giorgia meloni joe biden

FRATELLI D’AMERICA – GIORGIA MELONI HA CAPITO CHE UNO DEI PRINCIPALI OSTACOLI ALLA SUA ASCESA A PALAZZO CHIGI È BIDEN: IL PRESIDENTE AMERICANO SI RICORDA BENE DEL SUO DISCORSO IPER-TRUMPIANO ALLA CONFERENZA C-PAC, A FEBBRAIO. PER QUESTO LA “DRAGHETTA” HA MANDATO I SUOI “SHERPA” A WASHINGTON A CUCIRE RAPPORTI E CREARE LE PREMESSE DI UN INCONTRO CON “SLEEPY JOE”, QUALORA “DONNA GIORGIA” TRASLOCASSE A PALAZZO CHIGI – L’INTERVISTA “RASSICURANTE” AL “WASHINGTON POST”

Alberto Simoni per “La Stampa”

 

giorgia meloni alla conferenza dei conservatori cpac, in florida

La Casa Bianca sceglie il tradizionale riserbo sulle vicende italiane ma il livello di attenzione per gli eventi politici a Roma si sta alzando. Così come la convinzione - suffragata dai sondaggi che circolano anche nelle stanze della diplomazia Usa - che Giorgia Meloni possa essere il prossimo premier.

 

Per questo gli sherpa sono già al lavoro per creare le premesse di un incontro con il presidente Biden allorquando Meloni dovesse traslocare a Palazzo Chigi. La data c'è già, così come il luogo: 15-16 novembre a Bali in occasione del G20.

 

Biden potrebbe incontrare Xi Jinping, Putin potrebbe tornare sulla scena e ci sarà l'esordio di Liz Truss, neo primo ministro britannico.

 

giorgia meloni davanti alla casa bianca 2

La Casa Bianca ha recepito l'ipotesi di allestire un incontro "a margine" e ha recapitato agli emissari - informali - della Meloni il messaggio che l'Italia resta un alleato fondamentale con il quale si condividono valori e interessi strategici ed economici che vanno al di là del colore politico e delle famiglie di appartenenza.

 

Una precisazione non richiesta, ma che spiega alcuni timori dopo che la stampa Usa - in primis il New York Times - nelle scorse settimane aveva lanciato l'allarme democrazia in Italia in caso di vittoria della destra. Biden - dicono fonti dell'Amministrazione - è uomo di lunga esperienza, frequentatore del Senato e con amici, molti, fra i repubblicani. È consapevole che in campagna elettorale o quando si parla davanti a platee omogenee (il riferimento è alla Conferenza dei conservatori, cui la Meloni partecipò in Florida in febbraio) i toni possano essere più carichi.

 

IL CREMLINO E LE ELEZIONI ITALIANE

Rispondendo a una domanda de La Stampa sul futuro governo, un portavoce del Dipartimento di Stato ha ribadito che «Usa e Italia continueranno a lavorare insieme su molti importanti dossier, inclusi sicurezza e sostegno all'Ucraina».

 

La caduta di Draghi è stata un fulmine a ciel sereno, mal colta negli ambienti diplomatici Usa che però in agosto hanno accelerato sulla definizione del profilo della leader di un partito che 4 anni fa non superava il 10%. E le credenziali di atlantista, solida sui temi della sicurezza e non ondivaga sul sostegno a Kiev avendo votato FdI sempre per l'invio di armi e sostegni, sono le carte che più contano.

 

salvini putin conte

Il Washington Post ieri ha dedicato una lunga intervista a Meloni - che ha ribadito le sue posizioni su atlantismo, visione dell'Europa e valori conservatori - e Adolfo Urso, senatore di FdI e presidente del Copasir, è in queste ore nella capitale Usa per una serie di incontri tesi a rafforzare il «profilo moderato del partito».

 

Una visita, come altre in passato, apprezzate dagli americani e che stanno contribuendo a rafforzare il profilo della leader della destra. L'agenda di Urso, qui come esponente di FdI e inviato di Meloni, è di livello governativo con incontri al Congresso e con esponenti dell'Amministrazione che sperano in una continuità con il governo Draghi.

 

giorgia meloni alla conferenza dei conservatori cpac, in florida

Non per niente lo stesso Urso, di ritorno da Kiev, ha sottolineato di aver parlato con il ministro Guerini e con Draghi, «cosa fatta anche prima di partire per Washington». Meloni non avrà una luna di miele agevole comunque negli Usa. In ambienti diplomatici si evidenzia che ci sono quattro elementi sui quali il giudizio è sospeso: anzitutto il dubbio sulla capacità di resistere a determinate pressioni e la posizione sui migranti.

 

Ma è sui rapporti con l'Europa e sulla composizione della coalizione di centro destra che si addensano le nuvole. L'Amministrazione Biden è la più pro-Ue che gli Usa abbiano avuto, le relazioni fra le singole capitali e Bruxelles sono monitorate attentamente.

 

Uscite come quella sulla «fine della pacchia», sollevano perplessità. Ma è soprattutto il ruolo di Salvini, che a Washington resta etichettato come filo Putin, a preoccupare. E la diffusione del report dell'intelligence sui finanziamenti russi a molti partiti, suona come un avvertimento

 

Articoli correlati

PRONTI AL COMPROMESSO STORICO TRA LETTA E MELONI? UNA VOLTA DEFENESTRATO SALVINI GIORGIA

 

 

 

 

 

 

 

giorgia meloni alla convention dei conservatori cpac 2022 1giorgia meloni alla conferenza dei conservatori cpac, in florida 2

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...