donald melania trump in polonia

G20 FATTO A MAGLIE - TUTTI CONTRO DONALD AD AMBURGO? EPPURE ARRIVA CON UN VIATICO DA ROCKSTAR DALLA POLONIA, DOVE HA FATTO UN DISCORSO CHIAVE SUL FUTURO DELL’OCCIDENTE E HA ATTACCATO LA RUSSIA - DA QUESTE PARTI SI RISPONDE AGITANDO L’ACCORDO DI PARIGI SUL CLIMA, OVVERO UN CADAVERE DI TOTALE INUTILITÀ - OCCHIO ALL’ACCORDONE IMMINENTE TRUMP-MACRON

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

DONALD MELANIA TRUMP IN POLONIADONALD MELANIA TRUMP IN POLONIA

Aspettando la fine dell’incontro tra Putin e Trump al G20 di Amburgo trasformato in inferno grazie a 100.000 dimostranti anti capitalisti – non solo anti Trump, occorre precisare – che alle richieste della polizia di togliersi maschere e cappucci rispondono tirando bottiglie e mattoni, in cambio ricevono qualche getto d'acqua e spray al pepe. Una zona di guerra si affronta così? Ho letto da qualche parte che questa è la regola dell'Europa libera e tollerante, il prezzo da pagare a una società aperta, che orgogliosamente si contrappone al pugno di ferro invocato dal presidente americano. Beh, tanti auguri.

 

 La libera società tedesca non è riuscita a prevenire questo disastro con la forza dell'autorità delle istituzioni, anche se la polizia ritiene che in mezzo ai 100.000 cretini ci siano almeno 8 mila professionisti pronti a commettere qualunque tipo di violenza, come l'incendio di ieri notte alla Porsche.

 

trump poloniatrump polonia

 A leggere la stampa e ascoltare i servizi degli inviati delle tv, tutti contro Donald Trump al G20 di Amburgo. Eppure il presidente americano arriva con un viatico da rockstar dalla Polonia e con un messaggio preciso per ognuno dei partecipanti contenuto nel discorso di Varsavia. Com'era che aveva scritto il Washington Post alla vigilia della partenza, che le autorità polacche nazional conservatrici stavano preparando un'accoglienza trionfale, ma non sarebbero riuscite a coprire l'antipatia del popolo polacco per Donald Trump?

 

S'è visto, folla da stadio, almeno 50 mila partecipanti e non più di 200 contestatori di Greenpeace, bandiere, cori “Donald Donald”, tripudio di applausi per il bacio con Melania, ancora una volta coprotagonista del comizio del marito, che ha introdotto (e’ sempre la stessa che doveva rimanere rinserrata e disperata nella sua torre d'oro a New York), soprattutto il presidente degli Stati Uniti ha tenuto in Polonia un discorso che, non fosse per la fine che gli hanno fatto fare in Vaticano, si può serenamente paragonare alla lectio di Ratisbona del grande Ratzinger.

 

Per carità, un'altra storia, un'altra cultura, certamente un'altra visione del mondo, ma l'americano ieri a Varsavia ha difeso l'Occidente ed evocato il pericolo che faccia una fine miseranda con la stessa forza e convinzione. Io non ho paura di affermarlo.

IL DISCORSO DI DONALD TRUMP A VARSAVIAIL DISCORSO DI DONALD TRUMP A VARSAVIA

 

Così come nel dire che "La Russia ha un comportamento destabilizzante, come in Ucraina e un ruolo negativo di appoggio regimi ostili in Siria e Iran, ma sapremo risponderle", e “ è probabile che la Russia come altre nazioni si sia immischiata nelle nostre elezioni”, ha dimostrato non avere alcun conto in sospeso con Vladimir Putin, nessuna cambiale da onorare per la sua elezione l’8 novembre dell'anno scorso.

 

 Un ottimo messaggio da mandare a casa in America , assieme alla notizia fresca che viene da lì, ovvero che nel mese di giugno sono stati creati altri 220 mila posti di lavoro rispetto a una previsione di 174 mila, raggiungendo così il record di 153.168.000 impiegati.

 

Certo, la situazione internazionale e’ pesante, in buona parte per l'eredità sconsiderata di Barack Obama, lo spazio che russi hanno guadagnato in Medio Oriente è desolante, e in più Trump ha come le mani legate per il casino che politici e giornalisti continuano a tenere in piedi con un inesistente Russiagate. Vedremo come ne escono lui e Rex Tillerson, il segretario di Stato, uomo di capacità imprenditoriali e politiche rare, che vuole convincere Putin e Lavrov, ministro degli esteri russo, a una no fly zone sulla Siria. I rapporti potrebbero ripartire da lì con dispetto dei gufi.

macron merkel trumpmacron merkel trump

 

Ma il punto centrale del discorso di Donald Trump resta l'appello all'Occidente, non a caso sottovalutato e quasi ignorato nei commenti del giorno dopo. Eppure sono gli stessi giorni nei quali la questione dell'immigrazione e del terrorismo attanaglia l'Europa e ne rivela tutta la debolezza e gli egoismi.

 

"La questione fondamentale della nostra epoca è sapere se l´Occidente ha o no la volontà di sopravvivere".

Siamo a piazza Krasinski, di fronte al monumento che ricorda la rivolta del 1944 contro l'occupazione nazista, ovvero la più importante ed eroica ribellione di quell'epoca, un gesto che definisce anche oggi l'identità nazionale polacca. Ma dopo il nazismo tedesco i polacchi hanno sopportato il giogo del comunismo sovietico, e ancora oggi temono la vicinanza e l'incombenza di Mosca.

 

vladimir putin angela merkelvladimir putin angela merkel

Perciò le parole di Trump pronunciate qui hanno un valore speciale, che dica che “ Us are committed you never again held hostage to a single supplier of energy”, gli Stati Uniti si impegnano a fare in modo che mai più voi dobbiate dipendere da un solo fornitore di energia, o dica

 

“To meet new forms of aggression, including propaganda, financial crimes and cyber warfare, we must adapt our lives to compete effectively in new ways and all new battlefields",

 

per affrontare nuove forme di aggressione compresa la propaganda, crimini finanziari e cyber guerra, dobbiamo adattare alle nostre vite a competere con successo in modi nuovi e in tutti i nuovi campi di battaglia, metafore chiare del pericolo rappresentato anche da Mosca, o che definisca la Polonia cuore d'Europa, un popolo che “nei giorni bui ha perso la sua terra ma non ha perso l'orgoglio”.

 

donald trump e vladimir putin si stringono la mano donald trump e vladimir putin si stringono la mano

A Varsavia dunque tutto bene, anzi trionfalmente , e anche un accordo economico importante con la vendita dei Patriot, assieme alla rassicurazione della protezione degli Stati Uniti garantita attraverso la NATO, una difesa militare alla quale il governo polacco versa a differenza della maggior parte degli Stati europei il dovuto 2% del Pil.

 

Ma non è solo alla Polonia che Trump si rivolgeva quando ha denunciato come pericoli mortali per l'Occidente 'the steady creep of government bureaucracy,' 'radical Islamic terrorism' and 'powers that seek to test our will, undermine our confidence and challenge our interests.', la costante e viscida pressione della burocrazia di Stato, il terrorismo islamico radicale, i poteri che mettono a prova la nostra volontà, minano la nostra fiducia, sfidano i nostri interessi, domandandosi e domandando se esiste la volontà di difendersi e affrontare questi pericoli.

 

emmanuel macron donald trumpemmanuel macron donald trump

Da queste parti si risponde agitando il fantasma dell'accordo di Parigi sul clima, ovvero un cadavere di totale inutilità, e lamentando il protezionismo nel commercio, ovvero una serie di decisioni che finora all'Europa a quanto si dice hanno portato solo dei vantaggi in nuovi accordi. L'Italia che scoppia di profughi dopo l'ennesimo schiaffone di Tallinn impone agli italiani lo ius soli. La Merkel è sostanzialmente in campagna elettorale, quindi gioca solo per sé non certo per l'Europa, ma quando mai si è comportata diversamente! Vedremo gli altri, occhio soprattutto all’accordone imminente Trump-Macron

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…