salvini renzi

LA FANTAPOLITICA DI NATALE - I CONTATTI TRA RENZI E GIANNI LETTA PER UN GOVERNO DEL CENTRODESTRA CON ITALIA VIVIA - MATTEUCCIO HA TELEFONATO ANCHE A SALVINI IPOTIZZANDO UN ESECUTIVO DI EMERGENZA PER FAR FUORI CONTE E I CINQUESTELLE - MA IL LEGHISTA SI FIDA DAVVERO DI RENZI? NON ABBOCCA GIORGIA MELONI, CHE CON LA SUA COERENZA (MAI CON PD E M5S) E’ ARRIVATA AL 16%...

Amedeo La Mattina per “la Stampa”

 

gianni letta foto di bacco

Oggi a mezzogiorno si troveranno insieme nella sala Nassirya del Senato per presentare gli emendamenti alla legge di bilancio. Prima si vedranno per un chiarimento. Sarà Giorgia Meloni a pretenderlo, ma anche Antonio Tajani. Alla leader di FdI non è chiaro il gioco dell'alleato leghista. L'ex ministro dell'Interno in questi ultimi giorni, senza mai farne cenno nei recenti vertici di coalizione, ha proposto il dialogo con Giuseppe Conte, un governo ponte verso le elezioni, fino alla riesumazione di un esecutivo di centrodestra «con chi si è stufato dello stallo totale e dei litigi tra Conte, Di Maio e Zingaretti».

 

salvini renzi

Per Meloni sono fughe in avanti piene di contraddizione. In un'intervista al Corriere della sera confessa di essere «stupita: è un momento troppo grave per potersi permettere tatticismi esasperati». C'è però un indizio nell' insistenza di Salvini sulla possibilità di traghettare il Paese al voto con un governo di centrodestra. E questo indizio porta all' altro Matteo.

gianni letta foto di bacco

 

«Anche Renzi dice che il Paese è fermo, bene, passi dalle parole ai fatti, visto che è lui che sta tenendo in piedi questo governo. Il centrodestra - ha spiegato a l' Aria che tira su La7 - è maggioranza nel Paese, governa Regioni e Comuni, siamo vicini a essere maggioranza in Parlamento». Ma con chi? E qui c'è il secondo indizio che porta a Renzi.

Il leader di IV ha avuto contatti con Gianni Letta per sondare la disponibilità di Silvio Berlusconi. Sonda la praticabilità dell' operazione che immagina lo stesso Salvini ovvero una nuova maggioranza di centrodestra allargata a Italia Viva, facendo fuori e Conte e i 5S. Fonti dell'opposizione riferiscono pure di contatti tra i due Matteo.

MATTEO RENZI L'ARIA CHE TIRA

 

Insomma si sta lavorando dietro le quinte ad una delle possibili soluzioni nel caso in cui il governo dovesse cadere, senza che ci sia la possibilità di formare un Conte ter.

«Gianni Letta - dicono fonti dell' opposizione - ha fatto Gianni Letta». Cioè non ha detto nè sì né no, anche perché deve prima parlarne con il Cavaliere. Il quale, come tutti sanno, vorrebbe tanto collaborare con il premier, evitare una crisi in piena pandemia e mentre a gennaio-febbraio inizia la campagna dei vaccini.

 

SALVINI VESPA E RENZI

Ma la cosa potrebbe sfuggire di mano e il centrodestra cercare i voti in Parlamento. I voti ci sarebbero anche alla Camera sommando i voti dei deputati di Lega, FI e FdI ai 34 di Iv e la quasi totalità dei 50 transitati nel gruppo misto e chissà quanti altri per evitare di andare a casa. In sostanza si potrebbe realizzare quello che non è stato possibile all' inizio della legislatura, nel 2018, quando i gruppi che erano formati l' indomani delle elezioni erano ancora compatti Allora il centrodestra provò a verificare se c' erano parlamentari disponibili ad un' avventura di governo.

 

SALVINI - VESPA - RENZI

La più convinta era Meloni, che sperava nel patto anti-inciucio e nel fatto che la coalizione rimanesse unita all'opposizione. Ci provò pure Salvini, ma di fronte all' impossibilità di allargare il centrodestra, disse bye-bye a Giorgia e a Silvio, convolando a nozze con Luigi Di Maio. Ora sulla carta è possibile allargare la base parlamentare del centrodestra con i molti transfughi, ma la differenza la farebbero i seguaci di Renzi.

 

«Vediamo se ci sono le condizioni - ha detto Letta a Renzi - la più ostica è la Meloni».

Letta, che invece vorrebbe portare Fi nella maggioranza, ha una lunga consuetudine con Renzi. Insieme hanno lavorato al Patto del Nazareno, Berlusconi era più in palla e FdI era un cespuglio. Ora la Meloni viene osannata pure dall'Economist ed è passata dal 2 al 4 al 6 e al 16% in pochi anni proprio tenendo una posizione di coerenza assoluta e testarda, mai con i 5S, il Pd.

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

«Se diciamo sì a Renzi - osservano chi nel centrodestra sta seguendo la vicenda - apriamo un' autostrada a Giorgia e questo Matteo (Salvini in questo caso ndr) lo sa bene, per cui se lei non ci sta non se ne fa nulla». E da quello che risulta Meloni non ci sta. Magari potrebbe essere stuzzicata dalla possibilità di fare fuori in una sola filata Conte, Di Maio, Zingaretti. «Sì, va bene, ma chi si fida di Renzi?», rispondo da FdI. Il sospetto è che il capo di IV faccia finta di aprire al centrodestra il portone del paradiso governativo per poi lasciarli davanti al quel portone mentre dentro Palazzo Chigi fa l' accordo con Conte per alcuni ministri in più e sulla governance del Recovery Plan, il gioco rivestito d' oro dei prossimi mesi e anni.

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani a catania 1

 

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL GOVERNO? CONTE SI AVVIA A UNA VERIFICA, COSTRETTO NON DA RENZI MA DA ALMENO LA METÀ DEL PD. ALLA FINE MATTARELLA UN RIMPASTO PICCOLO PICCOLO (UN PAIO DI MINISTRI CHE DEVONO PERÒ DIMETTERSI) LO PUÒ CONCEDERE. IN CASO DI UN RIVOLGIMENTO PESANTE DELL’ESECUTIVO (VICE PREMIER E MINISTRI VARI), CONTE SI DEVE DIMETTERE, FA UN ACCORDO SOTTOSCRITTO DAI PARTITI DELLA MAGGIORANZA E SI RIPRESENTA ALLE CAMERE - SE QUESTO NON SUCCEDE, IL CAPO DELLA STATO HA DUE STRADE…

https://m.dagospia.com/a-che-punto-e-la-notte-del-governo-conte-si-avvia-a-una-verifica-costretto-non-da-renzi-255380

 

Ultimi Dagoreport

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...