FARINETTI DEL DIAVOLO - L’IMPRENDITORE EMBLEMA DEL RENZISMO SENZA LIMITISMO HA TIRATO SU “EATALY” IN STILE ITALIA: CONTRATTI INTERINALI, PRECARIATO E PAGHE MISERE: 8 EURO LORDE L’ORA

Carlo Tecce per "Il Fatto Quotidiano"

Eataly, mezzanotte e qualche minuto. Quando i fasci di luce bianco-rosso-verde si spengono e l'ultima portata di verdure biologiche e italianissime è ormai consumata, le commesse si mettono in fila. Ordinate. Rigide. E con la borsa in mano. La aprono, la mostrano, la ritraggono con un gesto automatico, e la sicurezza interna controlla: "Puoi andare, non c'è nulla".

Neanche un'arancia di nettare siciliano o un concentrato di tartufo bianco piemontese: non c'è nulla, di rubato. Il modello italiano di Oscar, osannato per l'esportazione di prodotti tricolori da New York a Tokyo, chissà se sarà il punto di partenza per il modello di lavoro di Matteo Renzi, il già annunciato "job act".

Chissà se il segretario democratico prenderà ispirazione da Natale detto Oscar Farinetti, l'imprenditore di successo e di riferimento, quasi un ministro ombra, un consigliere per il sindaco fiorentino. E così entriamo a Eataly di Roma, accanto ai treni Italo di Montezemolo e Della Valle serviti da biscotti e salatini Eataly. Quartiere Ostiense, proprio Eataly capitale, dove con immensi cartelloni ti ricordano, citando Wendell Berry, contadino, intellettuale e poeta americano, che "mangiare è un atto agricolo, politico e culturale".

IL CENTRO ROMANO: TRE PIANI, TANTI TURNI
Quando il marchio di Farinetti sbarcò a Bari, Farinetti medesimo disse: "Grazie a Eataly molti giovani possono finalmente mettere su famiglia". Non la prende bene, a Roma, il ragazzo con la divisa che inserisce i prezzi nel terminale.

Appare scoraggiato: "Ok, tu vuoi faticare qui? Non ci troviamo male. Però se pensi di svoltare il mese con le domeniche, sbagli amico mio". E la busta paga, sì, il conto finale, ti consente di "mettere su" famiglia? "Tu come vivi?". Con il giusto. "E credi che con 800 euro puoi avere quel che tu pensi sia giusto?".

800 euro, lo stipendio: 40 ore a settimana, comprese le domeniche quando capita o quando devi, scarse 8 euro (lorde) ogni sessanta minuti. I carrelli, stilizzati e larghi, urtano contro le piramidi di salsa di ‘nduja. Bancone di un bar, la ragazza supplica i colleghi: "Un caffè, per favore. E se potete una brandina al terzo piano. Oggi ho iniziato alle 10 e stacco alle 19:30".

Al terzo piano, dove la fabbrica di "cibi alti" si trasforma in seriosi uffici, c'è la sala conferenza per cento o duecento o anche trecento posti. E forse una brandina ci sta. Eataly è comoda, non chiude mai: 10:00, prima colazione; 24:00, amaro docg. I turni li puoi scambiare, invertire, convertire: "Tu servi le pizze al ristorante, no? Ottimo. Ti puoi fare 4 ore al giorno", suggerisce un ragazzo, giovanissimo, in zona dolci.

La media fa 4 ore, poi in tanti s'allungano a cinque, a sette o otto e ci aggiungono gli straordinari per arrotondare. E pazienza, se non apportano benefici: "Io qui dentro, se posso, cerco di fare 40 ore a settimana più i festivi. Così posso superare i mille euro". Qui dentro, non vuol dire soltanto Eataly. Le grandi e rinomate marche italiane sono ospiti di questa catena internazionale e gestiscono i dipendenti in proprio, però sempre 8 euro a ora. Ci sono le società collegate, quelle tradizionali e quelle improvvisate.

LE SOCIETÀ, I MARCHI E LA CATENA INTERNAZIONALE
Il curriculum lo puoi consegnare al centro informazione, dove puoi anche chiedere se ti ordinano la birra doppio malto che i trappisti belgi conservano come una reliquia nei monasteri. La birra arriva con tempi certi, il curriculum ottiene risposta entro un paio di settimane: "Alle casse c'è spazio".

Alle casse c'è accoglienza: corsia preferenziale per chi paga con una precisa carta di credito. Il curriculum, immaginate, adesso è al terzo piano, dove ci sono i seriosi uffici, la sala conferenze estensibile e, magari, la brandina per il riposino. Ti chiamano. E ti offrono una settimana di prova: "La superi, è facile. Hai esperienza di ristorazione?".

E poi? "Poi ti fanno un mese di contratto". E poi, poi? "Poi ti fanno due mesi di contratto". E un po' di più, no? "Per avere un po' di più, ma è facile eh, ti assicuro, devi sfondare il muro dei tre o sei mesi". E un indeterminato? "Un cosa?", e sorride divertito, e sistema la pietanza. Anche la precarietà è un made in Italy.

IL CASO DI BARI E IL LITIGIO CON I SINDACATI
A Bari, inaugurazione a luglio, Farinetti ha litigato con i sindacati che avevano scoperto 160 "assunti" tramite contratti interinali. E la legge Biagi fissa il limite di 4 su 50. Reazione di Farinetti: "Avevamo una licenza di sei mesi". Natale detto Oscar voleva svecchiare il sistema: "I sindacati sono medievali. Mi rifiuto di partecipare a questi tavoli del cavolo". Ai tavoli di Eataly, semmai, il cavolo lo servono a chilometro zero.

 

RENZI FARINETTI renzi e farinetti RENZI FARINETTI RENZI FARINETTI

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?