giorgia meloni e papa francesco agli stati generali della natalita natalita' bergoglio

L'ITALIA PIANGE LA MORTE DI PAPA FRANCESCO E AL GOVERNO FIUTANO UN’OPPORTUNITÀ: SFRUTTARE L'ADDIO A BERGOGLIO, CON CINQUE GIORNI DI LUTTO NAZIONALE (DAL 22 AL 26 APRILE), PER ANNACQUARE GLI 80 ANNI DELLA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO – I CINQUE GIORNI PROCLAMATI PER FRANCESCO SONO UN RECORD: PER GIOVANNI PAOLO II CE NE FURONO SOLO TRE (PER "L'EMERITO" RATZINGER NEANCHE UNO) – IL CLAMOROSO AUTOGOL DELL’EX MISSINO MUSUMECI CHE HA INVOCATO UNA “SOBRIETÀ" PER LE CELEBRAZIONI DEL 25 APRILE: MA CHE VUOL DIRE? E CHI DECIDE COSA SIA "SOBRIO"? SARÀ PROIBITO SVENTOLARE BANDIERE ED ESPORRE STRISCIONI? ANDRA' SILENZIATO CHI CANTA "BELLA CIAO"?

1 - MATTARELLA CONFERMA LA PRESENZA A GENOVA PER L’ANNIVERSARIO

Estratto dell’articolo di Marzio Breda per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni - papa francesco al g7

Ma si può celebrare la Festa della Liberazione in coincidenza con un lutto nazionale? E, si badi, non una festa qualsiasi, visto che stavolta cade l’ottantesimo anniversario della resa dei nazifascisti e del ritorno della libertà grazie alla lotta della Resistenza al fianco degli eserciti alleati.

 

La domanda è rimasta sospesa per un po’, ieri, nei palazzi della politica e non solo, mentre il Consiglio dei ministri decretava cinque giorni di cordoglio pubblico in memoria di papa Francesco. Una decisione che si traduce in bandiere a mezz’asta, eventi ufficiali del governo annullati o ridotti, come pure le manifestazioni sportive e culturali. E il 25 Aprile sarà cancellato? No, lo si consente.

 

nello musumeci

Purché sia onorato «in modo sobrio», ha chiarito Nello Musumeci, ministro della Protezione civile […].

 

Una risposta che ha spiazzato una parte non certo irrilevante del Parlamento e sollevato recriminazioni rimbalzate fino al Quirinale. Le più acuminate e maliziose suggerivano che l’esecutivo avesse pianificato un lutto così insolitamente lungo — da concludersi sabato 26 — per desertificare e depotenziare una ricorrenza laica nella quale una parte della destra non ha mai voluto riconoscersi, attaccando chiunque la rispetti e la commemori.

 

LA PAPESSA GIORGIA - VIGNETTA BY KRANCIC

E qui vale la pena di segnalare qualche precedente, riferito ai Pontefici: per Paolo VI il lutto nazionale fu di un giorno, per Giovanni Paolo I lo stesso, per Giovanni Paolo II tre giorni, per Benedetto XVI nulla. Non basta. Perché alcuni si sono posti una serie di dubbi interpretativi sul concetto di «sobrietà». Per esempio, i cortei si potranno fare? Sarà proibito sventolare bandiere ed esporre striscioni? E andranno silenziati i cori di Bella ciao ?

 

Non sembrano domande oziose o congetture troppo esagerate, se si considera come hanno reagito le opposizioni e l’Associazione partigiani, che hanno confermato di voler essere comunque in piazza, quasi sottintendendo la propria capacità di autodisciplinarsi.

 

giorgia meloni e sergio mattarella ricevono la comunione ai funerali di ratzinger

[…] Sergio Mattarella ha risolto il problema senza cambiare calendario. A parte il rinvio al 30 aprile dell’udienza — prevista per oggi — con le associazioni combattentistiche, venerdì sarà a Genova, per un discorso che ha scritto da tempo.

 

Con un’unica variazione di programma: ci andrà al mattino, in modo da essere di ritorno nel pomeriggio a Roma, dove per le esequie del Pontefice giungeranno parecchi capi di Stato che potrebbero chiedergli un incontro. Una maniera per spegnere polemiche inutili.

 

Del resto, cose analoghe Mattarella le ha viste e vissute in stagioni non troppo remote. Come quando negli anni Ottanta il Parlamento dichiarò «soppressa» la Festa della Repubblica «per ragioni di risparmio». […]Abbiamo dovuto attendere Ciampi per vederla ripristinata.

 

papa francesco con giorgia meloni al g7 di borgo egnazia

2 - L’OPPOSIZIONE “LA DESTRA È ALLERGICA ALL’ANTIFASCISMO” CONFERMATI TUTTI I CORTEI

Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2025/04/23/news/25_aprile_lutto_cortei_polemica_opposizione-424143342/

 

Che la festa di Liberazione dal nazifascismo non sia una ricorrenza cara alla destra, è noto anche ai bambini. Tant’è che Giorgia Meloni, pur di sfuggire alle celebrazioni, proprio la mattina del 25 aprile sarebbe dovuta volare in Uzbekistan: una visita di Stato che le avrebbe permesso di sottrarsi — assente giustificata — alle polemiche che la inseguono ogni anno.

 

A maggior ragione stavolta, nell’ 80esimo della vittoria della Resistenza sugli occupanti tedeschi che sancì la fine della guerra. La morte del Papa le ha fatto annullare tutto.

 

FUNERALE JOSEPH RATZINGER

Senza tuttavia riuscire nell’intento, tradito dalle dichiarazioni di uno dei suoi ministri più ortodossi, di scoraggiare le manifestazioni in programma per dopodomani: «Tutte le cerimonie sono consentite naturalmente », concede l’ex missino Nello Musumeci al termine del Cdm che ha deliberato 5 giorni di lutto nazionale, «tenuto conto del contesto e quindi — la chiosa urticante — con la sobrietà che la circostanza impone».

 

Una formula che ha subito provocato la reazione delle opposizioni — «parole assurde, strampalate, offensive» — e riacceso lo scontro politico […]

 

giorgia meloni in posa all altare della patria 25 aprile 2024

«Musumeci ha perso un’occasione per tacere: il 25 aprile non è una festa in discoteca o un happy hour», attacca il verde Angelo Bonelli. «C’è poco da fare, è più forte di loro: l’allergia alla liberazione dal fascismo e dal nazismo traspare da chi in questo momento occupa Palazzo Chigi», rincara Nicola Fratoianni, co-leader di Avs: «Voler sminuire il valore di ciò che rappresenta quel giorno, utilizzando peraltro la scomparsa di una straordinaria personalità come papa Francesco, non può passare sotto silenzio».

 

Ironico il segretario di +Europa Riccardo Magi: « […] Forse Musumeci è abituato alla sobrietà di Salvini, che fino a ieri indossava magliette anti-Bergoglio con scritto “Il mio Papa è Benedetto”, nostalgiche di Ratzinger ».

25 APRILE BY GIANNELLI

 

Fatto sta che pure l’Anpi, infastidita per il consiglio non richiesto, ha confermato tutte le iniziative in calendario, precisando che «si svolgeranno ovviamente in piena civiltà, senso di responsabilità e nel dovuto rispetto della giornata di lutto». E così accadrà nelle principali città chiamate, come da tradizione, a festeggiare la Liberazione.  […]

bergoglio funerali di ratzinger nello musumeciGIOVANNI BATTISTA RE - FUNERALI RATZINGER GIORGIA MELONI E PAPA FRANCESCO - MEME BY OSHO papa francesco nella mini car con giorgia meloni al g7 di borgo egnazia GIORGIA MELONI PAPO - BY ROLLI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…