
È IL GIORNO DELLA VERITÀ: TRUMP SI FARÀ ABBINDOLARE ANCORA DA PUTIN, E ABBANDONERÀ L’UCRAINA AL SUO DESTINO? IL TYCOON È PARTITO PER L’ALASKA, DOVE STASERA INCONTRERÀ “MAD VLAD”: NELLA DELEGAZIONE AMERICANA ANCHE IL SEGRETARIO DI STATO, MARCO RUBIO, QUELLO AL COMMERCIO, LUTNICK E QUELLO AL TESORO, BESSENT, OLTRE AL CAPO DELLA CIA – “LA POSTA IN GIOCO È ALTA”, SCRIVE IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO SUI SOCIAL…
TRUMP PRIMA DI PARTIRE PER ALASKA, 'POSTA IN GIOCO ALTA'
(ANSA) - "Posta in gioco alta!!!": lo scrive Donald Trump sul suo social, Truth, poco prima della partenza da Washington per l'Alaska, dove nella serata italiana ci sarà l'attesissimo incontro con Vladimir Putin.
UCRAINA: TRUMP IN PARTENZA PER ALASKA, CON LUI RUBIO, BESSENT, LUTNICK E RATCLIFFE
(Adnkronos) - La Casa Bianca ha comunicato da chi è composta la delegazione di 16 persone che accompagnerà il presidente Donald Trump in Alaska per il vertice con Vladimir Putin sull'Ucraina. Nella lista ci sono, tra gli altri, il segretario di Stato Marco Rubio, il segretario al Tesoro Scott Bessent, il segretario al Commercio Howard Lutnick, il direttore della Cia John Ratcliffe ed il capo di gabinetto della Casa Bianca Susie Wiles.
sergei lavrov arriva in alaska con una felpa con la scritta cccp 1
Ecco cosa cerca Putin oggi nel vertice con Trump. Il messaggio a Donald: se vuoi una pace in Ucraina, bisogna andare oltre
Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per www.corriere.it
Quando in Russia si applica il principio della responsabilità collettiva, significa che il momento è importante. Ieri mattina Vladimir Putin ha riunito al Cremlino quasi tutte le massime cariche dello Stato per coinvolgerle e metterle al corrente di eventuali decisioni che solo lui prenderà.
C’erano i membri della spedizione in Alaska, resi noti dall’assistente del presidente per la politica internazionale, l’inamovibile Yuri Ushakov, che ne farà parte. Insieme a lui, per la prima volta dall’inizio della guerra coinvolto in un incontro che abbia l’Ucraina in agenda, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, affiancato dal ministro della Difesa Andrey Belousov.
Completano la squadra il ministro delle Finanze Anton Siluanov e quello che a Mosca tutti chiamano «L’americano»: il capo del Fondo degli investimenti diretti Kirill Dmitriev, studi ad Harvard, figura chiave dei negoziati con l’amministrazione Usa, accompagnatore personale dell’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff.
Oltre a loro, alla riunione c’erano praticamente anche tutti gli altri. Vladimir Medinsky, l’ex ministro della Cultura che per tre volte ha guidato la delegazione di Istanbul durante i vani negoziati turchi, i vertici delle Forze Armate, numerosi ministri, capi dei servizi segreti, dirigenti del Parlamento e dello staff presidenziale.
Mai come oggi il potere russo sarà lontano da Mosca, a riprova del carattere improvvisato del vertice in Alaska. Oltre a Putin, saranno all’estero anche la seconda e la terza carica dello Stato. Il premier Mikhail Mishustin visiterà il Kirghizistan, e lo speaker della Duma Viacheslav Volodin invece è ospite d’onore a Pyongyang.
Prima della chiusura delle porte, Putin ha tenuto un breve discorso. Anche il silenzio dei giorni precedenti faceva parte di un consueto rituale all’insegna del business as usual. «L’odierna amministrazione americana intraprende sforzi abbastanza energici e sinceri per far cessare le ostilità e giungere ad intese che rappresentano un interesse comune per tutte le parti coinvolte nel conflitto, al fine di creare condizioni durature di pace tra i nostri Paesi.
Sia in Europa, ma anche nel mondo nel suo insieme qualora, per le fasi seguenti, si riesca ad approdare ad accordi nel campo del controllo sugli armamenti strategici offensivi».
STEVE WITKOFF PASSEGGIA A MOSCA con Kirill Dmitriev
[…] Poche frasi cariche di significato, con annesso segnale a Donald Trump: se vuoi una pace in Ucraina, bisogna andare oltre, fino a disegnare una architettura della sicurezza comprensiva di una nuova dottrina nucleare. Anche Ushakov ha ribadito in modo esplicito il concetto presidenziale.
La Russia vuole un vertice-mondo, e non un semplice vertice-Ucraina. «Saranno sollevati obiettivi più vasti della pace e della sicurezza in Ucraina. Si parlerà dei problemi più aspri internazionali e regionali, nonché di uno scambio di opinioni sulla cooperazione bilaterale, anche nella sfera economico-commerciale, che ha un potenziale enorme». […]
L’anziano diplomatico ha anche messo in guardia chi si aspetta svolte immediate, facendo più volte appello a «Padre Tempo». Non a caso, lo stesso Putin ha parlato di «fasi seguenti».
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DONALD TRUMP E VLADIMIR PUTIN AL VERTICE APEC IN VIETNAM DEL 2017
Più tardi anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che «nessuno si aspetta la firma di documenti in seguito al summit». Ma intanto, la Russia si gode il momento. Il primo degli aerei di supporto utilizzati per la visita di Putin atterrato ad Anchorage è un Iliushin-96 con il numero RA-96023. È lo stesso che nel maggio del 2022 venne usato da Nikolai Patrushev, all’epoca segretario del Consiglio di sicurezza, per riportare in patria i circa duecento diplomatici espulsi dagli Usa e dalla Gran Bretagna dopo l’invasione dell’Ucraina.
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