pete e chasten buttigieg

DOPO SOLI 4 GIORNI, ARRIVANO I RISULTATI (CONTESTATISSIMI) DELL'IOWA: BUTTIGIEG VINCE DI UN SOFFIO (26,2 VS 26,1%) SU SANDERS, CHE IN REALTÀ SI ERA GIÀ DICHIARATO VINCITORE IN VIRTÙ DEL MAGGIOR NUMERO DI VOTI ''POPOLARI'' - IL SINDACO 37ENNE È IN VOLATA VERSO IL NEW HAMPSHIRE, CON LA BASE RINGALLUZZITA E BIDEN TRAMORTITO. I PROBLEMI ARRIVERANNO CON LA SOUTH CAROLINA, DOVE ''MAYOR PETE'' NON VA FORTE CON LE MINORANZE, E IL SUPER TUESDAY, QUANDO TROVERÀ BLOOMBERG A ROSICCHIARE VOTI

  1. USA 2020: RISULTATI IOWA, BUTTIGIEG VINCE DI UN SOFFIO

buttigieg

 (ANSA) - L'ex sindaco di South Bend Pete Buttigieg mantiene un lievissimo vantaggio sul senatore Bernie Sanders col 100% dei voti scrutinati dopo i caucus in Iowa, prima tappa delle primarie dem per la corsa alla Casa Bianca: 26,2% contro 26,1%. La senatrice Elizabeth Warren arriva terza col 18%, seguita dall'ex vice presidente Joe Biden col 15,8%. Quinta la senatrice Amy Klobuchar col 12,3%. Ieri Sanders si era dichiarato vittorioso in virtù del voto popolare.

 

sanders

Dopo che il partito democratico dell'Iowa ha reso noto i risultati definitivi, i candidati hanno tempo sino alle 12 locali (le 19 in Italia) di oggi per chiedere il riconteggio.

 

  1. USA 2020: BUTTIGIEG, VITTORIA IOWA NOTIZIA FANTASTICA

 (ANSA) - "E' una notizia fantastica": così l'ex sindaco di South Bend Pete Buttigieg ha commentato a caldo sulla Cnn la sua vittoria di un soffio su Bernie Sanders nei caucus dell'Iowa. "Prima di tutto, voglio dire, anche il senatore Sanders ha avuto chiaramente una grande notte e mi congratulo con lui e con i suoi sostenitori", ha aggiunto.

joe biden bernie sanders

 

  1. USA 2020: TRUMP, DEM DOVREBBERO ACCUSARE RUSSIA PER IOWA

 (ANSA) - "Penso che dovrebbero incolpare la Russia, la Russia, la Russia di nuovo! Se non sono in grado di contare in modo appropriato, come gestiranno la sanita' Usa?": Donald Trump continua a deridere sarcasticamente i dem su Twitter per la debacle organizzativa nei caucus in Iowa, tra ritardi e riconteggi.

 

 

  1. VOLATA DELL'OUTSIDER BUTTIGIEG "CONQUISTERÒ LA CASA BIANCA CON LA RIVOLUZIONE MODERATA"

Paolo Mastrolilli per ''La Stampa''

 

buttigieg bacia il marito

«Abbiamo vinto perché siamo riusciti a costruire una coalizione che attira consensi in tutto lo spettro della politica americana, democratici e indipendenti, ma anche repubblicani stanchi dell' amministrazione Trump. Lo abbiamo fatto usando un approccio che include appartenenza, coraggio e azione, avviando un processo per il cambiamento concreto e realistico del Paese. Con questa rivoluzione moderata possiamo vincere non solo le primarie, ma anche la Casa Bianca».

 

Sono le otto e un quarto della sera, quando Pete Buttigieg comincia a fare il suo «debrief» dei caucus in Iowa. Siamo stati invitati a partecipare a questa conference call in cui l' astro nascente dei democratici, la Senior adviser Jess O' Connell e la vice manager della campagna Hari Sevugan, fanno il punto con gli attivisti per spiegare la strategia con cui contano di vincere in New Hampshire martedì. In Iowa il pasticcio dei caucus non accenna a risolversi. Il capo del comitato nazionale democratico, Tom Perez, ha chiesto ai funzionari del partito in Iowa di «cominciare immediatamente un riconteggio».

 

PRONUNCIA DI BUTTIGIEG

Per giungere finalmente all' esito definitivo. Intanto O' Connell avverte che il vantaggio su Sanders si sta assottigliando: «La conta importante su cui dobbiamo concentrarci è quella dei delegati, perché da loro dipenderà la nomination. Comunque vada a finire, però, non sarà possibile negare che ai caucus è successo un fatto storico».

 

A quel punto la parola passa a Buttigieg, che comincia ringraziando i collaboratori più stretti e gli attivisti, che hanno permesso all' ex sindaco trentenne della quarta città dell' Indiana di diventare una potenza nella corsa alla Casa Bianca: «Questo progetto era cominciato un anno fa come un esperimento, con un comitato esplorativo. Eravamo in tutto quattro persone, senza contatti per raccogliere finanziamenti paragonabili a quelli dei grandi favoriti.

il fumetto su bernie sanders

 

Ora abbiamo circa settecentomila sostenitori, che ci aiutano nei modi più vari. Ciò dovrebbe aiutarvi a capire la grandezza del movimento che siamo riusciti a costruire insieme». Subito dopo Pete spiega la chiave del successo, parlando con franchezza ai collaboratori che lo hanno aiutato a rubare elettori a Biden, Sanders e anche Trump: «Un evento storico come quello appena accaduto in Iowa può avvenire solo se riesci ad unire il vecchio e il nuovo della politica. Abbiamo scioccato il Paese, creando una coalizione che nessuno pensava fosse possibile mettere insieme.

 

Ma si può fare, quando parli a tutti gli elettori: i democratici tradizionali, quelli che lunedì scorso hanno partecipato ad un caucus per la prima volta nella loro vita, gli indipendenti moderati, e anche i repubblicani stanchi di come funziona Washington e degli eccessi dell' amministrazione Trump. Siamo stati capaci di raggiungere questo risultato perché abbiamo usato un approccio basato sull' appartenenza che lascia aperta la porta a tutti, ma anche sul coraggio e l' azione. Abbiamo dimostrato alla gente che un cambiamento profondo è possibile, seguendo però la strada del realismo, della concretezza e della moderazione».

 

Quindi Buttigieg allunga lo sguardo alle prossime primarie, e oltre: «Tutti ora si affannano a cercare il candidato giusto per battere Trump. Ma ogni volta che i democratici hanno vinto la Casa Bianca, senza eccezioni negli ultimi 50 anni, lo hanno fatto nominando una persona nuova sulla scena, che ha aperto la porta ad una nuova generazione di leader. Quando sento dire che questo non è il momento di correre rischi, sono assolutamente d' accordo. E il rischio più grande che potremmo correre è affrontare la sfida eccezionale posta da Trump con un vecchio schema del passato.

Cambiare sarà essenziale, per vincere le elezioni a novembre e poi per governare».

 

cardi b con bernie sanders

Dopo questo ragionamento, che in sostanza lo assimila ad Obama, Bill Clinton, Carter e forse anche Kennedy, Pete passa alla strategia per costruire sulla sorpresa dell' Iowa: «Ora dobbiamo dimostrare nel New Hampshire che il nostro momentum continua. La vittoria nei caucus ci ha messo in una buona posizione di partenza, con molta energia sul terreno, però il successo è tutt' altro che sicuro. Restiamo gli underdog, gli sfavoriti, e abbiamo bisogno dell' aiuto di chiunque pensi sia arrivato il momento di voltare pagina nella politica americana». Sanders ha appena annunciato la raccolta record di 25 milioni di dollari di finanziamenti, e Buttigieg lo ha notato: «Gli avversari ci superano ancora in termini di risorse, perciò abbiamo bisogno di un' impennata nei finanziamenti per arrivare al traguardo.

 

La campagna sta discutendo ora come distribuire le risorse tra New Hampshire, Nevada, South Carolina e Super Tuesday, dovete aiutarci ad averne abbastanza. Chi non può contribuire con i soldi, ci aiuti sul terreno». Sono quasi le nove di sera, e la chiamata si conclude con un appello: «Questa è la battaglia della nostra vita. L' amministrazione Trump non si fermerà davanti a nulla, incluse le interferenze straniere, pur di conservare il potere. Possiamo batterla, ma non con le mani legate dietro la schiena. Dovremo lottare con tutte le nostre forze».

 

 

 

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...