legge elettorale matteo salvini giorgia meloni

IL PRIMO EFFETTO DELLA SVEGLIA PRESA DA GIORGIA MELONI ALLE REGIONALI: LA DUCETTA PENSA A UNO SCAMBIO LOMBARDIA-LEGGE ELETTORALE – LA PREMIER, CHE HA VISTO IL SUO PARTITO, FRATELLI D’ITALIA, DOPPIATO DALLA LEGA IN VENETO, STA PENSANDO DI LASCIARE LA REGIONE PIÙ RICCA D’ITALIA ALLA LEGA, NEL 2028, IN CAMBIO DEL SÌ DEL CARROCCIO ALLA RIFORMA DEL SISTEMA DI VOTO (CHE PER IL PARTITO DI SALVINI E PER FORZA ITALIA SAREBBE UNA FREGATURA) – SALVINI FA BUON VISO A CATTIVO GIOCO: “SE FDI HA UN BUON CANDIDATO, SARÒ FELICE DI ACCOGLIERLO”

matteo salvini e giorgia meloni meme by edoardo baraldi

SALVINI,SE FDI HA BUON CANDIDATO IN LOMBARDIA LO ACCOGLIERÒ

(ANSA) - "Non rispondo più a chi domanda chi sarà il candidato del centrodestra nelle prossime regionali. Ci penseremo a tempo debito, tutti i partiti del centrodestra avranno il giusto riconoscimento.

 

Nella mia Lombardia se Fratelli d'Italia avrà un candidato all'altezza sarò ben felice di accogliere la loro proposta. Così come noi in Sicilia qualche suggerimento da dare lo avremo".

 

Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini in una conferenza stampa del suo partito sull'esito delle Regionali in Puglia e Campania.

 

REGIONALI 2025 IN VENETO - RISULTATI DEFINITIVI

SALVINI, IN MANOVRA QUALCHE MIGLIORIA SULLA SICUREZZA

(ANSA) - "Sulla legge di Bilancio stiamo lavorando per portare qualche miglioria soprattutto su forze ordine e sicurezza".

 

Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, in una conferenza stampa del suo partito sull'esito delle Regionali in Puglia e Campania, sottolineando "l'emendamento della Lega per aumentare Strade sicure: è fondamentale raddoppiare la presenza di militari e forze dell'ordine nelle stazioni e nelle strade delle città".

 

SALVINI, LA LEGA VINCE E PERDE INSIEME

(ANSA) - "Abbiamo vinto in una realtà dinamica produttiva esigente, come il Veneto, I veneti sono scrupolosi e non fanno sconti. Non abbiamo vinto col 13% dell'anno scorso.

 

LUCA ZAIA - ALBERTO STEFANI - MATTEO SALVINI

Abbiamo quasi triplicato i voti e quindi vuol dire che sei credibile, sei serio, sei affidabile. E se a questo uniamo la crescita in Campania e in Puglia vuol dire che il dato è uniforme da Nord a Sud".

 

Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini in una conferenza stampa del suo partito sull'esito delle Regionali.

 

"In Veneto c'è Zaia che ha avuto un risultato straordinario, c'è Vannacci che ha fatto campagna elettorale dappertutto, c'è Giorgetti che è un ottimo ministro dell'Economia, ci sono i sindaci. Quindi - ha aggiunto - è comodo per qualche giornalista dire 'ha perso Tizio, ha vinto Caio'.

 

GIOVANNI DONZELLI E ARIANNA MELONI - FOTO LAPRESSE

No, quando perdi, perdi insieme. Quando vinci, vinci insieme. Il mio dovere, oltre che il mio piacere, è quello di scegliere la squadra migliore. E devo dire che in queste competizioni i cittadini ci hanno dato ragione. E dove non abbiamo vinto lavoriamo per migliorare ancora di più la situazione".

 

"Il voto di domenica e di lunedì ha unito l'Italia nel nome della Lega: questo fa giustizia di centinaia di pagine di tantissime polemiche - ha affermato ancora Salvini -. Quindi al lavoro con Zaia, con Vannacci, con Giorgetti, con i sindaci e con tutti gli uomini e le donne che fanno grande la Lega".

 

meloni salvini

SALVINI, LA LEGGE ELETTORALE MI INTERESSA MEN CHE MENO

(ANSA) - Modificare il simbolo della Lega non è in cima alle sue priorità e modificare la legge elettorale interessa "men che meno" a Matteo Salvini.

 

Lo ha spiegato lo stesso vicepremier e leader della Lega, rispondendo in modo piuttosto secco a due domande al termine di una conferenza stampa del suo partito sulle Regionali

 

A chi gli domandava se stia pensando rivedere il simbolo della Lega in cui c'è la scritta 'Salvini premier', ha replicato: "Questa è l'ultima delle cose che ho in testa, appassiona solo voi". E la legge elettorale? "Mi interessa men che meno", ha tagliato corto Salvini.

 

 

MATTEO SALVINI - ALBERTO STEFANI

MELONI VUOLE IL PROPORZIONALE, È PRONTA A CEDERE LA LOMBARDIA ALLA LEGA

Estratto dell’articolo di Giulia Merlo per “Domani”

 

[…] La debordante vittoria della Lega in Veneto con il “doppiaggio” rispetto a Fratelli d’Italia cambia le dinamiche interne alla sua coalizione: rianimato il partito, almeno a nord, il vicepremier Matteo Salvini ha già alzato la testa: una prima avvisaglia è già stata fatta pervenire alla premier dal Senato, dove proprio all’indomani del voto regionale è stata rinviata l’approvazione della legge sul consenso.

 

giorgia meloni premierato

Non un testo a caso, ma quello su cui alla Camera si era trovata l’unanimità grazie ad un accordo tra Meloni ed Elly Schlein e che doveva simbolicamente essere approvata nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. […]

 

 

«Schermaglie» e «questioni tecniche», hanno minimizzato i meloniani. Tuttavia un campanello d’allarme ha iniziato a suonare e toccherà alla premier riassestare gli equilibri per ottenere il risultato che ormai considera non più rinviabile.

 

ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

Del resto, riformare la legge elettorale è considerato il premio di consolazione dopo il fallimento della riforma costituzionale del presidenzialismo (poi tramutata in premierato e ora ferma in parlamento) e Meloni è decisa a ottenerlo.

 

Lo ha detto bene Giovanni Donzelli: «Se dovessimo votare oggi, non ci sarebbe stabilità politica per nessuno». O meglio, la vittoria del centrodestra sarebbe decisamente in bilico nei collegi uninominali, se Schlein riuscisse a consolidare il Campo largo come è stato a queste regionali.

 

giorgia meloni e sergio mattarella - consiglio supremo della difesa

Così FdI è decisa a cancellare la ripartizione tra collegi uninominali e listino bloccato del Rosatellum. L’ipotesi a cui i suoi strateghi stanno lavorando è nota: proporzionale, con indicazione del candidato premier sulla scheda. «Il nostro modello sono le leggi elettorali regionali», ha suggerito Donzelli. «Ragioniamo di premio di maggioranza», ha aggiunto Lucio Malan. Tempi: stretti, considerando il voto da anticipare alla primavera del 2027.

 

[…] Per riuscirci, vanno però superati alcuni scogli. Il primo è politico: FI darebbe un sì di massima, ma la Lega è contraria ha già dimostrato che una piccola vittoria è stata sufficiente a solleticarne l’orgoglio e non ha alcuna intenzione di agevolare i piani della premier. Tanto più che proprio il Rosatellum e la ripartizione di collegi uninominali ha permesso a Salvini di incassare più parlamentari di quanti avrebbe ottenuto con un proporzionale.

 

MATTEO SALVINI - LUCA ZAIA - FOTO LAPRESSE

Ecco allora che a palazzo Chigi sta maturando l’ipotesi di uno scambio: a Meloni interessa la legge elettorale, alla parte elettoralmente forte della Lega – il nord – interessa invece mantenere la guida della regione Lombardia nel 2028, che prima del voto in Veneto era considerata ormai ceduta a FdI.

 

«Troppo presto per dirlo», è stato il commento dei leghisti, ma la compagine lombarda del partito ha già ricominciato a sorridere. L’accordo gioverebbe molto ai governatori (sempre più tentati dal progetto di federazione sul modello Cdu-Csu) e poco a Salvini, ma è ancora tutto da costruire.

 

[…]

 

luca zaia

Va poi trovato un punto di contatto con le opposizioni. In pubblico, Schlein ha detto che non ci sono contatti e che «una nuova legge non ci interessa», in privato invece non esclude del tutto l’idea di ingaggiare una sfida “una contro una” con Meloni.

 

Il corpaccione del Pd, invece, rimane contrarissimo: con un campo largo unito e la legge attuale, la vittoria sarebbe possibile. Dunque perché farsi ammaliare dalla premier, quando i freddi calcoli dimostrano che l’attuale assetto giova?

 

Senza contare che una legge che impone di indicare il candidato premier aprirebbe la contesa con Giuseppe Conte, con il rischio di primarie che farebbero esplodere la coalizione prima ancora di testarla a livello nazionale. […]

mattarella macron meloni g7 cena castello svevo di brindisi

 

[…]

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”