FARSA ITALIA A CHI CE L’HA PIU’ LUNGO TRA I CATA-FALCHI VERDINI E BRUNETTA - MA IL CAV ORMAI HA IN TESTA SOLO I CLUB E IL VECCHIO TRAVESTITO DA NUOVO (TOTI E TAJANI) DA RI-LANCIARE

Salvatore Dama per ‘Liberoquotidiano'

Silvio Berlusconi frena ancora sulle cose di partito. Il Cavaliere ha deciso di prendersi ancora qualche giorno di riposo, in famiglia, ad Arcore. Riaprirà il fascicolo "Forza Italia", con il delicato allegato sulle nomine interne, «i primi giorni dell'anno nuovo». Così ha detto alle decine di dirigenti azzurri che l'hanno raggiunto telefonicamente in queste ore per i rituali auguri di Natale. L'ex premier non ne ha mai fatto mistero: voleva (vuole tuttora) fare coincidere il ripescaggio delle insegne forziste con un'operazione di ricambio della classe dirigente.

Il problema? Come chiedere un passo indietro a falchi e lealisti che gli sono stati fedeli nella fase di trapasso dal Pdl a Forza Italia. Non è mica una questione da niente. Ecco perché Silvio decide di non decidere ancora. Ma, nelle more, il partito è in subbuglio. In attesa di assegnare i galloni, l'uomo di Arcore ha individuato dei nuovi frontman per Forza Italia. Volti che buchino il video ma con l'aria rassicurante, non con la faccia feroce.

L'unico falco vuole essere lui, Berlusconi. Lui a dettare la linea euro-critica di Forza Italia, lui ad attaccare il governo, il Quirinale, le toghe. Nel collaudato gioco di dichiarazioni e smentite. Insomma, senza il rischio di essere tacciati di inseguire derive lepeniste. Silvio ci tiene, specie alla vigilia delle elezioni europee, a rimanere saldamente ancorato alla famiglia del popolarismo europeo. Non a caso ha intenzione di valorizzare Antonio Tajani, al momento il suo uomo con l'incarico più prestigioso in Europa: è vice presidente della Commissione e del Ppe.

Dal Vecchio Continente Berlusconi si aspetta grandi cose. Una in particolare: «Sono sicuro che la Corte europea ribalterà la mia condanna», quella sui diritti Mediaset, in forza della quale è stato escluso dal Parlamento senza neanche la possibilità di potersi ricandidare a causa della interdizione dai pubblici uffici. «E vedrete», si fascia già il capo Silvio, «che non mi faranno neanche partecipare alla campagna elettorale». Dunque ha bisogno pure di comunicatori che diffondano il "verbo" al posto suo. In questo senso continua il pressing su Giovanni Toti, direttore di Studio Aperto e Tg4, perché assuma un ruolo di primo piano nella nuova Forza Italia.

Non bastasse tutto questo fermento nel partito, ecco i club Forza Silvio. Che stanno diventando una presenza sempre più importante. Parola del Cavaliere: «Sono 5.260, dovranno diventare 12mila», assicura. E prepara una convention di due giorni (27 e 28 gennaio) aMilano, per celebrare il nuovo traguardo. Al movimentismo, l'ex premier ci tiene tanto. È uno strumento per recuperare il suo elettorato di riferimento che, per un motivo o per un altro, si è allontanato. Ma anche per aggregare chi è distante dalla politica. Silvio propone a tutti di costituire un club. Il giorno della vigilia ha lanciato l'idea alla comunità di recupero di don Matteo Tagliaferri: «Se riterrete di voler fondare un club, posso venire io a spiegarvi gli obiettivi», si è proposto il Cavaliere in un collegamento telefonico.

Ma nelle ultime ore Berlusconi ha anche dovuto disinnescare un'altra miccia all'interno di Forza Italia. Smentendo le voci di una possibile sostituzione del capogruppo alla Camera Renato Brunetta: «Non intendo rottamare nessuno», ha giurato l'ex capo di governo, «né fare repulisti, non appartiene al mio stile e neanche alla storia del movimento che ho fondato». Confermando l'intenzione di voler «lanciare personalità nuove » e di voler «lasciare spazio a voci fresche», Silvio spiega che questi innesti possono tranquillamente convivere con la vecchia guardia: il ricambio non significa «spazzar via chi ha dato se stesso alla causa della libertà».

Tra questi, Berlusconi annovera il capo dei deputati azzurri: «Non ci sono operazioni di avvicendamento dell'amico Brunetta quale nostro capogruppo a Montecitorio». Eppure affiorano i veleni. Messi in circolo da chi non sopporta i metodi da "sergente di ferro" con cui l'ex ministro guida la truppa degli onorevoli forzisti. Senza dimenticare le divergenze di vedute intorno alla legge elettorale, dove si fronteggia l'ala brunettiana, favorevole al ritorno del Mattarellum, e la linea di Denis Verdini, colui che materialmente sta trattando con Matteo Renzi (anche in virtù di vecchie frequentazioni fiorentine tra i due) su un modello che ricalca il sistema di voto in vigore in Spagna.

 

berlusconi alfano brunetta verdini santanch nella nuova sede di forza italia BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS berlusconi alfano santanche verdini lupi big TITTI E RENATO BRUNETTA PUBBLICATO DA ZUCCONI fazio e brunetta RomaJuventussssssssssssGMT tajani foto mezzelani gmt Giovanni Toti

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM