
“E’ UNA DERIVA AUTORITARIA” – TENSIONE ALLE STELLE A LOS ANGELES, IL GOVERNATORE DELLA CALIFORNIA, IL DEMOCRATICO GAVIN NEWSOM, INSORGE DOPO L’ARRIVO DI 700 MARINES A LOS ANGELES, MANDATI DA TRUMP A REPRIMERE LE PROTESTE PRO-MIGRANTI. LA CASA BIANCA: “NON LASCEREMO CHE LA LEGGE DELLA STRADA PREVALGA” – IL PRESIDENTE USA EVOCA TEORIE COMPLOTTISTE, SOSTENENDO CHE I MANIFESTANTI “SONO CRIMINALI PAGATI”, STESSA ACCUSA LANCIATA NEL 2020 IN MEZZO ALLE PROTESTE DI BLACK LIVES MATTER, E DEFINISCE NEWSOM “INCOMPETENTE”. IL GOVERNATORE, CHE PUNTA A ESSERE IL FRONTRUNNER DEI DEMOCRATICI NEL 2028, SI ERGE A LEADER: “LA NOSTRA DEMOCRAZIA È SOTTO ATTACCO” - DILAGA LA PROTESTA IN TUTTO IL PAESE, PRIMA NOTTE DI COPRIFUOCO A LOS ANGELES. DUECENTO ARRESTI, MA UNO SOLO PER ATTI VIOLENTI - VIDEO
Massimo Basile per repubblica.it - Estratti
I marines potranno fermare ma non arrestare, e useranno pallottole non letali. Ma intanto l’annunciato arrivo a Los Angeles di settecento soldati del corpo più famoso dell’esercito americano ha alzato il livello di tensione e spinto il governatore della California Gavin Newsom a parlare di svolta autoritaria.
E la Casa Bianca ha risposto così: «Il presidente non lascerà che la legge della strada prevalga».
Dall’inizio delle proteste contro i raid anti-immigrati, il 6 giugno, sono stati arrestati a Los Angeles più di trecento migranti illegali. Lo scontro si è allargato al resto del Paese: 86 arresti a New York e 17 a Chicago, manifestazioni in almeno venticinque città tra cui Las Vegas, Santa Ana, Milwaukee, Washington e Seattle.
Il sindaco di Chicago, Brandon Johnson, ha chiamato Trump «autoritario» e «tiranno che mostra totale disprezzo per la Costituzione». Il capo del Pentagono, Pete Hegseth ha minacciato a sua volta l’invio della Guardia nazionale in altre città, mentre il governatore del Texas, il repubblicano Greg Abbott, l’ha fatto, mandando i riservisti ad Austin, teatro di scontri, senza avvertire il sindaco.
Tuttavia l’arrivo a Los Angeles dei marines è stato, per ora, meno epico di quanto il capo del Pentagono avrebbe voluto (...)
Nel frattempo Donald Trump ha evocato teorie complottiste, sostenendo che i manifestanti «sono criminali pagati», stessa accusa lanciata nel 2020 in mezzo alle proteste di Black Lives Matter, e ha definito il governatore della California «incompetente». Lo scontro sta giovando alla popolarità di Newsom, che sui social viene presentato come il nuovo Superman, paladino dei governatori democratici che in questi giorni lo hanno chiamato per chiedere come comportarsi in caso di arrivo della Guardia nazionale.
Newson, che punta alle presidenziali del 2028, ha accettato la nuova vetrina nazionale e, in un discorso agli americani durato otto minuti, ha accusato il presidente di «distruggere lo Stato di diritto» e di voler guidare il Paese verso un regime autoritario. Newsom ha condannato l’impiego della Guardia nazionale e dei marines e avvertito: «Questo succederà presto anche in altri Stati. La democrazia è sotto attacco davanti ai nostri occhi. Ecco cosa è l’autoritarismo, mascherato dal linguaggio della legge e dell’ordine». «Stanno usando – ha aggiunto – il nostro stesso esercito contro il nostro stesso popolo».
Il Congresso, ha attaccato, «è sparito», mentre lo Speaker della Camera Mike Johnson ha «abdicato completamente alle sue responsabilità». «Se alcuni di noi – ha ricordato – possono venire portati via dalla strada senza mandato, solo in base a sospetti, o al colore della pelle, allora nessuno di noi è al sicuro». «So che molti di voi – ha concluso – stanno vivendo questo momento con paura, ma siete voi l’antidoto. Quello che Donald Trump vuole di più è il vostro silenzio. Non cedete».
PRIMA NOTTE DI COPRIFUOCO
Paolo Mastrolilli per repubblica.it - Estratti
La notte più lunga di Los Angeles, o almeno quella che così era stata presentata da chi vuole alimentare il mito dell’invasione in corso negli Stati Uniti, comincia poco prima dell’imbrunire. Ci sono anche i reparti a cavallo della polizia, che avverte: i nostri animali sono addestrati per sopportare eventuali abusi, e continueranno a caricare nella direzione indicata da chi li monta. In altre parole, levatevi di mezzo quando si avvicinano, perché non saranno gentili.
proteste negli usa contro la politica migratoria di trump 3
La tensione sale soprattutto davanti al Mall di Los Angeles, che fronteggia l’edificio federale dove è stata schierata a difesa la Guardia nazionale. Quasi negli stessi minuti il governatore della California Gavin Newsom si rivolge ai suoi concittadini, con un discorso che accusa Trump di voler creare un regime autoritario. Qualche grido si solleva dalla folla, alcuni col volto coperto da maschere nere, e gli agenti arrestano chi si rifiuta di sgomberare. Non scoppiano però gli scontri che forse qualcuno si augurava, e verso la mezzanotte nelle strade ci sono quasi solo i poliziotti. Una ragazza che abita nella zona racconta: «Stavo uscendo per portare il cane a fare i bisogni e mi hanno fermata. Ho spiegato che non potevo farne a meno, e quindi mi hanno accompagnata al giardino e riportata indietro».
migranti deportati a guantanamo
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Da venerdì, secondo la Casa Bianca, l’Ice ha arrestato 330 immigrati illegali, di cui 113 avevano imprecisati precedenti penali. Neppure questo è bello, ma possiamo definirla l’invasione di Los Angeles, a fronte di una popolazione di 4 milioni di abitanti? E per fermarla è necessario mobilitare 700 Marines? Militari, peraltro, senza il potere di fare arresti - come ha chiarito il generale Gregory Guillot - per ora stazionati nella Naval Weapons Station di Seal Beach, Orange County, o nelle caserme di Los Alamitos e le armerie della Guardia nazionale.
La vera dinamica emerge sempre più chiara. Trump promette la più grande deportazione nella storia americana, ma deporta meno illegali lui di Obama e Biden. Perciò si arrabbia e ordina ai suoi di accelerare i raid, facendoli notare. L’Ice lancia un po’ di retate a Los Angeles, obiettivo perfetto in quanto città liberal, arrestando anche immigrati legali o in fase di regolarizzazione.
La comunità reagisce con un po’ di proteste, alcune violente. Trump, preoccupato per la lite con Elon Musk e soprattutto per lo stallo della sua legge finanziaria, decide di sfruttare l’occasione, gonfiandola con l’invio dei soldati. In realtà fanno la guardia al bidone, ma servono a distrarre il Paese e riportare l’attenzione su un tema suo.
La sindaca Bass però è sotto pressione e deve effettivamente fermare i violenti, se non vuole offrire scuse a Trump per alimentare e giustificare la sua narrativa. Perciò dichiara il coprifuoco, su un paio di chilometri quadrati. E questa sera si ripete.
gavin newsom
proteste contro la politica migratoria di trump a los angeles 4
donald trump
proteste contro la politica migratoria di trump a los angeles 3
proteste contro la politica migratoria di trump a los angeles 2
marines pronti per andare a los angeles
proteste contro la politica migratoria di trump a los angeles 1
gavin newsom