
C’ERAVAMO TANTO AMATI. E ORA? NEANCHE SALUTATI - ALLA FIERA DEL LEVANTE DI BARI, SCENDE IL GELO TRA ANTONIO DECARO E MICHELE EMILIANO, CHE SI SONO ACCURATAMENTE EVITATI – L’EX MAGISTRATO (CHE DECARO NONO HA VOLUTO COME CANDIDATO AL CONSIGLIO REGIONALE) HA TUONATO CONTRO “LA FIGURA DELL’UOMO SOLO AL COMANDO” CON UNA STOCCATA VELENOSA “NESSUNA FANTASIOSA FIGURA CARISMATICA HA MAI CONTATO PIÙ DEL NOSTRO PROGRAMMA” – DECARO HA GLISSATO: “NON CREDO DI ESSERE IL PROTOTIPO DELL’UOMO SOLO AL COMANDO”
Estratto dell’articolo di Francesco Strippoli per il “Corriere della Sera”
schlein decaro boccia emiliano
Non si sono neppure salutati. Uno, l’eurodeputato Antonio Decaro, si è seduto in prima fila e non si è più mosso. L’altro, il governatore Michele Emiliano, è entrato da una porta secondaria ed è salito direttamente sul palco allestito per l’inaugurazione della 88° Fiera del Levante di Bari. Con lui, per i discorsi di rito, il ministro Nello Musumeci (in rappresentanza del governo) e il sindaco Vito Leccese.
La distanza tra i due protagonisti dell’estate politica pugliese ha finito per modificare pure l’antico cliché dell’inaugurazione della Fiera, un tempo dedicata alle linee programmatiche del governo, alla ripresa settembrina.
E, per parte locale, all’elencazione delle realizzazioni più recenti. Quest’anno Emiliano ha messo in secondo piano le opere compiute, si è concentrato sulla politica. Non interveniva in pubblico da settimane, dopo il veto imposto dal candidato presidente Decaro sulla sua corsa a consigliere regionale. Aveva promesso che avrebbe parlato «a tempo debito». Quel tempo è stato ieri.
Emiliano parte ricostruendo le ragioni dell’ininterrotto successo del centrosinistra in Puglia dal 2004, anno del suo debutto da sindaco di Bari. «Abbiamo vinto — spiega — perché abbiamo proposto un modello diverso da quello che in passato privilegiava la figura dell’uomo solo al comando».
michele emiliano e antonio decaro
Allusione all’ultimo governatore di centrodestra, Raffaele Fitto, attuale commissario Ue. Ma anche un monito a Decaro, pur senza mai citarlo, che nei mesi scorsi ha posto vincoli e condizioni alla coalizione, in virtù della sua riconosciuta forza elettorale. E però, gli dice Emiliano, «nessuna fantasiosa figura carismatica ha mai contato più del nostro programma».
Non basta. Il governatore spiega quindi che «le nostre candidature sono diventate naturali, prevedibili con largo anticipo e vincenti, perché investiamo sulle persone anni prima, badando alla loro formazione». Tradotto: il travolgente successo elettorale di Decaro, da sindaco e poi da eurodeputato, è dipeso da uno sforzo collettivo.
michele emiliano antonio decaro
Emiliano non è ancora soddisfatto. Nota il volto scuro di Decaro in questi giorni e invita coloro che «stanno per governare la Regione» ad assumere un atteggiamento di «gioia e autoironia». Dal canto suo, l’eurodeputato non sembra però avere granché voglia di scherzare o commentare. Con i cronisti si limita a poche parole: «Non credo di essere il prototipo dell’uomo solo al comando». […] Intanto, l’area emilianista si attrezza: al posto del governatore, a correre per un seggio da consigliere ci sarà il deputato Ubaldo Pagano.