LA RAVA E LA FAVIA – IL PARAGURO FAVIA SI CANDIDA CAPOLISTA CON INGROIA MA NON SI DIMETTE DA CONSIGLIERE REGIONALE GRILLINO! - RISULTATO: SEGGIO IN PARLAMENTO SICURO SE SI SUPERA IL 4% MA INSULTI DA ENTRAMBE LE PARTI: “VERGOGNA! QUESTO E’ UN DOPPIO INCARICO!” - RIVOLUZIONE ANTI-INGROIA IN “RIVOLUZIONE CIVILE” - I MILITANTI BOLOGNESI: “MA VOI LO VOTERESTE UNO COSI’?”…

da Repubblica.it

Giovanni Favia si candida con Antonio Ingroia e sarà capolista di Rivoluzione civile in Emilia-Romagna. Proprio oggi era arrivato l'aut aut dell'ex magistrato che, con una lettera aperta sul suo blog, aveva invitato il consigliere regionale 'scomunicato' da Beppe Grillo a valutare definitivamente la sua proposta. Ma una parte dei sostenitori di Ingroia non accetta la mossa: qualcuno partecipa alla conferenza stampa di Favia e gli grida "vergogna", "questo è un doppio incarico", gli tuonano altri.

INGROIA "DECIDI, NEL M5S SEI CHIUSO"
"Il tempo degli indugi è finito, serve coraggio", aveva scritto Ingroia stamane, sollecitando una decisione. E Favia risponde con una lunga nota su Facebook: "Ho riflettuto a lungo e ho deciso di accettare la proposta di candidatura offertami da Antonio Ingroia, persona che stimo ed ammiro per la sua eroica azione svolta all'interno della magistratura. Ho letto 10 punti costitutivi della Lista Rivoluzione Civile e li ho ritenuti in linea con le battaglie fino ad oggi svolte in nome e per conto del m5s. Sotto il profilo politico mi è stata garantita massima indipendenza e nessun bisogno di tesserarmi a partiti o movimenti, cosa che non farò".

INGROIA: "NESSUNA OSTILITÀ CON IL M5S".
Il sì di Favia è "motivo di soddisfazione" e il segno che la società civile "ha risposto al mio appello, ha deciso di entrare nelle istituzioni per cambiare il Paese", commenta Antonio Ingroia. La candidatura dell'ex grillino "non è segno di ostilità nei confronti del movimento di Beppe Grillo, ma un modo di raccogliere le stesse battaglie".

"NON SARÃ’ POLITICO A VITA".
"Rimango un cittadino prestato alla politica - scrive Favia in una nota su facebook - senza etichette sopra la testa di destra o di sinistra, bensì con una forte impronta civica. Ho sempre detto, sin dal primo giorno, che il mio impegno in politica sarebbe stato a tempo, massimo dieci anni e così farò. Sono stato cacciato dal movimento che ho contribuito a costruire. Il mio è un percorso che nel Movimento cinque stelle si interrompe per via di una scelta arbitraria e irrazionale, ma la mia passione non si è spenta, né tantomeno la voglia di cambiare le cose. Ho rinunciato ai vantaggi della politica: arricchimento economico e relativi privilegi in favore di un'opera di servizio civile e così farò se eletto".

IL SITO INTERNET.
Ora Favia vorrebbe portare in Parlamento quella "capacità, caparbietà e onestà" che "nessuno mi ha mai negato". "Nei prossimi giorni avvierò un portale internet che permetterà alle persone di lavorare sui contenuti per l'attività parlamentare, partecipandovi secondo i principi della democrazia diretta. Per una vera e propria costruzione collettiva della politica".

"SPERO IN PARLAMENTO CON RIVOLUZIONE CIVILE E M5S".
E ai suoi ex compagni di movimento dice: "Sono certo e contento del fatto che il prossimo parlamento avrà una nutrita delegazione del m5s, come spero che al suo fianco ci possa essere Rivoluzione Civile per rappresentare insieme quell'opposizione sociale e quella tutela di cui i cittadini italiani, schiacciati da lobby o da partiti che sono diventati comitati d'affari, hanno bisogno. Io farò la mia parte. Cambiano mio malgrado i percorsi, non gli obiettivi, e soprattutto non i principi".

"RESTO NEL GRUPPO IN REGIONE".
Riguardo alla sua attuale attività in Consiglio regionale Favia precisa di non aver lasciato il gruppo del Movimento cinque stelle, restando a fianco di Andrea Defranceschi "col quale vi è ancora un ottimo rapporto umano e politico", tuttavia "senza firmare gli atti in nome del movimento. Nel caso in cui non venissi eletto in parlamento, portata a termine la mia attuale attività, alla prossima relazione semestrale presenterò ai cittadini dell'Emilia Romagna che mi hanno sostenuto e votato, le mie dimissioni irrevocabili, ridando al movimento la possibilità di avere due rappresentanti abilitati pienamente a rappresentarlo".

"IL MIO LAVORO HA PORTATO FRUTTI".
"Io posso specchiarmi nella mia coscienza", conclude Favia. "In questi anni, per il movimento, ho fatto sacrifici come pochi altri, seminato e annaffiato una terra dura e arida, e tutto quel lavoro oggi, contro ogni pronostico dell'epoca, sta dando splendidi frutti per la politica italiana. Ne sono contento ed orgoglioso. Spero che il futuro possa permettere a questo paese di rialzare la testa, rendendoci orgogliosi di esserne cittadini. Io farò ancora la mia parte".

ALCUNI SOSTENITORI DI INGROIA NON LO VOGLIONO.
Ma dalla base dei sostenitori di Ingroia arrivano segnali contrari alla presenza dell'ex grillino ribelle. Lo fanno con una nota pubblica sul profilo Facebook di 'Rivoluzione Civile Bologna', ancora prima del sì di Favia. ''Ma voi lo votereste uno cosi'?'', scrivono, allegando una foto che ritrae Favia mentre, dal palazzo della Regione, filma il corpo del suicida Maurizio Cevenini. ''Ci sono giunte molte comunicazioni soprattutto da attivisti del nostro movimento di disapprovazione a questa eventuale candidatura. Molti di loro hanno avuto a che fare personalmente con Favia o lo hanno conosciuto in questi anni e hanno dato una loro opinione ben circostanziata sul perché della loro posizione'', aggiungono. Dunque, prosegue il testo, ''dato che la forza e la testimonianza di chi ci sta seguendo ci sembra importante e non ci sembra assolutamente il caso di perdere il supporto di queste numerose e valide persone, chiediamo che Ingroia dichiari pubblicamente che Giovanni Favia non sara' nella sua lista elettorale''.

LE GRIDA: "VERGOGNA".
Ma Favia non viene contestato solo sulla rete. Alla lettura della sua nota, nelle stanze della regione, attivisti di Cambiare si può (che appoggiano Ingroia) urlano "Vergogna" all'indirizzo dell'ex grillino. E lo inseguono mentre lui se ne va. "Questo è un doppio incarico", gli fa notare Lorenzo Alberghini, grillino della prima ora e oggi garante del percorso di "Cambiare di può". "Capisco il vostro disappunto, ma non devi parlare con me- gli replica Favia, come riporta l'agenzia Dire- Non sono io il vostro problema".

 

 

 

GIOVANNI FAVIAFAVIA ad ba ce ac c ca d FAVIA E GRILLO GIOVANNI FAVIAAntonio Ingroia Antonio Ingroia MAURIZIO CEVENINI BEPPE GRILLO - MOVIMENTO 5 STELLE

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO