
DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…
DAGONOTA
elly schlein si tinge di rosso una ciocca di capelli
In pochi hanno notato una importante dichiarazione di Elly Schlein sull’Ucraina. parlando a Radio24, la segretaria del Pd ha detto: “Sul treno per Kiev, con i leader di Francia e Germania, ci sarei assolutamente stata”.
Una frase inequivocabile, su un tema solitamente spinoso per i dem, come quello della guerra.
Gli osservatori più attenti associano le parole di Elly a un graduale mutamento di approccio al dossier Kiev: chissà che la segretaria multigender non abbandoni il pacifismo più ottuso per una linea più realista e pragmatica, affiancandosi a Macron, Merz, Starmer e Tusk.
Schlein si muove con circospezione sulle faccende domestiche ed è vicina a trovare un accordo politico con Vincenzo De Luca in vista delle prossime regionali in Campania. A fare da mediatore tra i due ci sarebbe il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
A dare manforte al movimentismo di Elly arrivano i primi sondaggi dalle Marche: il candidato del Pd, Matteo Ricci, è dato al 51% contro il 48 del meloniano Acquaroli.
UCRAINA: SCHLEIN, 'SUL TRENO CON FRANCIA E GERMANIA CI SAREI STATA'
(Adnkronos) - Sul treno per Kiev con i leader di Francia e Germania la segretaria del Pd, Elly Schlein, ci sarebbe stata "assolutamente sì". Lo dice ai microfoni di Radio 24-Il Sole 24 ore.
KEIR STARMER - EMMANUEL MACRON - FRIEDRICH MERZ - IN TRENO PER KIEV
"Su questo si è detto tanto -ha aggiunto- ma lo stesso Macron ha smentito la presidente del Consiglio. Penso che l'Italia, per la sua tradizione diplomatica e politica, dove si parla di cercare di cercare uno sforzo diplomatico per una pace giusta, dove si parla di un cessate il fuoco incondizionato, perché di questo stavano parlando anche in Albania, a Tirana, quando si sono visti e la premier non c'era, penso che l'Italia ci debba stare e ci possa stare anche con la sua posizione, con le eventuali differenze, con la cautela maggiore o minore rispetto alle garanzie di sicurezza da dare.
La cosa fondamentale è che un negoziato ci sia e che accanto all'Ucraina ci sia l'Unione europea, perché gli interessi di sicurezza ucraini sono strettamente legati a quelli europei ed è chiaro che non sarà Trump ad assicurarli".
proteste dei deputati del pd contro il decreto sicurezza - elly schlein
"Noi -assicura Schlein- abbiamo sempre sostenuto e con tutti i mezzi necessari l'Ucraina e un popolo che è stato invaso.
Quello di cui abbiamo lamentato l'assenza in questi anni è proprio uno sforzo diplomatico e politico per isolare la Russia e avviare un negoziato verso una pace giusta. Da questo punto di vista è fondamentale che a quel tavolo oggi si sieda l'Unione europea".
Di fronte all'i"potesi" di "un incontro a tre tra Trump, Putin e Zelensky troverei molto grave l'assenza dell'Unione europea a quella discussione, penso che sia fondamentale che ci sia e che lavori per una pace giusta.
Keir Starmer Emmanuel Macron e Friedrich Merz sul treno verso Kiev
Trump dall'inizio di questa vicenda si è arreso a molte delle ragioni di Putin, ricordiamo l'umiliazione di Zelensky nello Studio ovale, serve che ci sia l'Unione europea e anche per fare questa discussione fino in fondo e naturalmente -conclude la segretaria del Pd- saranno gli ucraini e non altri a decidere a quali condizioni trattare la pace, ma è un elemento di equilibrio essenziale la presenza dell'Unione europea in quel negoziato e l'Amministrazione americana non può pensare di fare senza".
giorgia meloni affonda nella sedia dello studio ovale durante il colloquio con donald trump - foto lapresse
giorgia meloni e donald trump - vignetta by altan
matteo ricci sindaco pesaro 1
il cocaina gate di macron e merz