renzi migranti

IUS SÒLA - BELPIETRO: “IL 70% DEGLI ITALIANI SONO CONTRARI ALLA CITTADINANZA FACILE PER I FIGLI DEGLI STRANIERI - MA SICCOME GLI ELETTORI DEL PD SI ASSOTTIGLIANO, RENZI PENSA DI AVER SCOPERTO LA MINIERA D'ORO DA CUI ESTRARRE NUOVE PEPITE. SCAPPANO I LAVORATORI, ENTRANO GLI STRANIERI…”

Maurizio Belpietro per “La Verità”

belpietro la veritabelpietro la verita

 

Martedì sera, su La 7, Luca Telese e David Parenzo hanno mostrato l' ultimo sondaggio in materia di ius soli, dal quale risulta come più del 70 per cento degli italiani non voglia una legge che conceda automaticamente la cittadinanza agli stranieri nati o cresciuti in Italia. La maggioranza schiacciante di contrari non mi ha stupito. Semmai a sorprendermi è l'ostinazione con cui nel Partito democratico si insiste sull' urgenza di approvare nei prossimi giorni il provvedimento.

 

RENZIRENZI

E così mi sono fatto un paio di domande. Primo quesito: è così fondamentale dare via libera alla misura che trasforma in italiani alcune centinaia di migliaia di stranieri? Secondo interrogativo: perché in un Paese che non cresce, in cui i disoccupati continuano a essere più dell'11 per cento e le banche falliscono lasciando sul lastrico decine di migliaia di risparmiatori, il governo perde tempo con lo ius soli? Possibile che non abbia proprio niente altro da fare?

 

Così ho cercato di informarmi un po', per capire come mai su un Titanic che rischia di affondare da un momento all' altro, invece di tappare la falla aperta nelle paratie del bilancio pubblico o di calare le scialuppe in mare per procedere al salvataggio del maggior numero di disoccupati, ci si balocca con una legge che certo non risolleva le sorti del mercantile chiamato Italia, ma anzi rischia di far perdere tempo utile e di farlo colare a picco.

IUS SOLI IUS SOLI

 

Di certo non mi ha convinto la giustificazione fatta pubblicare sui principali organi di stampa dall' agenzia Stefani del segretario del Pd. Secondo le veline planate nelle redazioni, Matteo Renzi si sarebbe intestardito sullo ius soli perché la considera «una battaglia sacrosanta che da sola vale una legislatura».

 

A parte che la frase l'avevo già sentita quando venne l' ora di votare le unioni civili, ma l' idea che l' ex presidente del Consiglio scommetta tutto il suo prestigio sullo ius soli, pronto a una battaglia ideale e anche a giocarsi la legislatura, proprio non mi convince. Renzi è Renzi.

 

IUS SOLI    IUS SOLI

Anche se un po' suonato dopo la collezione di sconfitte elettorali, rimane sempre un furbo di tre cotte, cioè uno che prima di fare una mossa la pianifica e la studia per bene. Dunque, altro che battaglia di principio: qui ci deve essere sotto altro. All' inizio, quando Angelino Alfano, l'amante tradito da Renzi per una legge elettorale sottoscritta con Silvio Berlusconi, tentennava, dicendosi pronto ad affossare la legge, avevo pensato che con lo ius soli il segretario del Pd cercasse l' incidente per far cadere il governo e addebitarne ad altri la responsabilità.

 

Ma visto che la pattuglia di transfughi di centrodestra si è detta disposta a ingoiare il rospo pur di non cadere nel tranello tesogli da Renzi, anche questa spiegazione non regge. Angelino, pur di non andare a casa, ormai è pronto a digerire anche i sassi. Da lui e dai suoi c'è da aspettarsi un voto a favore sul testamento biologico, sul reato di tortura e perfino sulla cannabis, cioè su tutto quello che un centrodestra serio che non avesse paura di perdere la poltrona dovrebbe stoppare.

IUS SOLIIUS SOLI

 

E allora quale altra spiegazione resta in piedi? Si dice che Renzi voglia lo ius soli, così come ha voluto le unioni civili, per recuperare voti a sinistra. Ma la tesi è risibile. Con lo ius soli o i matrimoni gay il segretario del Pd al massimo recupera voti che ha già.

 

Un tizio non sceglie Giuliano Pisapia, facendo mancare il suo consenso al Pd, perché il partito di Renzi non ha fatto una legge sullo ius soli. Semmai mette la crocetta sulla lista di Pisapia e compagni perché Renzi gli sta sui cosiddetti e pensa che sia più sensibile al fascino dei banchieri che a quello degli operai e della povera gente.

 

IUS SOLI   IUS SOLI

Il popolo della sinistra che a braccia aperte accoglie gli immigrati probabilmente esulterà, tuttavia non sarà la cittadinanza agli immigrati a determinare la decisione di voto.

Quindi, che rimane per spiegare il curioso fenomeno di un Parlamento che a poche settimane dalle vacanze e a pochi mesi dal suo scioglimento discute se e quando concedere la cittadinanza agli immigrati?

 

IUS SOLI IL DIRITTO DI ESSERE ITALIANI IUS SOLI IL DIRITTO DI ESSERE ITALIANI

Io una risposta me la sono data. Siccome gli elettori del Pd si assottigliano come le nevi dei ghiacciai, Renzi pensa di aver scoperto la miniera d' oro da cui estrarre nuove pepite. Scappano i lavoratori, entrano gli stranieri. Del resto non è Tito Boeri, il presidente dell' Inps voluto da Renzi, a dire che senza immigrati la nostra economia non sta in piedi? Beh, per primo non sta in piedi il Pd e dunque vai con i profughi e con il diritto di cittadinanza. Anzi, quasi quasi il Pd sarebbe da ribattezzare Forza immigrati. Ve l' immaginate? Forza Italia contro Forza immigrati. Chissà che match. Sempre che sia un match.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....