede. […]

 

Donald Trump […]  sa come funzionano le cose di mondo. D’altronde anche nelle campagne presidenziali americane generosi donatori finanziano i possibili presidenti. E certo si tratta di una bella mano per un Vaticano […].

 

timothy dolan donald trump

[…] Trump ha un alleato di ferro nel Conclave come il cardinale di New York, Timothy Dolan. Non un papabile, ma un king maker. Uno che può dire la sua con una certa influenza.

 

In questi giorni Dolan, nelle sue stanze del Pontificio collegio americano vista Cupolone di San Pietro, ha avuto diversi incontri, colloqui.

 

Probabilmente a favore del cardinale statunitense ma spendibile anche nel Sudamerica, Francis Prevost. Su di lui ci sarebbe stata in queste ultime ore una convergenza degli americani. Tra Nord, Sud e Centro America, un bel pacchetto di voti.

 

VINCITORI E VINTI

Estratto dell'articolo di Domenico Agasso e Giacomo Galeazzi per "la Stampa"

 

TIMOTHY DOLAN ARCIVESCOVO DI NEW YORK jpeg

Alla fine spiegano tutto l'espressione triste del candidato più accredito alla vigilia (Pietro Parolin) e quello sorridente del kingmaker Timothy Dolan, già grande elettore di Jorge Mario Bergoglio nel 2013 e convogliatore sul Vaticano delle ingenti offerte dei cattolici Usa. Il flop della delegazione italiana al Conclave si fonda su una constatazione. «Se hai quattro candidati e gli americani uno, perdi– rileva il diplomatico vaticano di lungo corso […]».

 

[…] Determinante appunto Timothy Dolan, il cardinale di New York, l'uomo del presidente americano Donald Trump in Vaticano.

 

Lui ha giocato un ruolo di primo piano, come era già stato al precedente conclave quando perfezionò la candidatura di Jorge Mario Bergoglio ma poi ne rimase deluso.

 

papa leone xiv a sorpresa al palazzo del sant uffizio 1

Dolan ha lavorato per ricucire le anime divise della chiesa americana. Gli anti trumpiani come Mc Elroy, Wolton Gregory e i super conservatori alla Di Nardo e lo stesso Dolan hanno capito che era arrivato il momento di giocare come una squadra. Al pontificio collegio nordamericano si sono fatti i veri giochi.

 

Dolan sicuro di sè twittava e dispensava i soliti sorrisi. Intanto contava i voti per Francis Prevost, un profilo perfettamente spendibile: statunitense di nascita ma missionario in Perù, solido in dottrina, curiale come ex prefetto della Congregazione per i vescovi, fluido in italiano, inglese ovviamente e spagnolo. […]

 

 

JD VANCE E DONALD TRUMP IN VATICANO FOTO CREATA CON L'AI

IL NUOVO PAPA LEONE XIV HA PASSATO ANNI A RITWITTARE LE CRITICHE ALLE POLITICHE DI TRUMP

Traduzione di un estratto dell'articolo di Steven Nelson and Diana Glebova per https://nypost.com/

 

Il neoeletto papa Leone XIV ha trascorso anni ad amplificare le critiche alle politiche del presidente Trump sui social media – con il primo leader americano della Chiesa cattolica che ha preso di mira in particolare la posizione intransigente del repubblicano sull’immigrazione.

 

Leone XIV, fino a giovedì noto come Robert Francis Prevost, 69 anni, ha condiviso o ritwittato le opinioni di colleghi utilizzando il suo account verificato @drprevost su X, precedentemente noto come Twitter.

 

timothy dolan

Il suo ultimo post su X prima di essere eletto dal Conclave nella Cappella Sistina è stato un retweet di un messaggio del commentatore cattolico di Filadelfia Rocco Palmo, che il 14 aprile ha criticato la collaborazione di Trump con il presidente di El Salvador Nayib Bukele in materia di deportazioni di migranti illegali.

 

“Poiché Trump & Bukele usano l’Oval Office per [emoji che ride] deportare illegalmente un residente USA… una volta anche lui salvadoregno senza documenti, l’attuale vescovo ausiliare di Washington Evelio Menjivar chiede: ‘Non vedete la sofferenza? La vostra coscienza non è turbata? Come potete restare in silenzio?’”, recita il tweet.

 

donald trump nayib bukele foto lapresse

Il 3 febbraio Prevost ha condiviso un link a un articolo del National Catholic Reporter intitolato “JD Vance ha torto: Gesù non ci chiede di classificare il nostro amore per gli altri”.

 

L’articolo contestava le dichiarazioni fatte dal vicepresidente di Trump durante un’intervista su Fox News il 29 gennaio, in cui affermava: “C’è un concetto cristiano secondo cui si ama prima la propria famiglia, poi il prossimo, poi la comunità, poi i concittadini, e solo dopo il resto del mondo. La sinistra radicale ha completamente invertito quest’ordine”.

 

ROBERT FRANCIS PREVOST - PAPA LEONE XIV - FOTO LAPRESSE

Prevost ha partecipato attivamente al dibattito politico statunitense anche durante il primo mandato di Trump — nel 2017 ha ritwittato un post di Palmo che diceva: “Chiamando i divieti sui rifugiati ‘un’ora buia della storia americana’, l’arcivescovo di Chicago Blase Cupich afferma ‘il mondo ci osserva mentre abbandoniamo il nostro impegno verso i valori americani’”.

 

Sempre nel gennaio 2017, il nuovo papa ha ritwittato un messaggio del gesuita James Martin, che scriveva: “Stiamo bandendo tutti i rifugiati siriani? Gli uomini, le donne e i bambini che più di tutti hanno bisogno d’aiuto? Che nazione immorale stiamo diventando. Gesù piange”.

 

robert francis prevost in peru

Nello stesso anno ha condiviso un messaggio che diceva: “Dicendo che la frase di Trump ‘bad hombres’ alimenta ‘razzismo e nativismo’, i vescovi della California lanciano un attacco preventivo contro l’abolizione del DACA”.

 

Il nuovo papa ha espresso la sua opinione anche su altri temi.

 

Nell’ottobre 2017, Prevost ha ritwittato un appello per un nuovo controllo delle armi negli Stati Uniti da parte del senatore Chris Murphy [...] dopo che un uomo armato aveva ucciso 60 persone a Las Vegas.

 

“Ai miei colleghi: la vostra codardia nell’agire non può essere lavata via con pensieri e preghiere. Nulla finirà se non facciamo qualcosa per fermarlo”, scriveva Murphy. [...]

 

robert francis prevost in peru

Il nuovo papa ha anche condiviso una varietà di messaggi che riflettono la posizione della Chiesa cattolica sulle politiche governative — tra cui l’opposizione all’aborto, alla pena di morte e all’eutanasia — e ha diffuso un post che condannava la “ideologia di genere” nelle scuole. [...]

L OSSERVATORE ROMANO - PRIMA PAGINA DELL EDIZIONE STRAORDINARIA PER L ELEZIONE DI PAPA LEONE XIV

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”