parigi , caccia ai terroristi

1. È CACCIA IN TUTTA EUROPA ALL'OTTAVO TERRORISTA CHE HA PRESO PARTE ALLA STRAGE DI PARIGI. ABDELSLAM SALAH, NATO A BRUXELLES È SFUGGITO A UN CONTROLLO ALLA FRONTIERA 2. TRA I TERRORISTI, UN 29ENNE FRANCESE DI ORIGINI ALGERINE E DUE FRANCESI CHE VIVEVANO A BRUXELLES, BELGIO. UNO SI È FATTO ESPLODERE ALLO STADE DE FRANCE, L'ALTRO IN UN BAR

VIDEO

Valentina Santarpia e Marta Serafini per Corriere.it

 

È caccia in tutta Europa all'ottavo terrorista che ha preso parte agli attentati di Parigi. La Polizia francese ha diffuso via Twitter una sua foto segnaletica. L'uomo si chiama Abdelslam Salah, nato il 15 settembre 1989 a Bruxelles, in Belgio. E' alto un metro 75 e ha gli occhi marroni.

Salah Abdeslam, une dei fratelli coinvolto nelle stragi di parigi Salah Abdeslam, une dei fratelli coinvolto nelle stragi di parigi

 

La Afp parla, riportando fonti di sicurezza francesi, di tre fratelli. Uno dei tre è morto negli attacchi, in particolare nell'attentato al ristorante di Boulevard Voltaire. Uno è stato arrestato dalla polizia belga e poi rilasciato, e un terzo è in fuga. E sarebbe su questo uomo, Abdelslam Salah, che si starebbero concentrando dunque le ricerche.

 

Un team investigativo franco-belga è stato istituito per indagare sui legami tra Bruxelles e Parigi. Il tutto mentre momenti di panico si sono verificato place de la Republique dove un gruppo di persone ha iniziato a correre fuggendo dalla zona. Si è trattato, per fortuna di un falso allarme, causato da petardi.

 

STRAGE DI PARIGISTRAGE DI PARIGI

Con il passare delle ore dopo gli attentati, iniziano a delinearsi anche gli identikit dei kamikaze che hanno terrorizzato la Francia venerdì sera: tra loro ci sono un 29enne francese di origini algerine e due francesi residenti in Belgio. Gli altri due sono francesi che vivevano in Belgio, avevano 20 e 31 anni. Uno si è fatto esplodere allo Stade de France, l'altro in un bar nell'11esimo arrondissementI terroristi che hanno compiuto gli attacchi a Parigi hanno operato in modo coordinato divisi in tre gruppi, ha spiegato il procuratore di Parigi, François Molins.

 

Ahmed Almuhamed - caccia al terrorista a parigi Ahmed Almuhamed - caccia al terrorista a parigi

Le auto utilizzate negli attacchi sono state due: una Seat nera e una Polo nera, quest’ultima utilizzata dai terroristi per arrivare al Bataclan. E nel frattempo si fa la conta dei morti, dei dispersi: Tre delle persone ferite negli attacchi terroristi a Parigi sono morte. Il numero delle vittime sale così a 132. Mentre sono 103 finora i corpi identificati tra le vittime delle stragi di Parigi, ha detto il premier francese Manuel Valls, quindi ci sono ancora tra i 20 e i 30 corpi a cui dare un nome.

 

Le due auto ritrovate

un terrorista suicida a parigi un terrorista suicida a parigi

Con il passare delle ore dopo gli attentati, iniziano a delinearsi anche gli identikit dei kamikaze che hanno terrorizzato la Francia venerdì sera: tra loro ci sono un 29enne francese di origini algerine e due francesi residenti in Belgio. Gli altri due sono francesi che vivevano in Belgio, avevano 20 e 31 anni. Uno si è fatto esplodere allo Stade de France, l'altro in un bar nell'11esimo arrondissementI terroristi che hanno compiuto gli attacchi a Parigi hanno operato in modo coordinato divisi in tre gruppi, ha spiegato il procuratore di Parigi, François Molins.

 

STRAGE DI PARIGI, SOCCORSI A UN FERITO 63STRAGE DI PARIGI, SOCCORSI A UN FERITO 63

Le auto utilizzate negli attacchi sono state due: una Seat nera e una Polo nera, quest’ultima utilizzata dai terroristi per arrivare al Bataclan. E nel frattempo si fa la conta dei morti, dei dispersi: Tre delle persone ferite negli attacchi terroristi a Parigi sono morte. Il numero delle vittime sale così a 132. Mentre sono 103 finora i corpi identificati tra le vittime delle stragi di Parigi, ha detto il premier francese Manuel Valls, quindi ci sono ancora tra i 20 e i 30 corpi a cui dare un nome.

 

La pista belga

VALERIA SOLESIN - STRAGE DI PARIGIVALERIA SOLESIN - STRAGE DI PARIGI

Ed è intorno alla seconda automobile, una Polo che ruota l’indagine aperta in Belgio, dove sono state arrestate già sette persone, di cui almeno tre a Molenbeek, quartiere poverissimo di Bruxelles e ad alta densità di immigrati. E due attentatori provenivano proprio dal Belgio, abitavano rispettivamente a Bruxelles e Molenbeek-Saint-Jean. E’ stata ritrovata invece domenica mattina a Montreuil, a Seine-Saint-Denis, la seconda auto abbandonata dai terroristi, una Seat Leon nera: all’interno sono state trovati tre kalashnikov, cinque caricatori pieni e 11 vuoti, e impronte digitali.

HOLLANDE ALLO STADIO DURANTE ATTENTATI HOLLANDE ALLO STADIO DURANTE ATTENTATI

 

Il ritrovamento della seconda auto «rafforza l’ipotesi» che uno o più membri del gruppo di fuoco si siano dati alla fuga dopo la strage. La Seat nera, a differenza della Polo nera usata dai 3 terroristi che hanno massacrato 89 persone al Bataclan per poi farsi saltare in aria, sarebbe stata usata da un terzo gruppo di fuoco. Questi, armati di kalashnikov, hanno aperto il fuoco alle 21,30 contro il café Bonne Biere a Rue Fontaine e solo pochi minuti dopo a Rue de Charonne contro il Belle Equipe, per poi darsi alla fuga lasciandosi alle spalle 39 morti.

BataclanBataclan

 

I terroristi del Bataclan

Al Bataclan hanno agito tre terroristi, che hanno fatto irruzione all’interno della sala da concerti e hanno iniziato a sparare, prendendo alcuni ostaggi ed evocando Siria e Iraq. Due di loro si sono fatti esplodere - e quindi sono morti senza il coinvolgimento delle forze dell’ordine - e un altro è morto ucciso dalla polizia nel blitz lanciato dalle forze di sicurezza intorno a mezzanotte per liberare gli ostaggi.

 

bataclanbataclanuomo arrestato al Bataclnuomo arrestato al Batacln

Uno dei kamikaze è stato identificato come un 29enne francese nato a Courcouronnes, Essonne, di origini algerine: si tratta di Ismael Omar Mostefai, e, come riporta la Cnn, viveva a Chartres fino al 2012. Nato il 21 novembre 1985 alla periferia di Parigi, aveva 8 condanne per reati non gravi tra il 2004 e il 2010 ma non era mai stato incarcerato.

 

Secondo quanto riferisce Le Monde, aveva soggiornato in Siria per diversi mesi durante l’inverno del 2013-2014: c’è traccia del suo passaggio in Turchia nell’autunno del 2013, poi è stato avvistato dai servizi segreti di nuovo a Chartre nella primavera del 2014, osservando un piccolo gruppo di salafiti a Chartres.

 

feriti davanti al Bataclanferiti davanti al Bataclan

Sempre secondo Le Monde, che cita un marocchino residente in Belgio, era un islamista radicale e sarebbe andato diverse volte a Eure-et—loire per fare proselitismo. Su Mostefai la Direzione generale per la sicurezza interna (Direction générale de la sécurité intérieure) aveva una scheda di tipo S per radicalismo, cioè di persona sospettata, nel 2010: era schedato come integralista ma non monitorato.

 

DISPERSI ATTENTATI PARIGIDISPERSI ATTENTATI PARIGI

È stato possibile compiere l’identificazione grazie alle impronte digitali prese da un dito, l’unica parte rimasta intatta dopo l’esplosione. Gli inquirenti francesi hanno perquisito le case dei suoi parenti a Romilly-sur-Seine, a est della capitale francese, e a Bondoufle (Essonne) e hanno arrestato sei membri della sua famiglia, tra cui il padre e il fratello 34enne. I sei si trovano sotto custodia nel quartier generale dell’antiterrorismo francese a Levallois-Perret, nella citta urbana di Parigi, a nord-est del Bois de Boologne: sono stati interrogati per verificare se fossero a conoscenza delle attività del loro familiare. Potranno essere trattenuti sino a 96 ore prima di essere eventualmente portati davanti a un giudice.

 

La trattativa con i terroristi

DISPERSI ATTENTATI PARIGIDISPERSI ATTENTATI PARIGI

Emergono dettagli inquietanti sulla trattativa tra attentatori al Bataclan: secondo Le Parisien, uno degli attentatori della sala concerti aveva chiesto alla polizia di negoziare al telefono, quando si era visto circondato dagli agenti che avevano preso d’assalto l’edificio. «Il terrorista voleva negoziare, voleva guadagnare tempo», ha dichiarato uno dei poliziotti che venerdì hanno partecipato all’operazione. Le forze dell’ordine lo hanno incontrato al piano superiore della sala concerti, dove a terra c’erano decine di cartucce e caricatori, oltre a fucili d’assalto abbandonati. «Quando siamo saliti c’erano corpi da tutte le parti sulle scale. Una vera carneficina, non avevo mai visto nulla del genere prima», ha dichiarato uno degli agenti, chiedendo l’anonimato.

 

Cesar Lardon, sopravvissuto al Bataclan, e le sue scarpe macchiate di sangue  Cesar Lardon, sopravvissuto al Bataclan, e le sue scarpe macchiate di sangue

I kamikaze dello stadio e il mistero del passaporto

Le indagini attorno agli attentatori dello stadio invece partono dal passaporto trovato nella zona dello Stade de France accanto al corpo di un kamikaze. Secondo l’ambasciatore d’Egitto in Francia, Ihab Badawi, citato da al Ahram, «il passaporto è di Waleed Abdel-Razzak» ferito nell’attentato. Secondo fonti del governo greco, invece, anche un secondo uomo sospettato di essere stato fra gli attentatori a Parigi che sarebbe entrato attraverso la Grecia. O, meglio, a quest'uomo apparterebbe il passaporto ritrovato nello stadio.

 

VALERIA SOLESIN BATACLANVALERIA SOLESIN BATACLANBATACLANBATACLANBATACLANBATACLANINTERNO BATACLANINTERNO BATACLANBATACLANBATACLANbataclanbataclanBATACLANBATACLANBATACLANBATACLANINTERNO BATACLANINTERNO BATACLANBATACLANBATACLANBATACLANBATACLANMacchie di sangue vicina all'uscita secondaria del Bataclan Macchie di sangue vicina all'uscita secondaria del Bataclan

 

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...