meloni kallas merz sanchez

EUROPA IN-GAZATA – I LEADER UE SI SPACCANO SU ISRAELE: AL CONSIGLIO EUROPEO I CAPI DI STATO E DI GOVERNO LITIGANO SULLA CONDANNA NEI CONFRONTI DI ISRAELE PER LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA. L’ALTO RAPPRESENTANTE, KAJA KALLAS, PRESENTA UN REPORT CON LE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI DI NETANYAHU, MA I NUMERI PER ADOTTARE SANZIONI NON CI SONO – IL SINISTRATO SANCHEZ GUIDA IL FRONTE ANTI-ISRAELE CON SLOVENIA E IRLANDA, GIORGIA MELONI INSIEME AL TEDESCO FRIEDRICH MERZ SI OPPONE – LA QUESTIONE DEI SOLDI PER IL RIARMO (CHE NON CI SONO) E LA LITE SUI DAZI: L’UNIONE EUROPEA È SPACCATA…

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”

 

ursula von der leyen mette fredriksen foto lapresse

La condanna nei confronti di Israele per le violazioni dei diritti umani a Gaza continua a dividere i Paesi Ue, che dopo il vertice Nato dell’Aia si sono trasferiti a Bruxelles e hanno trascorso buona parte del Consiglio europeo a discutere delle azioni da intraprendere nei confronti di Tel Aviv, ma anche delle difficoltà a trovare le risorse necessarie per finanziare l’aumento delle spese militari.

 

Il piano ReArm Europe presentato da Ursula von der Leyen viene giudicato insufficiente e diversi capi di Stato e di governo – su iniziativa di Giorgia Meloni – hanno messo in discussione l’attuale flessibilità prevista dal Patto di Stabilità e hanno chiesto alla Commissione di intervenire.

 

giorgia meloni kaja kallas foto lapresse

[…] La spaccatura sul Medio Oriente, già emersa durante la riunione del Consiglio Affari Esteri, ieri si è manifestata al tavolo dei leader.

 

La crisi con l’Iran aveva frenato ulteriormente qualsiasi iniziativa destinata a sanzionare Tel Aviv, ma anche ora che il conflitto con Teheran si è placato, manca la spinta necessaria per fare un passo in avanti.

 

L’Ue ribadisce che «una soluzione duratura alla questione del nucleare iraniano può essere raggiunta soltanto attraverso i negoziati», mentre sulla situazione a Gaza i leader hanno ribadito l’appello per il cessate il fuoco, per la liberazione degli ostaggi hanno chiesto nuovamente a Israele di rimuovere il blocco nella Striscia. Ma senza andare oltre.

 

pedro sanchez foto lapresse

L’Alto Rappresentante Kaja Kallas ha presentato il suo report che ha messo in fila tutte le violazioni dei diritti umani commesse dal governo di Israele nelle Striscia.

 

Sulla carta, ci sarebbero i presupposti per interrompere gli effetti dell’accordo di associazione. Ma per adottare le sanzioni, al momento, i numeri non ci sono.

 

L’Italia e la Germania guidano il gruppo dei Paesi contrari, mentre Slovenia, Irlanda e soprattutto Spagna sono sul fronte diametralmente opposto. […]

 

friedrich merz e giorgia meloni foto lapresse 1

[…] L’opzione più radicale prevede la sospensione totale dell’accordo, ma servirebbe l’unanimità.

 

Ci sono poi soluzioni intermedie, limitandosi alla sospensione del dialogo politico, dell’accordo di libero scambio commerciale oppure della cooperazione nei campi della scienza e dell’istruzione: per ognuna di queste, basterebbe la maggioranza qualificata.

 

«E poi c’è anche l’opzione di non fare nulla» sottolinea una fonte diplomatica, spiegando che questo potrebbe essere l’esito più probabile.

 

[…]

 

I leader si sono trovati poi ad affrontare il tema delle risorse per finanziare il piano di riarmo.

 

L’Aia e Berlino restano contrarie a nuovi fondi comuni e Ursula von der Leyen ha invitato i Paesi a chiedere i prestiti del fondo Safe da 150 miliardi. Meloni, però, ha protestato perché la flessibilità prevista dal Patto di Stabilità «discrimina» chi è in procedura per deficit eccessivo

 

. Anche Merz ha criticato la clausola di salvaguardia perché consente lo scorporo soltanto per quattro anni e dunque non è sufficiente. I leader hanno incaricato von der Leyen di presentare una «tabella di marcia» entro il Consiglio europeo di ottobre.

 

[…]

antonio costa foto lapresse

All’ora di cena si è invece imposta la questione dei dazi. Friedrich Merz ha espresso il suo sostegno alla Commissione e l’ha invitata a chiudere presto l’accordo, lasciando intendere di essere disposto ad accettare i dazi del 10% come Giorgia Meloni.

 

Di parere opposto il francese Emmanuel Macron, che invece non vuole cedere a Trump e chiede di utilizzare tutto il tempo a disposizione per poter strappare il miglior accordo possibile con il presidente americano.

 

Proprio ieri, la Casa Bianca ha aperto alla possibilità di un rinvio dell’entrata in vigore dei dazi al 50% dopo il 9 luglio proprio per dare più spazio ai negoziati alla luce di una nuova proposta che sarebbe stata spedita a Bruxelles.

[...]

 

pedro sanchez foto lapresse

Rientrato in patria dopo il vertice Nato, Volodymyr Zelensky non ha partecipato di persona al Consiglio europeo, ma è intervento in videoconferenza.

 

Le conclusioni ribadiscono il sostegno militare a Kiev, annunciano nuove sanzioni e tengono aperta la porta all’ingresso nell’Ue.

 

Per questo Viktor Orban non le ha sottoscritte. Sul fronte sanzioni a Mosca, i 27 avrebbero concordato di prorogarle per altri 6 mesi, compreso il congelamento di oltre 200 milioni di euro di attività della banca centrale.

 

Sul tappeto ancora la riduzione del tetto del prezzo al petrolio russo (da 60 a 45 dollari al barile: Zelensky ha chiesto di scendere a 30). La Slovacchia vuole una compensazione [...]

antonio costa ursula von der leyen foto lapresse giorgia meloni kaja kallas foto lapresse

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...