paolo flores d arcais

PORTATE UN FLORES SULLA TOMBA DEI GRILLINI: ''L’ESTINZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE NON PUÒ ESSERE FERMATA''. IL DIRETTORE DI 'MICROMEGA' IMPIETOSO VERSO DI MAIO E I SUOI: ''LE RAGIONI STRUTTURALI DEL M5S SONO DUE, E A NESSUNA DI ESSE DI MAIO, O CASALEGGIO, O PERFINO GRILLO, SONO IN GRADO DI RINUNCIARE. L’ASSURDA PRETESA DI NON ESSERE NÉ DI DESTRA NÉ DI SINISTRA, E…''

 

Paolo Flores d'Arcais per http://temi.repubblica.it/micromega-online/

 

 

Solo un anno e mezzo fa il M5S, con una campagna elettorale scandita da “onestà, onestà!” e incentrata sulla lotta alle diseguaglianze, alla corruzione, alle mafie, alla spartizione partitocratica di Rai e altri mille enti a nomina politica, otteneva quasi undici milioni di suffragi, il 32,68% alla Camera e il 32,22% al Senato.

 

paolo flores d arcais

Contro ogni logica e ogni decenza, Di Maio si accordava con Salvini per spartirsi le poltrone nel governo Conte (1 giugno 2018), e il 1 luglio un sondaggio Ipsos dava la Lega già sopra il M5S, che rapidamente sarebbe tracollata perdendo un elettore su due (17,2% alle europee del maggio 2019).

 

Era ovvio. Del resto al primo occhiolino tra Di Maio e Salvini, il 21 marzo 2018, avevo scritto: “Senza ricorrere a Nostradamus: i cinquestelle perderebbero tutti i voti dei cittadini in rivolta per giustizia e libertà, gli resterebbero solo gli enragés delle partite Iva, ma in quest’orizzonte Salvini (e Berlusconi!) sono i pesci nell’acqua, i grillini di ‘onestà!’ finirebbero naufraghi”. E infatti.

 

BEPPE GRILLO DI MAIO NAPOLI

Conclusa al Papeete l’esperienza abominevole, Di Maio ruota il M5S da Salvini a Zingaretti (benché non volesse l’accordo sul Conte 2, come Zingaretti, d’altronde), e anzi ufficializza la nuova alleanza con il “cheese!” di Narni. Risultato delle elezioni in Umbria, il M5S al 7,4%. Perciò Di Maio capriola di nuova, mai più candidati comuni alle Regionali, in Emilia-Romagna andiamo da soli. Se davvero, allora, senza scomodare Nostradamus, ripeterà il risultato a una cifra.

 

salvini conte

Di Maio sembra una mosca intrappolata in un bicchiere rovesciato. Può provare a inventarsi tutti i numeri da circo che vuole, non servirà. L’estinzione del M5S è in corso e non può essere fermata. Perché le sue ragioni strutturali sono due, e a nessuna di esse Di Maio, o Casaleggio, o perfino Beppe Grillo, sono in grado di rinunciare.

 

Le avevo indicate anni e anni fa, quando il MoVimento mieteva i suoi primi successi: l’assurda pretesa di non essere né di destra né di sinistra, e una selezione dei suoi dirigenti con “procedure da X Factor o ‘Amici’ della De Filippi”.

 

matteo salvini luigi di maio

L’osceno connubio M5S-Salvini non poteva funzionare perché Salvini costituiva da sempre la destra lepenista (oggi si dovrebbe dire che è il lepenismo a costituire il salvinismo francese), la vocazione al governo pre-fascista, mentre Di Maio continuava a illudersi di poter mantenere il M5S nella sua ambiguità di essere “oltre”. E così tra una forza coerente (la Lega di Salvini) e una “né carne né pesce” l’egemonia non poteva che finire interamente nelle mani della prima.

 

Ma andando con il Pd questa ambiguità mortale del M5S resta. Qui ovviamente non parliamo (non ne parliamo più da anni) di “destra” e “sinistra” nel senso politicoso e partitocratico (e spesso anche giornalistico, ahimè), ma in quello sostanziale dei valori e interessi di riferimento, insomma dello schieramento che difende privilegi e promuove illibertà, dove Berlusconi, Meloni e Salvini sono solo varianti becere o ancor più becere (e Renzi la versione presentabile), o di quello che promuove eguaglianza e libertà, più eguaglianza e più libertà, ogni giorno.

 

Grillo e Di Maio

Ogni politica fa pendere la bilancia su uno dei due versanti, non esiste l’interesse e il bene generale che accontenta tutti. E le destre, quanto più sono estreme tanto più fanno pendere la bilancia verso le garanzie per il privilegio e l’hybris di illibertà. I fascismi questo sono: dove la patina (o anche la polpa) sociale serve a proteggere i privilegi sviando la collera popolare su capri espiatori (l’ebreo, il migrante) anziché sulle radici di classe.

 

Oggi l’unica forza che manca, nella geografia della politica organizzata, è proprio una forza giustizia-e-libertà, ma il M5S non potrà mai convertirsi in tale forza, l’unica che potrebbe fornirgli un futuro, essendo tutti gli altri spazi compiutamente occupati (con non poche sovrapposizioni). Non potrà perché la sua selezione a roulette, la sua non-democrazia dei likevoti, non consente che nasca al suo interno una classe dirigente con la cultura e la tempra necessarie.

casaleggio bugani grillo

 

Il M5S non potrà che continuare ad allearsi col Pd, checché cianci in contrario, perché l’opzione “ruota di scorta” di Salvini è tramontata per sempre. Ma è un’alleanza tanto obbligata quanto fatale, una modalità della sua estinzione. A meno che di tale necessità non faccia invece una virtù: rendendo coerente la sua vocazione antipartitocratica ed egualitaria delle origini, e prospettando per l’alleanza M5S-Pd una immersione rigeneratrice integrale e prolungata nella società civile delle lotte di questi decenni e di quelle che forse si profilano, ambientaliste e non solo.

 

beppe grillo davide casaleggio 9

Con relativo scioglimento dei rispettivi apparati di potere e apparizione di una classe dirigente nuova al novanta per cento. Miracolo difficilmente pensabile.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...