INCREDIBILE A NAPOLI! IL PRESIDENTE BERLUSCONE DELLA PROVINCIA CESARO STAREBBE LAVORANDO PER PORTARE IL “COMPAGNO” PAOLO MANCUSO ALLA GUIDA DELLA PROCURA DI NAPOLI - L’ESPONENTE DI MAGISTRATURA DEMOCRATICA RISALE LA CHINA PER IL DOPO-LEPORE GRAZIE AD UNA MANOVRA DI AVVICINAMENTO AI LAICI DI CENTRODESTRA - GIGGINO MA CHE FAI? PER L’AMERICA’S CUP ACQUISTATI SGABELLI A 400 EURO CIASCUNO E GLI ARREDI DELLA CASINA POMPEIANA COMPRATI IN UN NEGOZIO DI LUSSO…

Carlo Tarallo per Dagospia

1- E' partito l'assalto finale alla plancia di comando della Torre delle Manette: niente accordo al Csm sulla nomina del nuovo Procuratore di Napoli, ora si combatte senza guantoni e la partita, tutta politica, si gioca tra le correnti della magistratura. Si procederà martedì prossimo alle audizioni dei tre candidati rimasti in lizza per la successione a Giovandomenico Lepore: sono Paolo Mancuso (capo della Procura di Nola, Magistratura Democratica), Corrado Lembo (Procuratore a Santa Maria Capua Vetere, Magistratura Indipendente) e Giovanni Colangelo (Procuratore a Potenza, Unicost, favorito fino a poche ore fa).

Una scelta, quella delle audizioni, che fa capire come sia ancora tutto in alto mare: in bilico l'accordo tra Mi e Unicost, che avrebbe portato alla vittoria di Colangelo, ora risalgono vertiginosamente le quotazioni di Paolo Mancuso. Considerato un esponente di sinistra-sinistra, Mancuso sarebbe riuscito (lo racconta il Velino) a tirare dalla sua parte due "laici" di centrodestra, ribaltando i pronostici.

Ma la partita non è chiusa: l'opera di persuasione nei confronti del Pdl (fonti laiche del Csm, solitamente attendibilissime, raccontano a Dagospia perfino di un certo attivismo a riguardo anche di Luigi Cesaro, detto Giggino ‘a Purpetta, berlusconissimo presidente della Provincia di Napoli) da parte di Mancuso, infatti, non sarebbe ancora del tutto riuscita, e starebbe anche scatenando molti ma molti livori tra le componenti moderate della magistratura. Probabile che alla fine si vada alla conta. Chi la spunterà? Ah saperlo...

2- Quattro assessori "tecnici" fuori dalla giunta, sostituiti da quattro consiglieri regionali del Pdl: è questa la richiesta dei napoberluscones a Stefano Caldoro, Presidente della Regione Campania, per chiudere il braccio di ferro in corso sotto ‘o Vesuvio tra il garofano arancione e il suo (ex?) partito. Ieri giornatissima, conclusa con un vertice tra il commissario regionale Nitto Palma, i consiglieri e i quattro assessori pidiellini considerati "politici": Marcello Taglialatela, Giovanni Romano, Ermanno Russo e Sergio Vetrella.

Ecco cosa è accaduto, stando a spifferi incrociati di protagonisti di primo piano. Nittonapalm, di ritorno da Palazzo Grazioli (nel pomeriggio aveva incontrato il Patonza) ha prima spronato i candidati alle amministrative ricordando che saranno costretti ad affrontare le urne "senza papà e mamma (Nicola Cosentino, Ndr)" e poi ha chiesto un parere su due temi: il rapporto con l'Udc e l'azzeramento della delegazione politica del Pdl nel governo regionale, per procedere poi al rimpasto.

Risultato: sull'Udc (Silvio docet) si decide a livello nazionale, anche se i pidiellini (tranne Taglialatela e il capogruppo per mancanza di prove Fulvio Martusciello, più tiepidi) sarebbero propensi a sfanculare gli alleati terzopollisti. Ma Nittonapalm frena: "Attendiamo le elezioni amministrative, vediamo con chi scelgono di allearsi e poi decideremo. La linea verrà stabilita a Roma". E il rimpasto? Qui ormai la linea è decisa e non si torna indietro: il Pdl ritirerà l'intera delegazione in giunta per poi procedere a un riassetto.

Quattro gli assessori che il Pdl vuole sicuramente riconfermare, ovvero quelli invitati alla riunione di ieri. I pidiellini chiederanno poi di sostituire quattro "tecnici": Gaetano Giancane (Bilancio, due anni fa sponsorizzato da Tremonti), Caterina Miraglia (Istruzione) Edoardo Cosenza (Protezione Civile) e Guido Trombetti (Cultura, ex rettore della Federico II, da sempre uomo di sinistra-sinistra al punto che il Pd lo corteggiò fino all'ultimo secondo utile per offrirgli la candidatura a governatore contro Caldoro).

Al posto di questi quattro, i berluscones vogliono altrettanti consiglieri regionali. "Prendo atto - avrebbe concluso Nittonapalm - dell'indicazione. Ora ne parlo con Caldoro. Stefano è uno dei nostri, lo inviterò al prossimo incontro, capirà". Capirà?

Dal fortino di Santa Lucia Caldoragistris non sta certo con le mani in mano: ieri ha parlato (al telefono o di persona) con alcuni parlamentari Pdl. Nunzia De Girolamo, Mara Carfagna, Pina Castiello, Vincenzo Nespoli: giornata fitta di colloqui tutti politici quella del Governatore, che stando a quanto riferiscono le indiscrezioni è disposto a cedere su Giancane e Cosenza, ma non ha la minima intenzione di far fuori dalla giunta Caterina Miraglia e soprattutto l'amatissimo Guido Trombetti. E allora?

"Stefano - riferisce una fonte vicinissima a Caldoro - non ha nessuna intenzione di parlare di azzeramento della giunta, perché si aprirebbe una megatarantella con gli altri partiti. Sul rimpasto siamo disponibilissimi, non c'è nessuna preclusione. Ma...".

Ma? "Diremo al Pdl di fare due nomi per sostituire Giancane e Cosenza. Su Trombetti e la Miraglia non se ne parla....". Ma la speranza (o la strategia?) dei caldoriani è già definita: aprire uno spiraglio e lasciare che all'interno del gruppo consiliare gli aspiranti nuovi assessori inizino a darsele tra di loro di santa Regione, per far emergere le spaccature interne al fronte dei Banana boys. "Appena dovranno decidere i nuovi assessori - prevede la fonte caldoriana - i pidiellini inizieranno ad accapigliarsi l'uno con l'altro...".

3 - COPPA AMERICA
Claudio Silvestri per "Il Roma" - Per la Coppa America il Comune non ha badato a spese. Per la Casina Pompeiana in Villa Comunale, uno spazio minimale per le esposizioni, Palazzo San Giacomo ha sborsato 20mila euro per gli accessori. Non sembrano tanti denari, con la stessa somma qualcuno ci può arredare casa dignitosamente. Il problema è che quei soldi sono stati spesi in una delle più prestigiose boutique dell'arredo della città per comprare pochi pezzi, tutti rigorosamente firmati Kartell. Qualche esempio: 12 sgabelli da 400 euro l'uno, un tavolo pieghevole da 1.400 euro.

I due portaombrelli, da 88 euro, sono stati corredati anche da due utilissimi posacenere da 33 euro, peccato che nei luoghi pubblici non si possa entrare con la sigaretta accesa. Per le 88 sedie nere, modello Masters, è stato speso un po' meno: 140 euro l'una. Bisognerà capire qual effetto avranno tanti pezzi di design messi l'uno accanto all'altro come in una sala cinematografica. Arredare da Ikea uno spazio espositivo può essere un azzardo, ma anche acquistare in uno dei più prestigiosi negozi del centro cittardino: Ferrari, di via Cervantes è una superboutique dell'arredo a due passi da Palazzo San Giacomo, il sogno di chi vuole arredare con classe il proprio appartamento.

Insomma, per allestire gli spazi, i tecnici del Comune non si sono scomodati troppo: dopo aver preso l'ascensore hanno fatto una settantina di passi e hanno consegnato al negozio l'elenco del materiale. Ma la casina, per quanto bella, non è il Museo d'Orsay. Anche perché questa non è tutta la spesa: ci sono da aggiungere circa 23mila euro di lavori di falegnameria essenziali per l'arredo vero e proprio, quello fatto su misura.

Ci sono poi gli impianti elettrici, con 12 postazioni multimediali per i quali sono previsti altri 24mila euro. Per l'adeguamento del cancello e degli impianti ci sono altri 24mila euro. Insomma, circa 100mila euro che si aggiungono al lavoro di restauro vero e proprio costato 36mila euro circa. Per un totale di 136mila euro circa.

 

NEL MIRINO DEL PDL LASSESSORE CATERINA MIRAGLIA PAOLO MANCUSO A CACCIA DI VOTI DI CENTRODESTRA IN USCITA LASSESSORE EDOARDO COSENZA COMUNISTA SARAI TU LASSESSORE GUIDO TROMBETTI IN USCITA LASSESSORE GAETANO GIANCANE de magistris con la bandanaCALDORO STEFANO

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