francesco lollobrigida matteo salvini

“È LEGITTIMO FARE PROPOSTE E RAGIONARE POI INSIEME SULLA FATTIBILITÀ” – FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, COGNATO DI GIORGIA MELONI E NEO-MINISTRO DELLA "SOVRANITÀ ALIMENTARE", STRONCA SALVINI, CHE VUOLE DETTARE L’AGENDA AL GOVERNO: “CERTAMENTE QUELLE SCRITTE NEL PROGRAMMA COMUNE SONO PRIORITÀ. SPERIAMO DI RIUSCIRE A RAGGIUNGERE TUTTI GLI OBIETTIVI DEL PROGRAMMA NEI PROSSIMI 5 ANNI. COMPATIBILMENTE CON LE TANTE EMERGENZE CHE DOBBIAMO AFFRONTARE…”

Francesco Olivo per “la Stampa”

 

GIORGIA MELONI E FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

Francesco Lollobrigida avrebbe preferito restare capogruppo alla Camera, ma i delicati equilibri lo hanno portato in via XX settembre. Sabato ha giurato da ministro dell'Agricoltura e «della sovranità alimentare», una denominazione che ha fatto discutere: «Polemiche puerili».

 

L'Italia vista da Palazzo Chigi è diversa da quella che si vede dall'opposizione?

«Si vedono tutti i problemi e le criticità che abbiamo trovato. Il governo precedente, al di là del prestigio di Draghi, non avendo una visione comune non riusciva a portare avanti le cose. È questa la grande discontinuità rappresentata da Giorgia Meloni».

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI BY CARLI

Eppure la Lega insiste sul suo programma: flat tax, rottamazione delle cartelle. Non sarebbe meglio coordinarsi all'interno del governo?

«È legittimo fare proposte e ragionare poi insieme sulla fattibilità e sui tempi. Certamente quelle scritte nel programma comune sono priorità».

 

Salvini dice anche che si farà il ponte sullo Stretto, è un impegno del governo?

«Speriamo di riuscire a raggiungere tutti gli obbiettivi del programma nei prossimi 5 anni. Compatibilmente con le tante emergenze che dobbiamo affrontare».

 

Forza Italia è divisa tra governisti e chi critica la premier.

«C'è totale armonia tra noi. Non entro nelle questioni interne dei partiti. Io alle chiacchiere preferisco i fatti. E qui già se n'è prodotto uno. Domenica nel primo Consiglio dei ministri tutti gli interventi si sono concentrati su questo: procedere uniti, lavorare avendo in mente solo l'Italia e provare a stupire chi ci guarda con ostilità e pregiudizio».

 

francesco lollobrigida

A proposito di ostilità: per anni avete detto di avere l'establishment contro, mentre le reazioni all'insediamento di Giorgia Meloni sembrano dimostrare il contrario.

«Effettivamente anche in territori lontani dai nostri si è colta la forza della novità di avere una donna premier. Sorprende in positivo, anche perché in campagna elettorale abbiamo subito attacchi di tutti i tipi, con argomenti che nulla avevano a che vedere con il nostro programma».

 

Il passaggio di consegne, per certi versi quasi affettuoso, con Mario Draghi, indica una continuità con il precedente governo?

«No, noi siamo un governo di discontinuità. Ciò non vuol dire buttare all'aria ciò che di buono è stato fatto. Ho assistito al primo incontro di Meloni con Draghi. Appena ci siamo seduti Giorgia ha messo le cose in chiaro "noi non voteremo la fiducia", poi per i rimanenti 59 minuti gli abbiamo illustrato le nostre proposte per l'Italia e alla fine garantito che senza chiedere nulla in cambio saremmo stati leali, probabilmente molto di più di altri che facevano parte della maggioranza.

 

francesco lollobrigida giuramento governo meloni 1

Draghi, è persona intelligente, credo che lo abbia notato. E quindi il passaggio di consegne è stata all'insegna della cordialità personale».

 

Cingolani sarà consulente: altra prova della continuità?

«Ripeto: non abbiamo mai avuto preclusioni ideologiche. Esistono questioni di carattere nazionale e non ci tiriamo indietro. Quando Cingolani era ministro ha visto che abbiamo collaborato con lui senza chiedere in cambio posti nei consigli d'amministrazione».

 

MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI

Questi elementi di continuità con il governo Draghi, ma anche i rapporti cordiali con le istituzioni Ue iniziano a crearvi problemi con una parte del vostro elettorato. C'è il rischio di deludere qualcuno?

«Guardi che non abbiamo cambiato di una virgola le nostre posizioni. L'unico criterio che ci ispira è l'interesse nazionale. Non siamo mai stati antieuropeisti, vogliamo semplicemente un'Europa che abbia una politica comune su temi fondamentali come l'energia.

francesco lollobrigida e arianna meloni

 

Io mi limito a constatare che il 16 maggio del 1991 il Corriere della Sera titolava in prima pagina: "L'Italia è la quarta economia mondiale". Mentre la Germania si era appena riunificata. Trent' anni dopo la situazione si è ribaltata. Ho il sospetto che qualche nostro rappresentante abbia difeso gli interessi di altre nazioni».

 

A proposito d'Europa, domenica Meloni ha incontrato Macron. Dopo aver criticato duramente la Francia, è arrivata l'ora del pragmatismo?

«Intanto sottolineerei che il presidente Macron ha voluto incontrare Meloni a Roma, mentre altri premier appena insediati volavano immediatamente a Berlino, Parigi o Bruxelles».

 

IL DISCORSO DI GIORGIA MELONI ALLA CAMERA PER LA FIDUCIA

Macron era a Roma per incontrare la Comunità di Sant' Egidio, Mattarella e il Papa.

«Chi conosce la diplomazia sa che un incontro come quello con Giorgia Meloni non avviene per caso. E quindi ha una grande rilevanza. Con la Francia abbiamo molte cose in comune, a partire dalla critica al Patto di Stabilità. Ma questo rapporto va reinserito sui giusti binari: senza subalternità».

 

Lei ha sempre detto che avrebbe continuato a essere il capogruppo alla Camera, è invece oggi è ministro.

«Era il mio desiderio. Poi una serie di circostanze hanno fatto sì che uscisse il mio nome per il ministero dell'Agricoltura. È un settore che seguo da tempo, ma non la vivo come una promozione. È semplicemente un altro lavoro».

 

Chi sarà il suo successore come capogruppo?

 «Deciderà il gruppo, ma io credo che Tommaso Foti sia la persona più adatta».

Luca Ciriani Giorgia Meloni e Tommaso Foti di Fratelli d'Italia al quirinale

 

Perché avete voluto cambiare il nome al ministero dell'Agricoltura, aggiungendo la "sovranità alimentare"?

«Abbiamo mutuato il nome dal ministero francese, un Paese che a mio avviso ha saputo tutelare i suoi prodotti. In Italia la strumentalizzazione è stata puerile, ma vedo che piano piano la realtà stia emergendo, non c'entra il sovranismo.

 

Dico solo che Maurizio Martina, ex segretario del Pd, ora alla Fao ha scritto un libro intitolato "Cibo Sovrano". Gli apprezzamenti che sono arrivati da Slow Food e da molte associazioni sono la prova che non si tratta di una filosofia di destra».

 

GIORGIA MELONI E FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

Ci spieghi questa filosofia.

«Il globalismo dice: diamo cibo a tutti, a prescindere dalla provenienza e dal modo di produrlo. Noi invece diciamo: diamo a tutti cibo di qualità e produzione nel rispetto di regole che ogni popolo ha il diritto di darsi».

 

La provenienza però non basta: anche dall'Italia arrivano prodotti nati dallo sfruttamento, come i pomodori. Farete qualcosa contro il caporalato?

«Bisogna lottare contro lo sfruttamento e il lavoro nero. Ma al tempo stesso mettere gli imprenditori nelle condizioni di poter assumere, in questo senso l'abolizione dei voucher è stato un errore».

discorso di giorgia meloni alla camera 6

 

Nei campi c'è bisogno di manodopera, anche straniera, lo dicono gli imprenditori.

«Certo, noi combattiamo l'immigrazione illegale. Serve gestire i flussi, e per esempio l'arrivo di lavoratori stranieri, a tempo, per le raccolte, è un'opzione alla quale non sono affatto contrario».

francesco lollobrigida giuramento governo meloni 3 giorgia meloni francesco lollobrigida FRANCESCO LOLLOBRIGIDA MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI Luca Ciriani Giorgia Meloni e Tommaso Foti di Fratelli d'Italia arrivano al Quirinaleluca ciriani giorgia meloni francesco lollobrigida

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...