RENZI, LA LUNA DI MIELE CON GLI ITALIANI É FINITA! CROLLA LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL PREMIER (DA SETTEMBRE HA PERSO 13 PUNTI NEI SONDAGGI) - LE RIFORME SONO TUTTE IN SALITA E POI C’É LA PARTITA DEL QUIRINALE CHE PUÒ TRASFORMARSI NELLA WATERLOO DI MATTEUCCIO

Wanda Marra per “il Fatto Quotidiano

   

RENZI SCI COURMAYEUR RENZI SCI COURMAYEUR

Arriva al Colle da solo, Matteo Renzi, per l’ultimo colloquio ufficiale con Giorgio Napolitano, in vista delle dimissioni di domani. Ostenta sicurezza, anche se le prossime settimane saranno infernali: alla Camera si vota la riforma del Senato, con la minoranza dem che non rinuncia a pretendere modifiche e Forza Italia che va in ordine sparso; a Palazzo Madama da domani si vota l’Italicum, con la scommessa di chiudere per la fine della settimana prossima. E poi, il 29 gennaio inizia il voto per il Quirinale: il premier ha scommesso di portare a casa il risultato al quarto scrutinio (dunque domenica primo febbraio), ma un accordo sul nome (e neanche sul profilo) ancora non c’è.

   

Renzi si intrattiene per un’ora con Napolitano. Qualcuno racconta che gli avrebbe chiesto di posticipare ancora di due o tre giorni le dimissioni. Ma Palazzo Chigi smentisce categoricamente: è da fine novembre che il premier ha preso atto della volontà del Presidente.

 

giorgio napolitanogiorgio napolitano

Quello di ieri è stato, dunque, un colloquio di commiato, in cui Renzi ha raccontato a re Giorgio “colpito” della marcia di Parigi. E poi ha discusso della fine del semestre europeo (che si chiude oggi a Strasburgo). Gli attentati di Parigi, da un lato, e il terremoto che rischia di abbattersi sull’eurozona in caso di vittoria di Tsipras, il 25 gennaio, invitano tutti a ponderare con la massima attenzione il profilo del futuro Capo dello Stato.

 

lorenzo guerinilorenzo guerini

Preoccupazioni e osservazioni che sarebbero state condivise tra Napolitano e Renzi. E che farebbero crescere le quotazioni di personalità politiche, “con la P maiuscola”, come dice lo stesso premier, e riconosciute all’estero. Prima di Renzi al Colle era salita Maria Elena Boschi. Anche lei ha ribadito l’intenzione di andare diritti sulle riforme, secondo il timing stabilito: Piero Grasso assumerà il ruolo della supplenza al Quirinale e il Parlamento continuerà a votare. Almeno nelle intenzioni.

   

Intanto, i sondaggi registrano un vero e proprio crollo nel gradimento del premier (il 37%, 13 punti in meno di settembre, quando era al 50%). E a Montecitorio la tensione è palpabile: in Giunta del Regolamento il Pd, per bocca del renzianissimo David Ermini, chiede alla presidente della Camera, Laura Boldrini il voto segreto solo sui diritti delle minoranza linguistiche e la par condicio. Lei alla fine sceglie di limitarli a 6 o 7. I Cinque Stelle ne volevano altri, anche in materia elettorale e sull’immunità dei parlamentari. “Certo, loro non possono votare in difformità dal gruppo”, commenta Andrea Giorgis, l’uomo della minoranza dem, che sta conducendo la trattativa con i vertici del partito per inserire delle modifiche nella riforma costituzionale.

 

sergio mattarella sergio mattarella

Giorgis parla a lungo con il vicesegretario, Pd Lorenzo Guerini: i punti sui quali chiede al governo di cambiare idea sono il controllo preventivo di costituzionalità delle leggi elettorali (sul quale pare che Renzi non sarebbe contrario) e la composizione del Senato delle Autonomie (sul quale il segretario/premier non ha alcuna intenzione di cedere). Si chiede qualche apertura, per evitare il “rischio” scherzetti. Tutto si incrocia con i giochi per il Quirinale. Da vedere come andrà a finire: stamattina il gruppo dei deputati è convocato per le 8 e 15. Giovedì ci sarà l’Assemblea dei senatori, venerdì la direzione Pd, dove Renzi dovrebbe avviare ufficialmente la pratica Colle all’interno del partito.

   

walter veltroniwalter veltroni

Mancano due settimane e la partita è ancora apertissima: a gestirla è Renzi in prima persona. Poi c’è Luca Lotti, che tiene in mano il pallottoliere. Alla Camera, la presidenza del gruppo ha il compito di curare i rapporti con i singoli deputati. Incontri a due per sondare i malumori e cercare di arginarli.

   

Circola insistente la voce che Renzi abbia già un nome, da calare come asso sul tavolo. Ma gli stessi che hanno in mano la conta dei parlamentari, dicono che di voti certi, tra i deputati, Renzi ne ha solo190-200. E tra i senatori un’ottantina. Però il premier ha già cominciato a fare sondaggi su una serie di nomi: Pier Carlo Padoan, Sergio Mattarella (che piace molto alle minoranze), Walter Veltroni (che entusiasma i renziani), Piero Fassino (che andrebbe bene alla ditta e avrebbe un suo profilo internazionale), Pierluigi Castagnetti (abbastanza solido politicamente da essere una garanzia, ma anche con un profilo che non metterebbe in ombra il premier).

 

piero fassino piero fassino

E poi c’è Prodi, che ieri ha fatto un’intervista al Tg3. Tutta sulla situazione internazionale, tanto per rimanere in tema di un candidato che sia in grado di affrontare la congiuntura mondiale. Dopo essere stato anche lui a Parigi e aver parlato con Hollande, l’attivismo è indicativo.

 

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...