
“PARLANDO DI SEPARAZIONE DELLE CARRIERE, SEPAREREI QUELLA DI NORDIO DA QUELLA DELLA BARTOLOZZI” - ERNESTO CARBONE, CONSIGLIERE LAICO DEL CSM IN QUOTA A ITALIA VIVA, RANDELLA IL GOVERNO SUL CASO ALMASRI: "HANNO SVENDUTO IL TRICOLORE. FA IMPRESSIONE LA FOTO DEL GENERALE CHE ATTERRA IN LIBIA CON DIETRO L'AEREO CON LA BANDIERA ITALIANA. A SABOTARE GIORGIA MELONI CI PENSANO I ‘SUOI’ MAGISTRATI: MANTOVANO, NORDIO E BARTOLOZZI CHE, CITANDO I GIUDICI, ‘PROVA A DEPISTARE CON DICHIARAZIONI MENDACI, INATTENDIBILI E CONTRADDITTORIE’ – LE STRADE DA SEGUIRE SU ALMASRI ERANO DUE: ESEGUIRE IL MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE E PORTARLO A PROCESSO. OPPURE APPORRE IL SEGRETO DI STATO”
Estratto dell’articolo di I.Fam. Per “la Stampa”
«Un anno fa la premier disse che contro di lei c'era un complotto, che qualcuno voleva far cadere il governo, che i magistrati la stavano sabotando. Aveva ragione».
Come scusi?
«Sì. A sabotarla ci hanno pensato i magistrati. I "suoi" magistrati: Alfredo Mantovano, Carlo Nordio e Giusi Bartolozzi. Evidentemente loro stanno lavorando contro questo governo».
Ernesto Carbone, consigliere laico del Consiglio superiore della magistratura in quota Italia Viva sceglie il tono dell'ironia amara per commentare l'affaire Almasri.
Il tribunale dei ministri ha archiviato la posizione della premier, ma Meloni ha rivendicato una scelta collegiale. Non le crede?
«Dagli atti emerge chiaramente che la presidente del Consiglio non si occupa di una vicenda così delicata. E da cittadino mi lascia un po' perplesso».
GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - MATTEO PIANTEDOSI - ALFREDO MANTOVANO
Non può aver delegato al sottosegretario Mantovano, suo uomo di fiducia?
«La cabina di regia, a quanto emerge dagli atti, è sicuramente di Palazzo Chigi».
Secondo lei cos'avrebbe dovuto fare la premier?
«C'erano almeno due strade che si potevano seguire».
Quali?
«Eseguire il mandato di cattura internazionale e portare il generale Almasri a processo. Oppure apporre il segreto di Stato. È stata scelta la terza strada».
ALFREDO MANTOVANO E CARLO NORDIO - INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO FORENSE
Rilasciarlo.
«Più precisamente far scadere i termini e rimpatriare il generale in Libia con un aereo di Stato. Hanno svenduto il tricolore».
Addirittura?
«Ricordiamoci quella foto, che fa impressione, dove il generale atterra in Libia, accolto dai festeggiamenti, e dietro l'aereo con la bandiera italiana».
Il ministro Nordio aveva detto di essere stato avvisato in ritardo. Non crede nemmeno a lui?
carlo nordio e il caso almasri
«Ha detto tante bugie. Anche davanti alle Camere ha dichiarato cose non vere».
Ad esempio?
«Che il generale era stato scarcerato per dei cavilli giudiziari, che negli atti che aveva ricevuto mancava la traduzione italiana, che era stato avvisato solo due giorni dopo l'arresto».
Le bugie però non sono reati.
«Questo lo valuterà la magistratura. Di certo, però, ha avuto un atteggiamento scorretto dal punto di vista politico».
mantovano meloni nordio piantedosi
Un ruolo chiave nelle comunicazioni con il Guardasigilli pare averlo avuto la sua capa di gabinetto Giusi Bartolozzi.
«Cito i giudici: "Bartolozzi prova a depistare con dichiarazioni mendaci, inattendibili e contraddittorie". Ricordo a tutti che Carlo Nordio non solo è ministro, ma è stato magistrato di lungo corso. Per cui mi permetto una battuta».
Prego.
«Parlando di separazione delle carriere, separerei quella di Nordio da quella della Bartolozzi».
Battute a parte, in questa vicenda lei non salva neanche un esponente del governo?
«Sono stati dei pasticcioni. Tutti. Nessuno escluso. Se davvero si trattava di una questione di sicurezza nazionale avrebbero dovuto apporre il segreto di Stato. […]». […]
CARLO NORDIO - ALFREDO MANTOVANO
alfredo mantovano carlo nordio - foto lapresse