ivanka trump

G20? STICAZZI! PARLIAMO TUTTI DEI 5 MINUTI IN CUI IVANKA SI È SEDUTA AL POSTO DI TRUMP - NEL PAESE DEI KENNEDY (TRE FRATELLI: UNO PRESIDENTE, UNO MINISTRO, L’ALTRO SENATORE, CONTEMPORANEAMENTE), BUSH E CLINTON, IL PROBLEMA È IL PUZZONE ARANCIONE CHE SI PORTA DIETRO LA FIGLIA. COSÌ NON TOCCA SCRIVERE CHE IL MEETING DI AMBURGO DI MAMMA MERKEL È STATO UN FLOP STORICO

MARILYN MONROE CON BOB E JOHN KENNEDY MARILYN MONROE CON BOB E JOHN KENNEDY

1.  NEL PAESE DEI KENNEDY, BUSH E CLINTON, IL PROBLEMA È TRUMP CHE SI PORTA DIETRO LA FIGLIA IVANKA

DAGONOTINA PER GLI SMEMORATI DELLA STORIA - Mentre John Kennedy era presidente degli Stati Uniti, dal gennaio 1961 al 22 novembre 1963, il fratello Robert (Bob) ricopriva il ruolo di Ministro della Giustizia. L’Attorney General, con il Segretario di Stato, è il ruolo più importante dell’amministrazione: controlla l’FBI e ha un potere enorme sulle forze di sicurezza interne e sulla giustizia. Non solo: l’altro fratello Ted si fece eleggere al Senato, prendendosi per diritto dinastico il seggio del Massachusetts lasciato vacante da John.

BOB TED E JOHN KENNEDYBOB TED E JOHN KENNEDY

 

George W. Bush fu eletto presidente dopo 8 anni dalla fine del mandato del padre, e portò con sé tutta la squadra di governo di George senior, che prima di prendersi la Casa Bianca fu capo della Cia e vicepresidente, e dunque il suo staff poteva contare su un controllo tentacolare della macchina amministrativa e di intelligence. Durante le famose e contestatissime elezioni del 2000 contro Al Gore, la Florida che decise il risultato finale a favore di Bush era retta dal fratello Jeb, che si sarebbe poi candidato alle primarie repubblicane del 2016 tra gli applausi dei sinceri democratici.

bill  hillary   chelsea clinton con marc mezvinskybill hillary chelsea clinton con marc mezvinsky

 

Inutile ricordare poi Hillary Clinton, marito presidente, lei senatrice, poi Segretario di Stato, candidata due volte, fondazione miliardaria in famiglia, retta dalla figlia Chelsea che ha partecipato e parlato a tutti gli eventi pubblici ecc. ecc.

 

Trump è un puzzone, arancione, parrucchinato, burino, impreparato, se ne fotte del cerimoniale, e siamo tutti d’accordo. Ma se 20 leader mondiali si incontrano in Germania, parlano per due giorni dei temi (in teoria) più importanti per il pianeta, e il giorno dopo l’unico articolo che tutti i giornali scrivono è sui cinque minuti che Ivanka si è seduta al posto del padre, qualcosa davvero non va.

chelsea e hillary clintonchelsea e hillary clinton

 

 

2. LA POLEMICA. IVANKA AL POSTO DEL PADRE AL TAVOLO DEL G20, DONALD JR E JARED COINVOLTI NEL RUSSIAGATE: UN "CERCHIO MAGICO" GUIDA GLI USA

Vittorio Zucconi per La Repubblica

 

Assediato da una Washington politica che lui disprezza, essendone disprezzato, solo con i suoi biliosi pigolii elettronici nella insonne paranoia contro un' informazione che lo tormenta, Donald "The Donnie" Trump si rifugia sempre più nel "Ciuffo Magico", nel solo gruppo del quale si fidi: la famiglia.

 

ivanka trumpivanka trump

Nell' assente irrilevanza della First Lady Melania, pallido e elegantissimo ectoplasma da spolverare solo quando è inevitabile all' uscita dall' Air Force One, sono i figli, il genero e soprattutto la diletta figliola Ivanka, gli uomini e le donne che rappresentano davanti al mondo l' Amministrazione Trump e dunque gli Stati Uniti d' America, con ministri, generali e assistenti, relegati al ruolo di figuranti. L' America non ha eletto, controvoglia, solo un uomo. Ha eletto senza saperlo una famiglia.

 

ivanka trump al tavolo del g20 di amburgoivanka trump al tavolo del g20 di amburgo

Questa 45esima presidenza è il primo governo a conduzione familiare della storia americana, ben oltre le cuginanza fra padri fondatori a fine '700, le complicità private del Clan Kennedy o la successione della dinastia Bush, nella quale il patriarca, dopo avere affidato il figlio alle baby sitter di casa Cheney, Rumsfeld e Powell, rifiutò di apparire o di pronunciare parola in favore di Baby Bush.

 

Invece Trump, che ha del governo degli Stati Uniti una concezione aziendale, come di cosa molto sua, espone la sua Ivanka sul palcoscenico del mondo, affiancandola a capi di governo in visita alla Casa Bianca, come il giapponese Shinzo Abe o il cinese Xi Jinping; facendosi rappresentare da lei a riunioni di ministri al G20 di Amburgo; portandola a ricevere il riluttante omaggio dei satrapi sauditi a Riad. Ruoli istituzionali che si giustificano soltanto in forza di un non retribuito - per le leggi anti-nepotismo - incarico di "assitente Speciale".

 

ivanka e donald trump al g20 di amburgoivanka e donald trump al g20 di amburgo

Il sarcasmo e lo sbigottimento che in America e nel mondo avevano accolto lo sfacciato familismo della Trump Spa stanno inesorabilmente lasciando il posto alla rassegnata constatazione che il solo modo per arrivare all' orecchio del "Ciuffo in Chief" è passare per la trentacinquenne Ivanka, per il marito Jared, i cui vastissimi compiti ufficiali vanno dalla pace in Medio Oriente alla riforma del governo, ai due figli maschi adulti di Ivana, Eric e soprattutto Donald jr, amministratore della fortuna paterna formalmente all' insaputa di papà.

 

Anche Angela Merkel, che si è trovata inopinatamene seduta a fianco di Ivanka, ha dovuto arrendersi e trattarla da statista, essendo chiaro che discutere con i figuranti dell' Amministrazione Trump, con ministri come il trascurabile segretario di Stato Rex Tillerson o il ministro della Difesa James Mattis è una perdita di tempo.

 

«Sappiamo tutti bene chi sia e chi rappresenti Ivanka Trump» si è rassegnata Merkel.

«Con che faccia Ivanka partecipa a incontri con capi di governo su materie delle quali non sa niente?» ha sibilato invece Maxin Waters, deputata californiana tra le più feroci critiche d Trump. «Ivanka era nel gruppo di uomini e donne al G20 chiamati o eletti per governare le loro nazioni: chi ha mai votato per Ivanka? » si è chiesto il Washington Post e il politologo Brian Kaass da Oxford ha riassunto l' imbarazzo generale in poche parole: «Non eletta, non valutata dal Parlamento, non qualificata. Niente altro che una figlia di papà».

ivanka donald trump e steven mnuchinivanka donald trump e steven mnuchin

 

Ma nella impossibilità di utilizzare la First Lady Melania per occasioni più impegnative che agitare timidamente la manina dalla scaletta dell' aereo e raccogliere i fiori d' ordinanza, la First Daughter Ivanka svolge per il cerchio del Ciuffo Magico un ruolo importante, quello di essere una donna, di rappreentare l' unica scalfittura di genere nella muraglia maschile del governo Trump.

 

Deve femminilizzare e addolcire, con la finzione dei propri moderati consigli, dei successi commerciali vendendo paccottiglia Made in China e del suo essere mamma e sposa ufficialmente felice, l' Amministrazione più sfacciatamente maschilista da Nixon a oggi.

Per questo il padre la alterna al marito, Jared Kushner, al quale sono affidati compiti più complessi, nel casting del Trump Show.

 

Come non è a Ivanka, ma al figlio Donald jr, che papà Donald sr ha dato l' imcarico di curare gli interessi della Trump Corp, dagli hotel ai cantieri, dai debiti agli investimenti internazionnali, per accreditare la fiction, ben nota a noi italiani, di cedere azioni e società ai figli ed eludere l' apparenza del conflitto di interessi.

ivanka e jaredivanka e jared

 

È stato un compito che Donald jr, il più simile e somigliante al padre fra i rampolli della dinastia, ha preso forse troppo a cuore, incontrando un' avvocata vicinissima al presidente russo Vladimir Putin poco prima dell' elezione, insieme con il cognato Jared, che aveva già provveduto a vedersi privatamente con un altro oligarca putiniano, un banchiere. Incarichi comprensibilmente delicatissimi, al punto di avere solleticato l' interesse del magistrato che indaga sul "Russiagate". E che soltanto a persone di famiglia possono essere affidate.

 

ivanka melania donald trump con papa francescoivanka melania donald trump con papa francesco

Perchè i partiti e la politica si possono sempre tradire, ma la famiglia è famiglia. E contro la famiglia, come sa bene Donnie, non ci si schiera mai, non a New York, non a Washington.

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO