
E’ L’ITALIA, BELLEZZA - IL CAOS DEI BUS TURISTICI, FRA REGOLE VIOLATE E MEZZI SGANGHERATI
Valentina Santarpia per "Il Corriere della Sera"
Fatta la legge, trovato l'inganno. In Italia ci sono decine di norme, codici e codicilli che regolano la manutenzione dei pullman turistici, stabiliscono modi e tempi della guida degli autisti, prefigurano controlli doviziosi attraverso strumenti ultramoderni. Peccato che ad ogni regola corrisponda un trucco per aggirarla, in barba alla sicurezza e nell'ottica di risparmiare per sbancare la concorrenza. E così quelli che dovrebbero essere mezzi ipercontrollati si trasformano in carrette pericolose.
Nel nostro Paese sono 26.835 gli autobus a «noleggio con conducente», muniti di specifica carta di circolazione rilasciata al titolare dell'attività con licenza comunale. Non sono solo i classici pullman per le gite della parrocchia: il mercato si sta adeguando ai tempi, e sempre più spesso gruppi di amici e parenti affittano mezzi (che possono avere dagli 8 agli 88 posti) per un matrimonio, una visita a un museo, una serata in discoteca.
Perché teoricamente questi mezzi dovrebbero essere più sicuri dei propri, considerando la catena dei nullaosta. Per il Codice della strada ogni autobus deve essere sottoposto a revisione annuale presso la Motorizzazione civile: nel 2012 sono stati ispezionati 22.281 mezzi (quelli non sottoposti alla revisione sono quelli di recente immatricolazione, che quindi non circolano): di questi 20.703 sono risultati in regola e 1578 «da ripetere», circa il 7%.
La revisione è una formalità ? Secondo il ministero dei Trasporti, assolutamente no: i controlli sono svolti da dipendenti del ministero con la laurea in Ingegneria, che verificano tutti i dispositivi e gli equipaggiamenti coinvolti nella sicurezza della circolazione e del trasporto dei passeggeri. E se l'autobus è «da rivedere», non può uscire finché non viene «promosso». Il conducente, oltre che una patente non inferiore alla D, deve vantare anche l'abilitazione professionale, valida 5 anni.
Ma la vera garanzia della sicurezza dei pullman da noleggio sta - pardon, dovrebbe stare - nell'obbligo dell'installazione di un apparecchio per verificare la velocità e i tempi di guida: il cronotachigrafo, che nella attuale versione digitale consente i controlli attraverso smart card. Grazie a questo dispositivo, si può capire se sono stati rispettati gli orari di guida massimi stabiliti dal regolamento europeo: 9 ore di guida al giorno, per un massimo di 56 ore a settimana, un riposo giornaliero di 11 ore, una sosta settimanale di 48 ore.
«Ma basta usare qualche trucchetto, come una calamita nel punto giusto - avverte Giordano Biserni, presidente di Asaps, l'Associazione sostenitori amici della Polizia stradale - e il cronotachigrafo è taroccato». E non ci sono sanzioni che scoraggino: le multe per conducenti e imprese vanno da poche decine di euro a 2-3 mila euro, ma la pratica resta diffusissima. E se il mezzo non viene controllato dalla polizia, nessuno si accorge se l'autista ha superato i limiti (80 km/h sulle statali e 100 km/h in autostrada) o se guida da 12 ore di fila.
Come si riconosce allora un pullman rischioso da uno affidabile? «Bisogna rivolgersi a ditte serie, conosciute, evitare i subappalti», suggerisce Biserni. Ma anche il prezzo può essere un campanello d'allarme: «Si va da 1,50 euro al km a 3 euro - spiega Michele Sartorise, della ditta Morandi di Varese -. Meglio diffidare di offerte troppo basse». Un altro elemento da valutare è l'anzianità del mezzo: le ditte serie li cambiano ogni 3-4 anni, ma in giro ci sono centinaia di autobus vecchissimi, dai 10 anni in su, che possono ancora circolare.
Di solito non sono gestiti da società , ma da «padroncini» locali che per far soldi comprano mezzi sgangherati da affittare a prezzi bassi. La crisi morde, l'offerta attira, e se qualche pezzo non è a posto, nessuno ci fa caso.




