giorgia meloni vox spagna

“QUALE È LA VERA FACCIA DI GIORGIA MELONI?” – LA "DUCETTA"  PROVA A MOSTRARE IL VOLTO CONCILIANTE DA "DRAGHETTA", MA LE ISTITUZIONI E LE CANCELLERIE EUROPEE MINACCIANO RITORSIONI PER LE SUE POSIZIONI "ORBANIANE" - BASTERÀ CHE LA BCE ALZI UN SOPRACCIGLIO SUL NOSTRO DEBITO PUBBLICO E SUI TITOLI DI STATO PER FAR SCHIZZARE LO SPREAD E RENDERE INSOSTENIBILI I NOSTRI CONTI - MA LA LINEA "MELONIANA" INSTILLA UN DUBBIO: CHE I CONSERVATORI A GUIDA FRATELLI D'ITALIA (IL GRUPPO ALL'EUROPARLAMENTO È EGEMONIZZATO DALLA DELEGAZIONE ITALIANA) SUBISCANO UN'ATTRAZIONE FATALE DAI...

Estratto dell'articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 8

«Quale è la vera faccia di Giorgia Meloni?». Nei Palazzi europei, nella Commissione e nel Parlamento, ma anche in alcune delle più importanti cancellerie, inizia a serpeggiare con sospetto questo interrogativo. Dopo il comizio di domenica scorsa a Milano, infatti, i dubbi sull'europeismo di Fratelli d'Italia torna ad accompagnare le analisi sul prossimo voto italiano.

 

Quel «è finita la pacchia», infatti, desta perplessità. (...)

URSULA VON DER LEYEN

 

il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 3

 

 Il discorso cambierebbe rapidamente. E le parole di domenica scorsa hanno fatto accendere una prima lampadina. Un allarme che sta rimettendo in discussione quella specie di "tregua implicita" siglata dopo la caduta del governo Draghi. Anche perché, come ha dimostrato il vicepresidente della Commissione, l'olandese Frans Timmermans, con l'intervista rilasciata a Repubblica giovedì scorso, la valutazione istintiva dei vertici Ue non è certa positiva.

 

E non può essere una caso che ieri, a 24 ore dal comizio "stile Vox" di Meloni, il commissario italiano agli Affari economici, Paolo Gentiloni, abbia sottolineato con energia: «L'efficace attuazione del Recovery fund e del Pnrr è fondamentale per rafforzare la nostra resilienza ed evitare divergenze all'interno dell'Ue». «Il Recovery fund - ha aggiunto in audizione a Strasburgo - rimane un esercizio di apprendimento per le amministrazioni nazionali ed europee».

 

il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 5

Le perplessità, dunque, restano una costante. E ogni frase fuori posto rispolvera la paura che le idee di FdI siano state solo edulcorate per vincere la prossima tornata elettorale.

 

Ma si fa largo una ulteriore riflessione. I Popolari hanno sostanzialmente stretto un'alleanza con i Conservatori, di cui la Meloni è presidente, a Bruxelles. Il Ppe utilizza il gruppo di destra per limitare i socialisti e mantenere le posizioni di potere nelle strutture dell'Unione. Ma la linea "meloniana" instilla un dubbio: che i Conservatori a guida FdI (il gruppo all'Europarlamento è sostanzialmente egemonizzato dalla delegazione italiana) subiscano un'attrazione fatale dai Tories inglesi. Atlantisti ma antieuropeisti, dentro la Nato ma fuori dall'Ue.

 

 

giorgia meloni al comizio di vox in spagna

 

(...)

Ma l'eventuale nuovo governo di centrodestra dovrà ricordarsi che se davvero assumerà una postura incompatibile con le regole europee spacciandola con «la fine della pacchia», allora la linea di credito appena aperta sarà immediatamente chiusa. E basterà lanciare un occhio verso Francoforte per capirne le conseguenze. Basterà che la Bce alzi un sopracciglio sul nostro debito pubblico e sui nostri titoli di Stato per far schizzare lo spread e rendere insostenibili i nostri conti. E la crisi energetica, insieme al picco inflazionistico, sta rendendo più complicato tenere sotto controllo l'economia del nostro Paese. Forse, allora, hanno ragione alcuni dei consiglieri di Meloni: da qui al 25 settembre, è meglio restare in silenzio. Ogni parola può diventare una trappola.

g7 in germania ursula von der leyengiorgia meloni al comizio di vox in spagna. giorgia meloni al comizio di vox in spagna

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?