volodymyr zelensky donald trump

EFFETTI COLLATERALI DEL TRUMPISMO: LE INGERENZE DEL TYCOON FANNO CRESCERE IL CONSENSO DEGLI ALTRI PRESIDENTI – IL DISGRAZIATO ZELENSKY CRESCE NEI SONDAGGI E TORNA SOPRA IL 65% (DAL COMUNQUE PIÙ CHE RISPETTABILE 56% DEL 2024). ALTRO CHE IL 4% AFFIBBIATOGLI DALLA PEGGIOR PROPAGANDA PUTINIANA, RIPRESA DA TRUMP – ANCHE LA MESSICANA CLAUDIA SHEINBAUM, CANNONEGGIATA DA WASHINGTON SUI DAZI, VELEGGIA A UN TASSO DI APPROVAZIONE DELL’80%...

1. MESSICO, SALE A 80% IL CONSENSO PER LA PRESIDENTE SHEINBAUM

claudia sheinbaum

(ANSA) - La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha registrato un aumento dei tassi di approvazione, dovuto in gran parte alle risposte del suo governo nel contesto dei complicati rapporti del Paese con gli Stati Uniti.

 

Secondo un sondaggio nazionale condotto dallo studio Buendía e Márquez per il quotidiano El Universal, il tasso di gradimento del capo dello Stato è aumentato di 6 punti rispetto all'anno scorso. Il sondaggio riporta un livello di sostegno dell'80%, mentre solo l'11% disapprova le sue azioni.

 

DONALD TRUMP E VOLODYMYR ZELENSKY

I giovani (18-29 anni) e le casalinghe sono le categorie che esprimono il maggior consenso, mentre le persone di età compresa tra 46 e 59 anni e coloro che hanno completato gli studi universitari sono leggermente più critiche. A livello regionale, il tasso di approvazione è più alto nella parte meridionale del Paese.

 

2. SE ZELENSKY TORNA A SALIRE NEI SONDAGGI DICENDO NO A TRUMP

Estratto dell'articolo di Anna Zafesova per “la Stampa”

 

[…] Volodymyr Zelensky da potenziale vittima sacrificale del patto con Putin è tornato a essere un politico potenzialmente cruciale per una nuova Europa. Intanto, gli ucraini gli hanno perdonato la stanchezza della guerra, gli errori del protagonismo, la corruzione e la tendenza ad accentrare il potere a danno dei potenziali avversari, facendolo schizzare al 65% (dal comunque più che rispettabile 56% del 2024, anche se sotto il record del 78% del 2022, quando gli ucraini lo chiamavano "naikraschy", il migliore).

 

VOLODYMYR ZELENSKY NELLA SERIE SERVITORE DEL POPOLO

Perché nei tre anni di guerra, tutti visibili sul suo volto ormai irriconoscibile rispetto ai manifesti del 2019, quando aveva vinto le elezioni come «presidente della pace», il leader di Kyiv non ha soltanto interpretato alla perfezione la parte dell'eroico capo della resistenza del bene al male.

 

Non è più il piccolo Davide che sfida il brutale Golia: è un politico esperto, che confida (a volte troppo) nella sua bravura e nel suo carisma, esattamente come la sua nazione crede nel proprio coraggio e nella propria forza. Paradossalmente, proprio mentre da tre anni restituisce all'Occidente l'ispirazione a difendere i propri valori, Zelensky ha imparato la lezione amara della Realpolitik, e il cinismo esplicito della giravolta trumpiana ha appannato agli occhi degli ucraini e dell'Europa in generale il fascino della democrazia americana.

VOLODYMYR ZELENSKY CON GLI OCCHIALI

 

A Kyiv oggi ci si rende perfettamente conto che, se la sopravvivenza dell'Ucraina verrà garantita dall'Europa, ciò dipenderà non tanto dai valori di libertà e giustizia che hanno in comune, quanto dalla consapevolezza di condividere la stessa minaccia da Est (e a questo punto anche da Ovest). E dalla capacità di Zelensky di convincere gli europei che il pericolo è reale e imminente.

volodymyr zelensky keith kelloggVOLODYMYR ZELENSKY NELLA SERIE SERVITORE DEL POPOLO VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!